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Testo
<blockquote data-quote="uber" data-source="post: 7085301" data-attributes="member: 70642"><p>Si vede gente che si fa i fuoripista su prati e marciapiedi pur di guadagnare una posizione, anche quando si passa su strade larghe e dritte. Penso che i primi a dover capire quanto sia diventato pericoloso in certi frangenti il ciclismo moderno siano proprio i corridori. E va bene che questo è per loro un mestiere ma se ti spacchi qualche osso il tuo mestiere non lo puoi più fare.</p><p>Detto questo si può ragionare su come rendere intrinsecamente più sicure le corse e forse una neutralizzazione può essere la soluzione. Non ho capito se l'avete intesa come "corsa finita" cioè io, Pogacar, mi rialzo e arrivo con cinque minuti dal gruppo o se sulla falsa riga di quello che succede adesso ai meno tre: si deve arrivare col gruppo e i ritardi si abbuonano solo in caso di caduta. Io sarei per quest'ultima soluzione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="uber, post: 7085301, member: 70642"] Si vede gente che si fa i fuoripista su prati e marciapiedi pur di guadagnare una posizione, anche quando si passa su strade larghe e dritte. Penso che i primi a dover capire quanto sia diventato pericoloso in certi frangenti il ciclismo moderno siano proprio i corridori. E va bene che questo è per loro un mestiere ma se ti spacchi qualche osso il tuo mestiere non lo puoi più fare. Detto questo si può ragionare su come rendere intrinsecamente più sicure le corse e forse una neutralizzazione può essere la soluzione. Non ho capito se l'avete intesa come "corsa finita" cioè io, Pogacar, mi rialzo e arrivo con cinque minuti dal gruppo o se sulla falsa riga di quello che succede adesso ai meno tre: si deve arrivare col gruppo e i ritardi si abbuonano solo in caso di caduta. Io sarei per quest'ultima soluzione. [/QUOTE]
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