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Testo: <blockquote data-quote="orpolà" data-source="post: 7500302" data-attributes="member: 59410"><p>L'ablazione non sempre e non a tutti risolve le tachicardie: dipende dalla collocazione del/i punto/i nodale/i. Mia moglie, che praticava attività sportiva intensa ed era portatrice della Wolff-Parkinson-White (WPW) syndrome, ha subito circa una ventina di anni fa un primo intervento, che non aveva risolto il problema a causa difficoltà nel raggiungere con i cateteri i punti da ablare. In pratica era rimasta con tachicardie importanti, sebbene meno frequenti e meno "veloci" (prima dell'intervento superava i 330 battiti minuto e nel tempo per scatenare una crisi era peggiorata: bastava uno sbalzo pressorio del tipo chinarsi e alzarsi velocemente... dopo l'intervento il cuore fino ai 240 ci andava comunque, ma più sporadicamente). Due anni fa, con una nuova tecnica al tempo non disponibile, è stata rioperata e pare proprio che adesso abbia risolto... Comunque i medici hanno ribadito che per l'esito del secondo intervento siamo stati fortunati: altri in situazioni simili non hanno avuto il medesimo risultato.</p></blockquote><p></p>

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