Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Menu
Home
Allerta prezzi
Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi media
Nuovi commenti media
Ultime Attività
Nuove inserzioni nel mercatino
Nuovi commenti nel mercatino
Mercatino
Nuove inserzioni
Nuovi commenti
Latest reviews
Cerca nel mercatino
Feedback
Guarda le statistiche
Training Camp
Pianificazione
MTB
Media
Nuovi media
Nuovi commenti
Cerca media
EBIKE
Accedi
Registrati
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Menu
Install the app
Installa
Rispondi alla discussione
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Home
Forum
Gare
Professionisti
News dal mondo dei pro
Rebellin deve restituire la medaglia
Testo
<blockquote data-quote="posse" data-source="post: 1909893" data-attributes="member: 11797"><p>da <a href="http://www.sportpro.it" target="_blank">www.sportpro.it</a></p><p></p><p>19 novembre - IL CONI VUOLE I DANNI DA REBELLIN</p><p></p><p>Secco, stringato ma durissimo il comunicato del Coni sugli sviluppi del caso Rebellin e della sua positività al Cera (epo di terza generazione). Il Cio, (Comitato Olimpico Internazionale), nel confermare la positività riscontrata dopo la gara di Pechino 2008 aveva chiesta al Coni di provvedere perchéfosse ritirata la medaglia. Ecco la posizione dell'Ente del Foro Italico.</p><p></p><p>1 &#8211; All&#8217;atleta Davide Rebellin è stato richiesto questa mattina di ottemperare senza indugi alle disposizione del Comitato Olimpico Internazionale, restituendo al CONI la medaglia d&#8217;argento ed il relativo diploma, assegnatigli in occasione dei Giochi Olimpici di Pechino 2008;</p><p></p><p>2 &#8211; Contestualmente è stato chiesto all&#8217;atleta di restituire anche la somma di 75.000 euro, relativa al premio deliberato dalla Giunta Nazionale del CONI e a lui corrisposto tramite la Federazione Ciclistica Italiana;</p><p></p><p>3 &#8211; Nel contempo il CONI ha dato incarico all&#8217;avvocato Massimo Ranieri di Roma di avviare un&#8217;azione risarcitoria nei confronti dell&#8217;atleta per il danno che il suo comportamento ha prodotto all&#8217;Italia, al CONI e all&#8217;intero movimento sportivo nazionale;</p><p></p><p>4 &#8211; Infine, il Procuratore Nazionale Antidoping, Ettore Torri, che aveva aperto un fascicolo nei confronti dell&#8217;atleta sin dalla prima comunicazione della positività da parte del CIO, si sta attivando per quanto di sua competenza. </p><p>Dunque per Rebellin si annunciano problemi non solo sul piano disciplinare sportivo. Anche se per bocca dei suoi avvocati non intende restituire l'argento, promette battaglia e si appella al Tas. Segnale di un nuovo più severo indirizzo del massimo ente sportivo italiano. Del resto anche all'interno del movimento ciclistico da tempo circola la convinzione che "chi ha sbagliato" debba pagare. Quella del denaro è forse una delle molle più pressanti nella corsa al doping. Oggi chi viene pizzicato "paga" anche economicamente. Ciò che rende inutile il ricorso all'imbroglio, perché se ti beccano perdi tutto. Un discorso che andrebbe parimenti allargato anche ad altri eventuali "complici": medici, "suiveurs" e praticoni vari, ancora presenti in forza nel mondo dei pedali e spesso indenni da sanzioni. L'atleta è responsabile, secondo il regolamento antidoping, di tutto quello che viene poi individuato nel suo fisico. Ed è giusto che sia punito. Ma dovrebbe essere punito anche chi fa finta di non vedere e magari mette nel contratto la clausola che l'atleta trovato positivo è automaticamente licenziato. Oggi, pochi semplici test di screening permettono di capire se un corridore d'improvviso fa un "salto di qualità" sospetto. A parte il fatto che ci dovrebbe essere una competenza tecnica da parte di chi gestisce l'atleta in grado di far capire quali siano i limiti e gli ambiti della singola prestazione in funzione delle qualità fisiologiche soggettive. Rebellin ha meravigliato tutti nelle scorse stagioni con prestazioni strabilianti. Nessuno si è preoccupato quanto meno di indagare un pò più a fondo. Faceva comodo a tutti (nazionale compresa).