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Pogačar risponde alla Jumbo sulla prestazione alla crono del Tour
Testo
<blockquote data-quote="samuelgol" data-source="post: 6869587" data-attributes="member: 6633"><p>Io credo che i grandi campioni, anche quelli moderni, non siano schiavi del pm. Li usano, sanno usarli, ma secondo me sapere usarli vuoi dire anche saper rapportare il numeretto alle proprie sensazioni. Io quando mi allenavo in maniera un pò più costante, e facevo dei test, sapevo quale era la mia potenza critica per un determinato tempo. Però non sempre riuscivo, anche in condizioni di forma similari, a tenerla per quel dato tempo (altrimenti non esisterebbero giornate buone e giornate meno buone). Molto importante è incrociare quel numeretto col cuore (che molti hanno dimenticato e invece dà importanti indicazioni) e con le proprie sensazioni. Sensazione di fatica anomala e cuore basso, ti indicano che quel valore critico, in quel giorno non riuscirai a tenerlo e se ci provi scoppi. In condizioni splendide (quando non si sente la catena) puoi anche superarlo.</p><p>Io credo, per rispondere alla tua domanda, che il non avere il pm quel giorno non abbia influito. Avrà conosciuto la salita (conta, ad esempio, sapere se una salita parte al 10% e poi finisce al 20 o viceversa se spiana) e la ha fatta a sensazione....che poi su una salita relativamente breve come durata, cela un rischio minore che non magari 30/40/50 minuti. Un ciclista schiavo del pm ha dei grossi limiti, secondo me.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="samuelgol, post: 6869587, member: 6633"] Io credo che i grandi campioni, anche quelli moderni, non siano schiavi del pm. Li usano, sanno usarli, ma secondo me sapere usarli vuoi dire anche saper rapportare il numeretto alle proprie sensazioni. Io quando mi allenavo in maniera un pò più costante, e facevo dei test, sapevo quale era la mia potenza critica per un determinato tempo. Però non sempre riuscivo, anche in condizioni di forma similari, a tenerla per quel dato tempo (altrimenti non esisterebbero giornate buone e giornate meno buone). Molto importante è incrociare quel numeretto col cuore (che molti hanno dimenticato e invece dà importanti indicazioni) e con le proprie sensazioni. Sensazione di fatica anomala e cuore basso, ti indicano che quel valore critico, in quel giorno non riuscirai a tenerlo e se ci provi scoppi. In condizioni splendide (quando non si sente la catena) puoi anche superarlo. Io credo, per rispondere alla tua domanda, che il non avere il pm quel giorno non abbia influito. Avrà conosciuto la salita (conta, ad esempio, sapere se una salita parte al 10% e poi finisce al 20 o viceversa se spiana) e la ha fatta a sensazione....che poi su una salita relativamente breve come durata, cela un rischio minore che non magari 30/40/50 minuti. Un ciclista schiavo del pm ha dei grossi limiti, secondo me. [/QUOTE]
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