Ora che sto coronando un mio desiderio coltivato ta molto tempo e che sto montandomi una nuova BdC... prendendo le misure e dovendo decidere curva, lunghezza dell'attacco e la posizione della sella (che ordinero' per ultimi collaudando dei muletti di prova proprio per applicare con precisione la migliore mia posizione in sella) mi sorge un quesito che spero interessante anche per voi e che provo ad esprimere.
Una ulteriore premessa: vengo da una bellissima vacanza in un centro diciamo "Fitness" in cui ho provveduto a mantenere le gambe ("cyclette, pressa, nuoto et alter") e sopratutto mi sono dedicato a esercizi di "postura" e spallebracciaaddominali. Qui ho scoperto il "Pilates": metodo che oggi si ripropone spesso oggi proprio per postura, inizio di potenziamento muscolare, correzione etc.. (che suggerisco caldamente a chi fosse interessato) e che mi sembra interessantissimo ed effciacissimo anche per un ciclista.
Ecco, ora formulo il quesito, che spero non banale, scusandomi delle lunghe premesse usate proprio perche' la domanda si arricchisca di spunti non superficiali.
La domanda si riferisce al pedalatore, forse non all'agonista e riguarda come il nostro fisico pedala ed usa il cambio in una salita, diciamo mediamente impegnativa, e penso complementare a "che cambio usate, pignoni etc..".
Preferite una posizione di agilità o di forza, sia pur dosata sulla lunghezza della salita?
"A danzare" in piedi (non parlo di scatti o rilanci) o seduti ?
Con un rapporto duro o pedalando agile con un buon numero di pedalate?
Ci pensate a come e' in posizione la schiena?
Si respira sempre anche quando non serve di diaframma (come insegnano alcuni metodi) ?
Insomma massima percezione di cosa sta facendo il proprio fisico sui pedali o non importa niente?
Intendo di istinto, non tatticamente, come vi viene naturale di posizionarvi in una salita ?
Credo che cio' possa dipendere anche da altezza del ciclista, delle gambe, dalla propria "flessibilità posturale", dalla potenza erogabile, ma anche dal proprio modo di sentire ...
A me, istintivamente, viene di stare in piedi anche a contenere il ritmo, ma in piedi, con un rapporto piuttosto piu' duro che agile, postura a spingere di reni (schiena che si incurva ed accompagna), pedalata piu' tonda possibile, cerco di mantenere una inspirazione lunga anche quando non sarebbe indispensabile, di diaframma.
Forse molte risposte saranno di tipo ... indifferente..., ma l'esperienza fatta un po' per caso con il metodo "Pilates" mi sta facendo molto riflettere sulla mia posizione anche in BdC, trovando spunti interessanti ed una migliore percezione di cosa e come sto pedalando e del fisico.
A voi ... Ciao
(Moderatur, se non interessa, cancella pure...senza offesa)
Una ulteriore premessa: vengo da una bellissima vacanza in un centro diciamo "Fitness" in cui ho provveduto a mantenere le gambe ("cyclette, pressa, nuoto et alter") e sopratutto mi sono dedicato a esercizi di "postura" e spallebracciaaddominali. Qui ho scoperto il "Pilates": metodo che oggi si ripropone spesso oggi proprio per postura, inizio di potenziamento muscolare, correzione etc.. (che suggerisco caldamente a chi fosse interessato) e che mi sembra interessantissimo ed effciacissimo anche per un ciclista.
Ecco, ora formulo il quesito, che spero non banale, scusandomi delle lunghe premesse usate proprio perche' la domanda si arricchisca di spunti non superficiali.
La domanda si riferisce al pedalatore, forse non all'agonista e riguarda come il nostro fisico pedala ed usa il cambio in una salita, diciamo mediamente impegnativa, e penso complementare a "che cambio usate, pignoni etc..".
Preferite una posizione di agilità o di forza, sia pur dosata sulla lunghezza della salita?
"A danzare" in piedi (non parlo di scatti o rilanci) o seduti ?
Con un rapporto duro o pedalando agile con un buon numero di pedalate?
Ci pensate a come e' in posizione la schiena?
Si respira sempre anche quando non serve di diaframma (come insegnano alcuni metodi) ?
Insomma massima percezione di cosa sta facendo il proprio fisico sui pedali o non importa niente?
Intendo di istinto, non tatticamente, come vi viene naturale di posizionarvi in una salita ?
Credo che cio' possa dipendere anche da altezza del ciclista, delle gambe, dalla propria "flessibilità posturale", dalla potenza erogabile, ma anche dal proprio modo di sentire ...
A me, istintivamente, viene di stare in piedi anche a contenere il ritmo, ma in piedi, con un rapporto piuttosto piu' duro che agile, postura a spingere di reni (schiena che si incurva ed accompagna), pedalata piu' tonda possibile, cerco di mantenere una inspirazione lunga anche quando non sarebbe indispensabile, di diaframma.
Forse molte risposte saranno di tipo ... indifferente..., ma l'esperienza fatta un po' per caso con il metodo "Pilates" mi sta facendo molto riflettere sulla mia posizione anche in BdC, trovando spunti interessanti ed una migliore percezione di cosa e come sto pedalando e del fisico.
A voi ... Ciao
(Moderatur, se non interessa, cancella pure...senza offesa)