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<blockquote data-quote="Skardy" data-source="post: 7458493" data-attributes="member: 161794"><p>Diversità ce ne sono perchè diverso è il contesto e il tipo di sport. Però non direi che sia del tutto improponibile se viene riformato anche il sistema ciclismo. Intanto sono legati geograficamente solo in parte. Le franchigie ogni tanto cambiano città. Quelle storiche meno ( i Celtics sono di Boston da sempre ma ad esempio i Lakers non sono sempre stati a LA) ma succede. E il sistema WT potrebbe essere assimilato al sistema NBA. Perchè il draft non potrebbe a prescindere essere ripetuto nel ciclismo? Anche qui ci sono serie minori (le professional o le giovanili) da cui pescano le squadre prò. Idem il Salary cup. E' chiaro che non sto parlando di prendere quel sistema tout court e calarlo nel ciclismo. Ci sono tutta una serie di cose che si dovrebbero modificare e adattare ma sono regole attuative. E' il principio di fondo che andrebbe adottato. Un qualcosa di mutualistico che consenta a tutti (o quasi) di competere a giro. Se invece si consente ai forti di fare i forti e ci si accontenta di qualche soldino oggi come nella querelle Jumbo/Bora il margine tra poveri e ricchi non può che crescere e questi ultimi potranno sempre più contattare corridori sotto contratto (in teoria vietato) per proporgli situazioni più vantaggiose e offrendo loro di pagare eventuali penali multe eccetera. Non bisogna consentire ai soldi di aggirare ogni regola. Qualcuna si ma i contratti sono alla base dei sistemi. Così il grande mangia il piccolo e io credo che nel ciclismo il sopravvivere di pochi grandi non sia positivo. Di base non lo è mai in nessuno sport secondo me. Bora per me ha sbagliato. Ha guardato all'uovo oggi ma ha creato o alimentato un precedente che nel domani può essere pericoloso.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Skardy, post: 7458493, member: 161794"] Diversità ce ne sono perchè diverso è il contesto e il tipo di sport. Però non direi che sia del tutto improponibile se viene riformato anche il sistema ciclismo. Intanto sono legati geograficamente solo in parte. Le franchigie ogni tanto cambiano città. Quelle storiche meno ( i Celtics sono di Boston da sempre ma ad esempio i Lakers non sono sempre stati a LA) ma succede. E il sistema WT potrebbe essere assimilato al sistema NBA. Perchè il draft non potrebbe a prescindere essere ripetuto nel ciclismo? Anche qui ci sono serie minori (le professional o le giovanili) da cui pescano le squadre prò. Idem il Salary cup. E' chiaro che non sto parlando di prendere quel sistema tout court e calarlo nel ciclismo. Ci sono tutta una serie di cose che si dovrebbero modificare e adattare ma sono regole attuative. E' il principio di fondo che andrebbe adottato. Un qualcosa di mutualistico che consenta a tutti (o quasi) di competere a giro. Se invece si consente ai forti di fare i forti e ci si accontenta di qualche soldino oggi come nella querelle Jumbo/Bora il margine tra poveri e ricchi non può che crescere e questi ultimi potranno sempre più contattare corridori sotto contratto (in teoria vietato) per proporgli situazioni più vantaggiose e offrendo loro di pagare eventuali penali multe eccetera. Non bisogna consentire ai soldi di aggirare ogni regola. Qualcuna si ma i contratti sono alla base dei sistemi. Così il grande mangia il piccolo e io credo che nel ciclismo il sopravvivere di pochi grandi non sia positivo. Di base non lo è mai in nessuno sport secondo me. Bora per me ha sbagliato. Ha guardato all'uovo oggi ma ha creato o alimentato un precedente che nel domani può essere pericoloso. [/QUOTE]
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