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Quanti watt si mangia un telaio?
Testo
<blockquote data-quote="fabrylama" data-source="post: 7136707" data-attributes="member: 43035"><p>Nella prima risposta mi ero fidato del tuo calcolo, ma l'ordine di grandezza del risultato mi sembrava troppo grande quindi mi ci sono soffermato...</p><p></p><p>I 350N sono la forza media nella direzione "verticale" (in realtà sono circa 700N nel punto di massima spinta e zero nei punti morti.. diviso due per le due gambe).</p><p>La flessione di 1cm del telaio che hai visto è orizzontale, quindi perpendicolare alla forza applicata quindi in prima approssimazione il lavoro, calcolato con la formula <strong>L = F scalare S </strong>[ F*S* cos(alpha) ] è esattamente zero.</p><p></p><p>E' chiaro che nella realtà l'energia che serve a flettere il telaio in modo che si sposti di 1cm non può essere zero, ma viene dal fatto che la forza e la deformazione non sono esattamente perpendicolari a causa della flessione stessa di telaio e pedivella, ma sicuramente saremo lontanissimi dai 10W che hai calcolato.</p><p></p><p></p><p>Come no? Che il telaio li restituisca è l'unica certezza, che poi contribuiscano o no al movimento è poi da discutere.</p><p></p><p>L'esempio della mtb non è calzante, come fai a dire che la forza viene ridata dall'ammortizzatore in direzione perpendicolare rispetto a quella in cui viene applicata? Nel caso della mtb la bici si abbassa e di conseguenza il ciclista si alza parzialmente dalla sella, se l'ammortizzatore restituisse di colpo tutta l'energia a fine fase di spinta, quando il ciclista è ancora appena lontano dalla sella, questa andrebbe a riavvicinare il culo del ciclista con la sella e questo andrebbe a sommarsi alla spinta, restituendo tutta l'energia tolta. Il problema in mtb è che l'ammortizzatore è così lento che restituisce l'energia quando ormai non serve.</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p>Solo se hai il telaio fermo in una morsa, se invece sei su strada sono le ruote ad assorbire la maggior parte delle torsioni laterali e il telaio invece assorbe quelle verticali tramite la flessione elastica dei foderi posteriori.</p><p></p><p>Se non sei in volata questa flessione è praticamente nulla e soprattutto, data la natura sinusoidale della forza espressa nella pedalata, la maggior parte dell'energia assorbita viene ridata mentre si è ancora in fase di spinta e quindi contribuisce alla spinta.</p><p></p><p>E' molto intuitivo se ci pensi: quando si raggiunge il punto di massima applicazione della forza durante la pedalata, l'energia accumulata dalla pedivella (molta) e quella accumulata dal telaio (poca) comincia ad essere restituita in modo simmetrico rispetto a quando è stata assorbita.</p><p>Anche le flessioni laterali delle ruote vengono parzialmente restituite tramite il telaio fino alla pedivella.</p><p>Più il sistema ruota-telaio-pedivella è rigido, prima viene restituita la forza accumulata... prima viene restituita, più essa è nella direzione corretta per contribuire all lavoro utile. ( Se l'energia accumulata dalla torsione della ruota torna indietro alla pedivella quando essa è ormai verticale, allora non avrà modo di contribuire alla forza utile).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="fabrylama, post: 7136707, member: 43035"] Nella prima risposta mi ero fidato del tuo calcolo, ma l'ordine di grandezza del risultato mi sembrava troppo grande quindi mi ci sono soffermato... I 350N sono la forza media nella direzione "verticale" (in realtà sono circa 700N nel punto di massima spinta e zero nei punti morti.. diviso due per le due gambe). La flessione di 1cm del telaio che hai visto è orizzontale, quindi perpendicolare alla forza applicata quindi in prima approssimazione il lavoro, calcolato con la formula [B]L = F scalare S [/B][ F*S* cos(alpha) ] è esattamente zero. E' chiaro che nella realtà l'energia che serve a flettere il telaio in modo che si sposti di 1cm non può essere zero, ma viene dal fatto che la forza e la deformazione non sono esattamente perpendicolari a causa della flessione stessa di telaio e pedivella, ma sicuramente saremo lontanissimi dai 10W che hai calcolato. Come no? Che il telaio li restituisca è l'unica certezza, che poi contribuiscano o no al movimento è poi da discutere. L'esempio della mtb non è calzante, come fai a dire che la forza viene ridata dall'ammortizzatore in direzione perpendicolare rispetto a quella in cui viene applicata? Nel caso della mtb la bici si abbassa e di conseguenza il ciclista si alza parzialmente dalla sella, se l'ammortizzatore restituisse di colpo tutta l'energia a fine fase di spinta, quando il ciclista è ancora appena lontano dalla sella, questa andrebbe a riavvicinare il culo del ciclista con la sella e questo andrebbe a sommarsi alla spinta, restituendo tutta l'energia tolta. Il problema in mtb è che l'ammortizzatore è così lento che restituisce l'energia quando ormai non serve. Solo se hai il telaio fermo in una morsa, se invece sei su strada sono le ruote ad assorbire la maggior parte delle torsioni laterali e il telaio invece assorbe quelle verticali tramite la flessione elastica dei foderi posteriori. Se non sei in volata questa flessione è praticamente nulla e soprattutto, data la natura sinusoidale della forza espressa nella pedalata, la maggior parte dell'energia assorbita viene ridata mentre si è ancora in fase di spinta e quindi contribuisce alla spinta. E' molto intuitivo se ci pensi: quando si raggiunge il punto di massima applicazione della forza durante la pedalata, l'energia accumulata dalla pedivella (molta) e quella accumulata dal telaio (poca) comincia ad essere restituita in modo simmetrico rispetto a quando è stata assorbita. Anche le flessioni laterali delle ruote vengono parzialmente restituite tramite il telaio fino alla pedivella. Più il sistema ruota-telaio-pedivella è rigido, prima viene restituita la forza accumulata... prima viene restituita, più essa è nella direzione corretta per contribuire all lavoro utile. ( Se l'energia accumulata dalla torsione della ruota torna indietro alla pedivella quando essa è ormai verticale, allora non avrà modo di contribuire alla forza utile). [/QUOTE]
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