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<blockquote data-quote="labrador" data-source="post: 3491804" data-attributes="member: 18417"><p>La PBP si svolge ogni quattro anni ed è per questo che resta un evento sopportabile economicamente ed emotivamente. Per quanto i francesi si sforzino con formule sempre nuove per limitare o regolamentare le iscrizioni, credo che il top sul numero dei partecipanti sia già stato raggiunto, perchè come dicevo in precedenza, non è da tutti preparare e correrre una randonnè così lunga. Se poi daranno la precedenza a chi regolarmente e con puntiglio le rando le vive ogni anno, ci sarà solo da guadagnarne in vivibilità durante l'evento.</p><p>A me personalmente, i brevetti ACP piacciono perchè mantengono inalterate nel tempo le finalità e lo spirito del randonneur, e ai nostri giorni dove il virtuale e il relativo la fanno da padroni, questi punti fermi, restano un gancio a cui ancorare la nostra attività. Anche i classici cartoncini gialli ripiegati su cui si appongono i timbri, sono qualcosa di unico, da conservare con gelosia e da riguardare ogni tanto per rivivere sensazioni mai assopite.</p><p>E' chiaro che in bici, ognuno poi vive le sue emozioni nei modi a lui più congeniali, su questo non ci sono dubbi ed è per questo che assistiamo alla grande scoperta del viaggiare a velocità d'uomo e in una società dove il viaggio infinito in se stessi resta una virtù per pochi.</p><p>Se andiamo a riguardare la storia delle partecipazioni italiane alla PBP, vediamo che alla fine non sono stati moltissimi i connazionali omologati in Francia. Fino al 1999, c'era solo Carcano, se non ricordo male, ad avere ultimato con successo la mitica rando francese. Nel '99 sono stati un centinaio a laurearsi randonneurs, nel 2003 altri 180, nel 2007 260 e lo scorso anno 270. Se si calcola che molti l'hanno terminata in svariate edizioni, il numero diventa ancora più esiguo.</p><p>Questo per dire che alla fine, la PBP e anche altre prestigiose randonnèe, restano solo manifestazioni per pochi intimi che dentro il dna, hanno voglia e coraggio di osare solo per pura passione. </p><p>Che poi la PBP, sia anche un evento commerciale è chiaro, ma non siamo a livelli che la cosidetta cultura moderna ci ha abituato, anzi negli organizzatori vedo ancora molta passione e credo che fino avrò forze a sufficenza ogni quattro anni lì ci sarò sempre.<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/beer.gif" class="smilie" loading="lazy" alt="o-o" title="Beer o-o" data-shortname="o-o" /><img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/beer.gif" class="smilie" loading="lazy" alt="o-o" title="Beer o-o" data-shortname="o-o" /></p><p>Bellissime come dici tu le rando spartane e autogestite, sei completamente libero da qualsiasi zavorra che può condizionare il tuo viaggio.</p><p>Mi ricordo la Cogollo-Maribor-Cogollo fatta lo scorso anno lungo la ciclabile della Drava, oltre 1000 km di sogno, vissuti da vero randagio dove il tempo sembrava essersi fermato ad aspettarci.<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" /></p></blockquote><p></p>
[QUOTE="labrador, post: 3491804, member: 18417"] La PBP si svolge ogni quattro anni ed è per questo che resta un evento sopportabile economicamente ed emotivamente. Per quanto i francesi si sforzino con formule sempre nuove per limitare o regolamentare le iscrizioni, credo che il top sul numero dei partecipanti sia già stato raggiunto, perchè come dicevo in precedenza, non è da tutti preparare e correrre una randonnè così lunga. Se poi daranno la precedenza a chi regolarmente e con puntiglio le rando le vive ogni anno, ci sarà solo da guadagnarne in vivibilità durante l'evento. A me personalmente, i brevetti ACP piacciono perchè mantengono inalterate nel tempo le finalità e lo spirito del randonneur, e ai nostri giorni dove il virtuale e il relativo la fanno da padroni, questi punti fermi, restano un gancio a cui ancorare la nostra attività. Anche i classici cartoncini gialli ripiegati su cui si appongono i timbri, sono qualcosa di unico, da conservare con gelosia e da riguardare ogni tanto per rivivere sensazioni mai assopite. E' chiaro che in bici, ognuno poi vive le sue emozioni nei modi a lui più congeniali, su questo non ci sono dubbi ed è per questo che assistiamo alla grande scoperta del viaggiare a velocità d'uomo e in una società dove il viaggio infinito in se stessi resta una virtù per pochi. Se andiamo a riguardare la storia delle partecipazioni italiane alla PBP, vediamo che alla fine non sono stati moltissimi i connazionali omologati in Francia. Fino al 1999, c'era solo Carcano, se non ricordo male, ad avere ultimato con successo la mitica rando francese. Nel '99 sono stati un centinaio a laurearsi randonneurs, nel 2003 altri 180, nel 2007 260 e lo scorso anno 270. Se si calcola che molti l'hanno terminata in svariate edizioni, il numero diventa ancora più esiguo. Questo per dire che alla fine, la PBP e anche altre prestigiose randonnèe, restano solo manifestazioni per pochi intimi che dentro il dna, hanno voglia e coraggio di osare solo per pura passione. Che poi la PBP, sia anche un evento commerciale è chiaro, ma non siamo a livelli che la cosidetta cultura moderna ci ha abituato, anzi negli organizzatori vedo ancora molta passione e credo che fino avrò forze a sufficenza ogni quattro anni lì ci sarò sempre.o-oo-o Bellissime come dici tu le rando spartane e autogestite, sei completamente libero da qualsiasi zavorra che può condizionare il tuo viaggio. Mi ricordo la Cogollo-Maribor-Cogollo fatta lo scorso anno lungo la ciclabile della Drava, oltre 1000 km di sogno, vissuti da vero randagio dove il tempo sembrava essersi fermato ad aspettarci.:mrgreen: [/QUOTE]
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