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Bici e telai
Costruttori
Quanti watt si mangia un telaio?
Testo
<blockquote data-quote="EliaCozzi" data-source="post: 7136866" data-attributes="member: 89446"><p>Nella speranza di non trasformare la discussione in uno scambio di vedute puramente di fisica, ma cerco di dare una modellizzazione alla questione, per trovare una possibile spiegazione a differenze prestazionali tra due telai probabilmente dovute alla loro diversa rigidità torsionale.</p><p></p><p>Hai ragione, la forza di 350N è una forza media data ricavata semplicemente dalla potenza. Questa forza non è costantemente applicata al pedale ma ci saranno dei punti in cui è maggiore e altri dove è minore. Non credo si arrivi fino ai 700N perché significherebbe applicare tutto il peso del ciclista sul pedale, ma può certamente essere che si arrivi a 500N. L'ordine di grandezza è quello. Ragion per cui, per provare la flessione del telaio che ho sui rulli ho applicato tutto il mio peso (giusto 700N) su un pedale e nel punto morto inferiore, cosa che in realtà avviene un po' prima del punto mortoperché subito dopo la forza è zero perché la gamba è già in risalita.</p><p></p><p>E' proprio perché lo spostamento del telaio è perpendicolare o orizzontale chiamalo come vuoi, per intenderci destra-sinistra, che quel lavoro non viene restituito alla pedalata. La forza è applicata sul pedale, che sta esternamente all'asse longitudinale del telaio, e quindi diventa una coppia che fa torcere il telaio.</p><p></p><p></p><p></p><p>Sinceramente non ho uno strumento di misura per misurare il lavoro. Se avessi un dinamometro lo aggancerei alla pedivella dove è avvitato il pedale e tirerei verso l'asse longitudinale della bici per vedere quanta forza serve per torcere il telaio della stessa misura rilevata mettendo il mio peso sul pedale.</p><p></p><p></p><p>Sì, li restituisce perché è elastico, ma l'energia potenziale della "molla-telaio" non viene trasformata in energia cinetica della bici nella direzione "in avanti"</p><p></p><p></p><p></p><p>Probabilmente ho scritto male. Intendo dire che l'ammortizzatore restituisce la forza verticalmente e il ciclista non riesce a sfruttare questa forza per essere spinto in avanti proprio perché la forza verticale di reazione dell'ammortizzatore è perpendicoare a quella necessaria per andare avanti. Come ho detto se applico una forza (verticale) sul pedale con un telaio rigido questa forza, grazie al braccio della pedivella viene trasformata in coppa rotazionale e trasferita alle ruote mediante la catene; quella assorbita dall'ammortizzatore (o dalla torsione del telaio) viene trasformata in energia potenziale elastica (dell'ammortizzatore e del telaio) e rilasciata nel verso opposto quando smetto di applicare forza al pedale, ma questa energia potenziale non diventa energia cinetica rotazionale sulla corona. Va persa!</p><p></p><p></p><p>Hai detto bene. Infatti tornando all'origine di questa discussione, la "meraviglia" di chi la aperta è stata proprio per il fatto di aver usato le stesse ruote con due telai diversi. Se fossero state ruote diverse quasi certamente avremmo dato la colpa alle ruote, senza immaginare che il telaio precedente fosse "gommoso".</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p>Solleverei qualche dubbio in merito visto che si cerca di fare telai e ruote sempre più rigidi proprio per evitare che le forze applicate vengano assorbite da flessioni qui e là che portano via potenza dalla ruota.</p><p></p><p></p><p>Se parli di torsione della ruota nella direzione di rotazione, certamente quell'energia viene restituita spingendo la bici in avanti (come se fosse una molla dell'orologio caricata), le torsioni laterali date da coppie di forze che fanno oscillare labici (nello sprint fuori sella sono accentuate) vengono restituite sotto forma di vibrazioni della bici ma non spingono in avanti.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="EliaCozzi, post: 7136866, member: 89446"] Nella speranza di non trasformare la discussione in uno scambio di vedute puramente di fisica, ma cerco di dare una modellizzazione alla questione, per trovare una possibile spiegazione a differenze prestazionali tra due telai probabilmente dovute alla loro diversa rigidità torsionale. Hai ragione, la forza di 350N è una forza media data ricavata semplicemente dalla potenza. Questa forza non è costantemente applicata al pedale ma ci saranno dei punti in cui è maggiore e altri dove è minore. Non credo si arrivi fino ai 700N perché significherebbe applicare tutto il peso del ciclista sul pedale, ma può certamente essere che si arrivi a 500N. L'ordine di grandezza è quello. Ragion per cui, per provare la flessione del telaio che ho sui rulli ho applicato tutto il mio peso (giusto 700N) su un pedale e nel punto morto inferiore, cosa che in realtà avviene un po' prima del punto mortoperché subito dopo la forza è zero perché la gamba è già in risalita. E' proprio perché lo spostamento del telaio è perpendicolare o orizzontale chiamalo come vuoi, per intenderci destra-sinistra, che quel lavoro non viene restituito alla pedalata. La forza è applicata sul pedale, che sta esternamente all'asse longitudinale del telaio, e quindi diventa una coppia che fa torcere il telaio. Sinceramente non ho uno strumento di misura per misurare il lavoro. Se avessi un dinamometro lo aggancerei alla pedivella dove è avvitato il pedale e tirerei verso l'asse longitudinale della bici per vedere quanta forza serve per torcere il telaio della stessa misura rilevata mettendo il mio peso sul pedale. Sì, li restituisce perché è elastico, ma l'energia potenziale della "molla-telaio" non viene trasformata in energia cinetica della bici nella direzione "in avanti" Probabilmente ho scritto male. Intendo dire che l'ammortizzatore restituisce la forza verticalmente e il ciclista non riesce a sfruttare questa forza per essere spinto in avanti proprio perché la forza verticale di reazione dell'ammortizzatore è perpendicoare a quella necessaria per andare avanti. Come ho detto se applico una forza (verticale) sul pedale con un telaio rigido questa forza, grazie al braccio della pedivella viene trasformata in coppa rotazionale e trasferita alle ruote mediante la catene; quella assorbita dall'ammortizzatore (o dalla torsione del telaio) viene trasformata in energia potenziale elastica (dell'ammortizzatore e del telaio) e rilasciata nel verso opposto quando smetto di applicare forza al pedale, ma questa energia potenziale non diventa energia cinetica rotazionale sulla corona. Va persa! Hai detto bene. Infatti tornando all'origine di questa discussione, la "meraviglia" di chi la aperta è stata proprio per il fatto di aver usato le stesse ruote con due telai diversi. Se fossero state ruote diverse quasi certamente avremmo dato la colpa alle ruote, senza immaginare che il telaio precedente fosse "gommoso". Solleverei qualche dubbio in merito visto che si cerca di fare telai e ruote sempre più rigidi proprio per evitare che le forze applicate vengano assorbite da flessioni qui e là che portano via potenza dalla ruota. Se parli di torsione della ruota nella direzione di rotazione, certamente quell'energia viene restituita spingendo la bici in avanti (come se fosse una molla dell'orologio caricata), le torsioni laterali date da coppie di forze che fanno oscillare labici (nello sprint fuori sella sono accentuate) vengono restituite sotto forma di vibrazioni della bici ma non spingono in avanti. [/QUOTE]
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