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<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 7608569" data-attributes="member: 1850"><p>Radio-France ha fatto uno speciale sul doping odierno. Niente di nuovo, se non un tot di anonimi del gruppo che dicono che oggi è "ipermedicalizzato", con sostanze a pioggia per ogni cosa, più ketoni, monossido di carbonio, etc.etc..uno parla della "Magic Box" disponibile pre-gara con paracetamolo, caffeina, teoffilina e tiocolchicoside. Tutti autorizzati e non nella lista antidoping.</p><p> </p><p>Il medico francese di una squadra WT che ha voluto rimanere anonimo (ma la scelta non è infinita, e ad occhio potrebbe essere Grappe) ha dichiarato su Pogačar:</p><p></p><p>"<em>Pogačar al Giro mi ha tolto la voglia di guardare il ciclismo: nelle ultime centinaia di metri delle salite aveva una freschezza incompatibile con la potenza che sviluppava".</em></p><p></p><p>Olivier Rabin, direttore della ricerca medica della WADA, ha detto che la minaccia del doping genetico "è molto piu' reale oggi di qualche anno fa". E spiegava come negli Usa abbiano già manipolato il Dna di ratti "spostandolo" poi sugli umani per stimolare la produzione endogena di Epo e Gh. E che devono essere sempre più vigili su questa tematica (non solo per il ciclismo ovviamente).</p><p></p><p>E comunque dice che oggi sul mercato ci sono centinaia di Epo diversi, non solo 1-2 come 25 anni fa. Che la Wada li compra sul mercato nero cinese e indiano per testarli e trovare il modo di identificarli nei test, ma per identificarli tutti vuol dire analizzarli tutti ed "è un po' presuntuoso pensare di poterlo fare"</p><p></p><p>Poi intervistano Eric Boyer, ex-pro, che ha corso 1 anno nella Polti assieme a Gianetti di cui era anche compagno di stanza. Il quale racconta come Gianetti non avesse mai vinto niente per anni e poi d'un tratto ha cominciato a vincere corse importanti. E che è una persona simpatica e piacevole, ma che "non concepisce il ciclismo senza aiuti medici per la prestazione".</p><p></p><p>Chiudono Barguil e G. Martin che dicono che dopo il covid è iniziata una nuova era del ciclismo. Barguil dice che dopo il covid doveva essere al 100% anche solo per non perdere le ruote. Martin dice che prima con 6,5w/kg stava coi migliori in salita, mentre adesso fa fatica a fare una Top10.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 7608569, member: 1850"] Radio-France ha fatto uno speciale sul doping odierno. Niente di nuovo, se non un tot di anonimi del gruppo che dicono che oggi è "ipermedicalizzato", con sostanze a pioggia per ogni cosa, più ketoni, monossido di carbonio, etc.etc..uno parla della "Magic Box" disponibile pre-gara con paracetamolo, caffeina, teoffilina e tiocolchicoside. Tutti autorizzati e non nella lista antidoping. [I] [/I] Il medico francese di una squadra WT che ha voluto rimanere anonimo (ma la scelta non è infinita, e ad occhio potrebbe essere Grappe) ha dichiarato su Pogačar: "[I]Pogačar al Giro mi ha tolto la voglia di guardare il ciclismo: nelle ultime centinaia di metri delle salite aveva una freschezza incompatibile con la potenza che sviluppava".[/I] Olivier Rabin, direttore della ricerca medica della WADA, ha detto che la minaccia del doping genetico "è molto piu' reale oggi di qualche anno fa". E spiegava come negli Usa abbiano già manipolato il Dna di ratti "spostandolo" poi sugli umani per stimolare la produzione endogena di Epo e Gh. E che devono essere sempre più vigili su questa tematica (non solo per il ciclismo ovviamente). E comunque dice che oggi sul mercato ci sono centinaia di Epo diversi, non solo 1-2 come 25 anni fa. Che la Wada li compra sul mercato nero cinese e indiano per testarli e trovare il modo di identificarli nei test, ma per identificarli tutti vuol dire analizzarli tutti ed "è un po' presuntuoso pensare di poterlo fare" Poi intervistano Eric Boyer, ex-pro, che ha corso 1 anno nella Polti assieme a Gianetti di cui era anche compagno di stanza. Il quale racconta come Gianetti non avesse mai vinto niente per anni e poi d'un tratto ha cominciato a vincere corse importanti. E che è una persona simpatica e piacevole, ma che "non concepisce il ciclismo senza aiuti medici per la prestazione". Chiudono Barguil e G. Martin che dicono che dopo il covid è iniziata una nuova era del ciclismo. Barguil dice che dopo il covid doveva essere al 100% anche solo per non perdere le ruote. Martin dice che prima con 6,5w/kg stava coi migliori in salita, mentre adesso fa fatica a fare una Top10. [/QUOTE]
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