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<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 7169843" data-attributes="member: 1850"><p>Non è una critica, solo una considerazione: i Gt sono nati come prove di endurance, ed al tempo i mezzi di comunicazione ben si adattavano a raccontarli al grande pubblico: tempi eterni si accordavano bene con le narrazioni epiche (da cui nasce la retorica classica del ciclismo gloria-fatica e sofferenza). Poi hanno voluto mantenere il lato endurance, ma dovendolo mettere d'accordo con nuovi mezzi di comunicazione (tv) che già male si accordavano coi tempi di tapponi infiniti, ed infatti i Gt hanno cominciato ad accorciarsi drasticamente (la retorica è rimasta pero', anche se sempre piu' stantia). </p><p>Ora, aldilà della solita indignazione pelosa del grande pubblico vien da se che veder correre un Gt come fosse un criterium sarà pure "spettacolare", ma è in-credibile. </p><p>Oggi si pone il problema che da un lato si vuole il ciclismo pulito dall'altro lo spettacolo scoppiettante. Io mi chiedo chi tra gli under 25 si guardi veramente una diretta (che già non è l'intero) di ciclismo....cosa che oltretutto ha reso la vecchia retorica del ciclismo semplicemente patetica (anche se qualcuno che cerca di fare il Buzzati dei giorni nostri c'è sempre).</p><p></p><p>Per me la vera sfida è conciliare il modello economico dei Gt con la <strong>necessità</strong> di accorciare le tappe. Ed a seguire deve cambiare il modo di raccontare e fruire del ciclismo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 7169843, member: 1850"] Non è una critica, solo una considerazione: i Gt sono nati come prove di endurance, ed al tempo i mezzi di comunicazione ben si adattavano a raccontarli al grande pubblico: tempi eterni si accordavano bene con le narrazioni epiche (da cui nasce la retorica classica del ciclismo gloria-fatica e sofferenza). Poi hanno voluto mantenere il lato endurance, ma dovendolo mettere d'accordo con nuovi mezzi di comunicazione (tv) che già male si accordavano coi tempi di tapponi infiniti, ed infatti i Gt hanno cominciato ad accorciarsi drasticamente (la retorica è rimasta pero', anche se sempre piu' stantia). Ora, aldilà della solita indignazione pelosa del grande pubblico vien da se che veder correre un Gt come fosse un criterium sarà pure "spettacolare", ma è in-credibile. Oggi si pone il problema che da un lato si vuole il ciclismo pulito dall'altro lo spettacolo scoppiettante. Io mi chiedo chi tra gli under 25 si guardi veramente una diretta (che già non è l'intero) di ciclismo....cosa che oltretutto ha reso la vecchia retorica del ciclismo semplicemente patetica (anche se qualcuno che cerca di fare il Buzzati dei giorni nostri c'è sempre). Per me la vera sfida è conciliare il modello economico dei Gt con la [B]necessità[/B] di accorciare le tappe. Ed a seguire deve cambiare il modo di raccontare e fruire del ciclismo. [/QUOTE]
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