Letto, complimenti, bell' articolo che tocca argomenti super interessanti tipo fatica mentale, zona di comfort, ecc.Lo aspetto, c'è anche un mio articolo.
Grazie! :)Letto, complimenti, bell' articolo che tocca argomenti super interessanti tipo fatica mentale, zona di comfort, ecc.
semolo
Lo aspetto, c'è anche un mio articolo.
L'intervista al Prof. Marcora che apre la sezione sulla fatica.Preso ieri, letto solo le prime pagine per ora. Il tuo articolo qual'è?
L'intervista al Prof. Marcora che apre la sezione sulla fatica.
Preferivo decisamente i primi numeri diretti da Previtali.. in ogni caso, se per caso non lo sai, da dicembre uscirà la versione di Rouleur in italiano, diretta da Emilio!Bell'intervista ed argomento molto interessante, complimenti.
Ho conosciuto questa rivista da poco, ed ho acquistato solo un paio di numeri con la direzione di Previtali. Mi pare ci sia stato un bel cambio di rotta con la nuova direzione, voi che la leggete da più tempo che ne pensate?
Preferivo decisamente i primi numeri diretti da Previtali.. in ogni caso, se per caso non lo sai, da dicembre uscirà la versione di Rouleur in italiano, diretta da Emilio!
Anche io nell'ultimo numero (o due?) ho avvertito qualcosa di diverso nella linea editoriale, prima di scoprire che il direttore era cambiato. Non so, c'era qualcosa che mi suonava strano. Aspetto che arrivi questo numero e vediamo com'è. Speriamo non scada a livello qualitativo perchè sulla fiducia ho già rinnovato l'abbonamento per il prossimo annoPreferivo decisamente i primi numeri diretti da Previtali.. in ogni caso, se per caso non lo sai, da dicembre uscirà la versione di Rouleur in italiano, diretta da Emilio!
Preferivo decisamente i primi numeri diretti da Previtali.. in ogni caso, se per caso non lo sai, da dicembre uscirà la versione di Rouleur in italiano, diretta da Emilio!
Confermo anch' io, mi sembra prima si parlasse di più di corse specialmente in ambito femminile.Anche per me senza la direzioni di Previtali la rivista ha perso tantissimo e non si parla quasi più di corse, ma solo di bike packing e il solito gravel.
L'ultimo numero è un po' più corsaiolo, ma troppo superficiale nel trattare le corse e pone l'attenzione quasi più sugli spettatori e sui luoghi (e sull'immancabile tipo che si fa in bike packing la milano sanremo....). Purtroppo ormai sono abbonato quindi i numeri mi arrivano, ma se non fossi abbonato non la comprerei più.
I primi numeri sono inarrivabili
Anche per me senza la direzioni di Previtali la rivista ha perso tantissimo e non si parla quasi più di corse, ma solo di bike packing e il solito gravel.
L'ultimo numero è un po' più corsaiolo, ma troppo superficiale nel trattare le corse e pone l'attenzione quasi più sugli spettatori e sui luoghi (e sull'immancabile tipo che si fa in bike packing la milano sanremo....). Purtroppo ormai sono abbonato quindi i numeri mi arrivano, ma se non fossi abbonato non la comprerei più.
I primi numeri sono inarrivabili
ho letto questo messaggio, mi sno incuriosito, sono andato a cercare ALVENTO e mi sono imbattuto in questo pezzo di alan marangoni, conduttore di di GCN, canale youtube che seguo sempre perchè parla di ciclismo in modo tecnico e simpatico insieme.Ciao a tutti!!
Ho deciso di aprire questa discussione per fare una marchetta gratuita e del tutto indipendente a questa nuova rivista di ciclismo.
Uscita sulla fine del 2018 sono stati pubblicati ad oggi 4 numeri. Esce con cadenza bimestrale al costo di 6 €, ed è assolutamente UNA BOMBA!!!!!!
In passato mi era capitato di leggere delle riviste di ciclismo, come La Bicicletta o Cicloturismo. Pur non dispiacendomi ho sempre ritenuto che l'informazione su carta viaggiasse lentamente, e che sfogliare quelle pagine non portava mai in me stupore. Il forum era sempre in anticipo, le corse le avevo già viste in tv, ecc.
Il primo numero di Alvento l'ho acquistato così con la logica con cui compravo sporadicamente le altre riviste: tappare momenti di noia, pur sapendo che non sarei stato chissà quanto estasiato dalla lettura di quelle pagine.
E invece sbagliavo, di brutto...
Non solo ho trovato in Alvento qualcosa che non apparteneva assolutamente alle altre riviste "tradizionali". Ho trovato in questo periodico qualcosa che non si trova nemmeno in rete, non lo vedi in tv. Parla di ciclismo in modo viscerale... Dal profumo della carta su cui è stampato alle illustrazioni, al modo in cui è scritto... Alvento è un viaggio che ti riporta indietro nel tempo, al momento in cui scoprivi e ti innamoravi del ciclismo. Quando ancora non sapevi come pedalare, come alimentarti, come vestirti, pedalavi su un ferrovecchio eppure ti divertivi come un pazzo. Leggi un articolo di Alvento e ti prende la voglia di cambiarti, salire in bici e pedalare, pedalare, pedalare... Ovunque, anche se è notte, anche se fuori diluvia e fa freddo.
Leggere Alvento ti fa sentire il ragazzino che di biciclette non sa nulla, ed ascolta in silenzio i racconti del nonno o del babbo che di esperienza in sella ne hanno da vendere.
Alvento è olio su tela e magia su due ruote.
Che aggiungere...? Mi sono innamorato, si vede...?!
da dicembre uscirà la versione di Rouleur in italiano, diretta da Emilio!
Preferivo decisamente i primi numeri diretti da Previtali.. in ogni caso, se per caso non lo sai, da dicembre uscirà la versione di Rouleur in italiano, diretta da Emilio!