Inserisco quattro percorsi che utilizzo quando ho al massimo un paio dore
di tempo.
1) Lo faccio quando voglio fare pianura a tutta.
Da noi si chiama giro dOrlo; si va da Ponte a Egola (uscita del paese,
bivio per Stibbio) a La Serra, Genovini, Corazzano, poi si gira per
Castelfiorentino, dove si arriva dopo qualche leggero strappetto; si evita
il paese e si attraversa Dogana e Madonna della Tosse, attaccando la salita
di Castelnuovo dElsa Coiano (3 km, con il primo un po impegnativo).
Dalla Pieve di Coiano (passaggio della Via Francigena) si scende in Val
dOrlo e, facendo il percorso iniziale in senso inverso, si ritorna a Ponte
a Egola attraversando Molino dEgola. In tutto 47 km e 250 mt. di
dislivello, senza traffico, un solo semaforo prima di Castelfiorentino.
Paesaggio riposante e arioso. Volendo evitare di rifare il percorso
iniziale in senso inverso, si può evitare la salita di Coiano e proseguire
da Madonna della Tosse verso San Miniato, affrontando la salita delle
Piscine (con alcuni tratti molto duri e mangiaebevi stroncagambe); dalle
Piscine si arriva allOspedale di San Miniato e, attraversato il paese, si
riscende su Ponte a Egola, tra paesaggi collinari molto belli.
2) Altro giro non impegnativo, poi lo si rende difficile in base al ritmo.
Non so perché si chiama Giro dellAmore. Da Ponte a Egola si prende la
strada per la stazione di S.Romano, Capanne, La Rotta, Pontedera: qualche
saliscendi, niente di più. Poi, si gira per il Ponte alla Navetta (dove cè
il difetto del giro, cioè il traffico sul Ponte per il relativo semaforo) e
si entra nelle Cerbaie, passando per Quattro Strade. Da qui è tutto bosco,
senza traffico e, tra nigeriane ammiccanti e saliscendi che io trovo
alquanto allenanti, si raggiungono Staffoli e Galleno. Io generalmente
proseguo per Chiesina e giro a Biagioni verso le Pinete. Anche qui non cè
traffico, molti ciclisti e boschi ombreggianti. Arrivati alle Vedute, si
scende verso Ponte a Cappiano e Fucecchio (altro inevitabile e noioso
semaforo alla Coop); poi, attraversato San Pierino e Ventignano ritorno a
Ponte a Egola in 57 km.e ancora 250 mt. di dislivello.
3) Un po più di salita.
Da Ponte a Egola si procede come nel giro 1), ma non si gira per
Castelfiorentino, bensì si prosegue per Montaione; agli Alberi inizia la
salita della Sughera/San Vivaldo/Castagno (13 km al 3,5%, una specie di san
Baronto da Vinci leggermente più duro); i paesaggi sono da favola e fanno
innamorare i tedeschi e inglesi, ormai veri padroni della zona (a Tonda ho
fatto il ricevimento del matrimonio). Arrivati al Castagno, si gira per
Bosco Tondo, poi si scende verso Montaione, Alberi e si ritorna in senso
inverso fino a Genovini, prima della Serra, dove io giro per fare (a tutta
se posso) la salita di Moriolo e poi quella di San Miniato-Colline-Cigoli,
per poi scendere su Ponte a Egola. In tutto 64 km e 700 mt. di dislivello.
Anche qui traffico zero e grande soddisfazione nonostante ormai conosca ogni
buca e avvallamento del terreno.
4) classico e conosciutissimo giro del San Baronto.
Si fa pianura per una ventina di km da Ponte a Egola a San Pierino,
Fucecchio, Bassa, Mercatale. Poi, al Bivio Streda per Lamporecchio si
inizia la salita Vinci San Baronto, 13 km al 2,5%, salita da passisti che
io concludo alla chiesa; poi giro per scendere a 70 kmh su Lamporecchio. Da
qui saliscendi verso Lazzaretto, poi salitella di Cerreto Guidi San Zio (3
km) e discesa sulla provinciale per Bassa, con ritorno come allandata (62
km. e 450 mt. di dislivello). Paesaggisticamente, il clou è nella salita che
offre bellissime vedute su mezza Toscana ma è bellissimo anche il tratto
cerretese, con vigneti e dune collinari molto appaganti.
di tempo.
