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Come regolare il deragliatore anteriore e posteriore delle trasmissioni elettroniche Shimano Di2.
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Testo: <blockquote data-quote="Skardy" data-source="post: 7571831" data-attributes="member: 161794">Se la squadra accetta questo dal punto di vista formale nulla da dire.Però se poi il giudizio dell'appassionato pende non dalla sua parte allora altrettanto nulla da dire. C'è stato un periodo lungo in cui la settorializzazione degli obiettivi ci ha privato di supercampioni mi vengono in mente Froome e Contador in primis (non ne cito un terzo per non scatenare i puristi) che si presentassero a corse che non fossero i GT o brevi corse a tappe partecipate solo in funzione dei suddetti GT. Diciamo da Indurain in poi. Lo facevano tutti più o meno. E io sono superconvinto che gente come Froome e Contador sarebbe potuta essere vincente anche in corse importanti di un giorno. Ora però non è così. Vingegaard è nato con 10 anni di ritardo. Io non ci credo che sia uno da corse a tappe e basta. Per me non è vero. E' solo una scusa per concentrarsi solo sul Tour e il resto contorno. Ok non ha la polivalenza di Pogacar ed Evenepoel non gli si può chiedere di essere competitivo a Sanremo o nelle Fiandre o a crono contro Ganna o in un percorso come quello olimpico o quello del mondiale australiano. E già qui diventa limitato. Ma che non sia competitivo a una Liegi o a un Lombardia e nemmeno provi un mondiale come quello di quest'anno non ci credo. Le capacità per andare via in salita a tutti ce le ha. Soprattutto se con la squadra fa ritmo infernale prima. Il passo lo abbiamo visto a crono ce lo ha. In discesa è bravo.Tutto lecito sono professionisti e in accordo con le loro squadre puntano a quello che vogliono. L'appassionato però non è un professionista è un appassionato e se apprezza di più uno che vince a Sanremo e sul Ventoux o a Roubaix e poi indossa la maglia gialla o vince tutto ovunque (o ci prova) ha a sua volta delle solide ragioni.</blockquote>

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