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="posse, post: 1909893, member: 11797"] da [url]www.sportpro.it[/url] 19 novembre - IL CONI VUOLE I DANNI DA REBELLIN Secco, stringato ma durissimo il comunicato del Coni sugli sviluppi del caso Rebellin e della sua positività al Cera (epo di terza generazione). Il Cio, (Comitato Olimpico Internazionale), nel confermare la positività riscontrata dopo la gara di Pechino 2008 aveva chiesta al Coni di provvedere perchéfosse ritirata la medaglia. Ecco la posizione dell'Ente del Foro Italico. 1 – All’atleta Davide Rebellin è stato richiesto questa mattina di ottemperare senza indugi alle disposizione del Comitato Olimpico Internazionale, restituendo al CONI la medaglia d’argento ed il relativo diploma, assegnatigli in occasione dei Giochi Olimpici di Pechino 2008; 2 – Contestualmente è stato chiesto all’atleta di restituire anche la somma di 75.000 euro, relativa al premio deliberato dalla Giunta Nazionale del CONI e a lui corrisposto tramite la Federazione Ciclistica Italiana; 3 – Nel contempo il CONI ha dato incarico all’avvocato Massimo Ranieri di Roma di avviare un’azione risarcitoria nei confronti dell’atleta per il danno che il suo comportamento ha prodotto all’Italia, al CONI e all’intero movimento sportivo nazionale; 4 – Infine, il Procuratore Nazionale Antidoping, Ettore Torri, che aveva aperto un fascicolo nei confronti dell’atleta sin dalla prima comunicazione della positività da parte del CIO, si sta attivando per quanto di sua competenza. Dunque per Rebellin si annunciano problemi non solo sul piano disciplinare sportivo. Anche se per bocca dei suoi avvocati non intende restituire l'argento, promette battaglia e si appella al Tas. Segnale di un nuovo più severo indirizzo del massimo ente sportivo italiano. Del resto anche all'interno del movimento ciclistico da tempo circola la convinzione che "chi ha sbagliato" debba pagare. Quella del denaro è forse una delle molle più pressanti nella corsa al doping. Oggi chi viene pizzicato "paga" anche economicamente. Ciò che rende inutile il ricorso all'imbroglio, perché se ti beccano perdi tutto. Un discorso che andrebbe parimenti allargato anche ad altri eventuali "complici": medici, "suiveurs" e praticoni vari, ancora presenti in forza nel mondo dei pedali e spesso indenni da sanzioni. L'atleta è responsabile, secondo il regolamento antidoping, di tutto quello che viene poi individuato nel suo fisico. Ed è giusto che sia punito. Ma dovrebbe essere punito anche chi fa finta di non vedere e magari mette nel contratto la clausola che l'atleta trovato positivo è automaticamente licenziato. Oggi, pochi semplici test di screening permettono di capire se un corridore d'improvviso fa un "salto di qualità" sospetto. A parte il fatto che ci dovrebbe essere una competenza tecnica da parte di chi gestisce l'atleta in grado di far capire quali siano i limiti e gli ambiti della singola prestazione in funzione delle qualità fisiologiche soggettive. Rebellin ha meravigliato tutti nelle scorse stagioni con prestazioni strabilianti. Nessuno si è preoccupato quanto meno di indagare un pò più a fondo. Faceva comodo a tutti (nazionale compresa). [/QUOTE]
Riporta citazioni...
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Home
Forum
Gare
Professionisti
News dal mondo dei pro
Rebellin deve restituire la medaglia
Alto
Basso