1) Lo faccio quando voglio fare pianura a tutta.
Da noi si chiama giro dOrlo; si va da Ponte a Egola (uscita del paese,
bivio per Stibbio) a La Serra, Genovini, Corazzano, poi si gira per
Castelfiorentino, dove si arriva dopo qualche leggero strappetto; si evita
il paese e si attraversa Dogana e Madonna della Tosse, attaccando la salita
di Castelnuovo dElsa Coiano (3 km, con il primo un po impegnativo).
Dalla Pieve di Coiano (passaggio della Via Francigena) si scende in Val
dOrlo e, facendo il percorso iniziale in senso inverso, si ritorna a Ponte
a Egola attraversando Molino dEgola. In tutto 47 km e 250 mt. di
dislivello, senza traffico, un solo semaforo prima di Castelfiorentino.
Paesaggio riposante e arioso. Volendo evitare di rifare il percorso
iniziale in senso inverso, si può evitare la salita di Coiano e proseguire
da Madonna della Tosse verso San Miniato, affrontando la salita delle
Piscine (con alcuni tratti molto duri e mangiaebevi stroncagambe); dalle
Piscine si arriva allOspedale di San Miniato e, attraversato il paese, si
riscende su Ponte a Egola, tra paesaggi collinari molto belli.
2) Altro giro non impegnativo, poi lo si rende difficile in base al ritmo.
Non so perché si chiama Giro dellAmore. Da Ponte a Egola si prende la
strada per la stazione di S.Romano, Capanne, La Rotta, Pontedera: qualche
saliscendi, niente di più. Poi, si gira per il Ponte alla Navetta (dove cè
il difetto del giro, cioè il traffico sul Ponte per il relativo semaforo) e
si entra nelle Cerbaie, passando per Quattro Strade. Da qui è tutto bosco,
senza traffico e, tra nigeriane ammiccanti e saliscendi che io trovo
alquanto allenanti, si raggiungono Staffoli e Galleno. Io generalmente
proseguo per Chiesina e giro a Biagioni verso le Pinete. Anche qui non cè
traffico, molti ciclisti e boschi ombreggianti. Arrivati alle Vedute, si
scende verso Ponte a Cappiano e Fucecchio (altro inevitabile e noioso
semaforo alla Coop); poi, attraversato San Pierino e Ventignano ritorno a
Ponte a Egola in 57 km.e ancora 250 mt. di dislivello.
3) Un po più di salita.
Da Ponte a Egola si procede come nel giro 1), ma non si gira per
Castelfiorentino, bensì si prosegue per Montaione; agli Alberi inizia la
salita della Sughera/San Vivaldo/Castagno (13 km al 3,5%, una specie di san
Baronto da Vinci leggermente più duro); i paesaggi sono da favola e fanno
innamorare i tedeschi e inglesi, ormai veri padroni della zona (a Tonda ho
fatto il ricevimento del matrimonio). Arrivati al Castagno, si gira per
Bosco Tondo, poi si scende verso Montaione, Alberi e si ritorna in senso
inverso fino a Genovini, prima della Serra, dove io giro per fare (a tutta
se posso) la salita di Moriolo e poi quella di San Miniato-Colline-Cigoli,
per poi scendere su Ponte a Egola. In tutto 64 km e 700 mt. di dislivello.
Anche qui traffico zero e grande soddisfazione nonostante ormai conosca ogni
buca e avvallamento del terreno.
4) classico e conosciutissimo giro del San Baronto.
Si fa pianura per una ventina di km da Ponte a Egola a San Pierino,
Fucecchio, Bassa, Mercatale. Poi, al Bivio Streda per Lamporecchio si
inizia la salita Vinci San Baronto, 13 km al 2,5%, salita da passisti che
io concludo alla chiesa; poi giro per scendere a 70 kmh su Lamporecchio. Da
qui saliscendi verso Lazzaretto, poi salitella di Cerreto Guidi San Zio (3
km) e discesa sulla provinciale per Bassa, con ritorno come allandata (62
km. e 450 mt. di dislivello). Paesaggisticamente, il clou è nella salita che
offre bellissime vedute su mezza Toscana ma è bellissimo anche il tratto
cerretese, con vigneti e dune collinari molto appaganti.