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Pista
Record dell'ora (torna di moda?)
Testo
<blockquote data-quote="bicibikers" data-source="post: 2136665" data-attributes="member: 11069"><p>Liz Randall è una ciclista di 65 anni. Il primo marzo di quest&#8217;anno ha battuto il record dell&#8217;ora (miglior performance dell&#8217;uomo in un ora &#8211; in quanto ha utilizzato una bici da inseguimento UCI ma non in stile anni 70). Questa donna è di Melbourne in Australia, vanta nel suo passato 4 titoli mondiali su strada (master) e 4 titoli mondiali su pista (inseguimento), molti titoli nazionali su pista, quindi siamo in una situazione molto diversa da quella di Giobatta Persi (ve lo ricordate? Il nostro genovese che ha tentato il record pochi mesi fa&#8230<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/wink.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=";)" title="Wink ;)" data-shortname=";)" />, il nostro atleta aveva avuto un approccio alla pista in età tardiva, qui invece ci troviamo di fronte ad una &#8220;specialista&#8221; della pista. L&#8217;australia è una nazione molto attenta alla pratica della pista e questo ne è un esempio. Liz è una tra le poche donne al mondo di 65 anni ancora agoniste in grado di tentare questa esperienza, ma veniamo all&#8217;intervista che Bicibikers ha preparato per voi.</p><p> </p><p><strong>Non si può preparare un record dell&#8217;ora da soli, ci racconti un pò chi le è stato vicino in questa sfida?</strong></p><p></p><p>Il mio allenatore è il Dottoressa Auriel Forrester, lei vive in Gran Bretagna e ci siamo parlati per molte ore tramite Skype. Ho scelto lei, perché è stata detentrice del record dell&#8217;ora, è questa la ragione. Un ringraziamento a Carl a bordo pista e a Lawrence che mi indicato che la mia posizione era sbagliata.</p><p>Nota: Auriel Forrester ha un curriculum impressionante di risultati sportivi: è stata più volte campione mondiale dell&#8217;inseguimento master, molte volte sul podio mondiale anche nei 500 metri con partenza da fermo, ha conquistato il record dell&#8217;ora e il record mondiale sui 2000 mt., è laureata in fisiologia umana ed è accreditata come preparatore atletico con diversi enti. Il suo sito: <a href="http://www.scientific-coaching.com" target="_blank">http://www.scientific-coaching.com</a></p><p></p><p><strong>Il suo team l'ha aiutata?</strong></p><p></p><p>No, ho fatto tutto da sola, questo tipo di allenamento è molto diverso da tutti gli altri, anche con i miei compagni di squadra, che gareggiano , poche volte siamo riusciti a trovare un modo giusto per allenarci insieme.</p><p></p><p><strong>Andiamo agli aspetti puramente tecnici, ci dica che mezzo ha impiegato (peso, ruote, posizione, rapporto, pedivelle...ma attenzione senza andare troppo nello specifico altrimenti facciamo del lavoro per altri sfidanti)?</strong></p><p></p><p>Io non sonoi molto alta (162 cm) e la mia bici è stata fatta in maniera artigianale appositamente per me da Darren Baum, è una Baum Coretto. E&#8217; realizzata in titanio e nell&#8217;insieme è molto leggera, talmente leggera che ho dovuto aggiungere 100 grammi di piombo nel reggisella per riuscire a rispettare gli standard imposti dall&#8217;UCI. Ho utilizzato le pedivelle SRM (quelle con il misuratore di potenza) di lunghezza 170 mm è come rapporto 52x14. Io non sono molto agile, ho cercato di mantenere come cadenza 80-82 pedalate al minuto. Come ruote ho usato le Mavic IO a cinque razze e al posteriore la lenticolare. Tubolari vittoria gonfiati a 200 psi.</p><p></p><p><strong>Chi l&#8217;aiutava a bordo pista, come controllava l&#8217;andatura giro, dopo giro e i tempi?</strong> </p><p> </p><p>Ho fatto I primi 4 giri molto lentamente per non accumulare troppo acido lattico, partire piano ti permette di non ritardare e ottimizzare il metabolismo, poi ho cercato di mantenere l&#8217;andatura dei 24 secondi al giro, Carl a bordo pista mi dava i tempi.</p><p></p><p><strong>Lei come Moser ci ha provato e come ha vissuto quella terribile ora, ci piacerebbe sapere quello che le passava per la testa durante la prova?</strong></p><p> </p><p> Non pensavo a nulla, l&#8217;unico obiettivo era cercare di stare sulla linea nera (quella della corda) e rispettare la cadenza ed i tempi. Come sottofondo hanno riprodotto della musica (nota: mi ricordo di aver visto un cortometraggio di Ritter che nel suo tentativo di riprendersi il record - battuto da Merckx &#8211; aveva voluto che suonasse una banda musicale durante la prova), poi gli amici mi incitavano e mio figlio con un megafono mi ha incoraggiata a tenere il passo. </p><p></p><p><strong>Allora&#8230;lo rifarebbe questo tentativo di record visto che mi hanno detto che è arrivato molto bene? </strong></p><p></p><p>No, ne ho abbastanza, due volte il record dell&#8217;ora è già troppo&#8230;</p><p></p><p><strong>Giovani...e meno giovani, cosa consiglierebbe ad un giovane che voglia fare delle gare su pista e affrontare come ha fatto lei delle imprese così coraggiose? </strong></p><p></p><p>Io non consiglio ad un giovane ciclista di tentare un record dell&#8217;ora, la resistenza, la concentrazione scaturisce solo con la maturità. Un giovane ciclista dovrebbe provare tutte le discipline: strada, pista, MTB e partecipare a ciascuna disciplina fino a quando lui/lei è in grado di capire quella più adatta al suo fisico.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="bicibikers, post: 2136665, member: 11069"] Liz Randall è una ciclista di 65 anni. Il primo marzo di quest’anno ha battuto il record dell’ora (miglior performance dell’uomo in un ora – in quanto ha utilizzato una bici da inseguimento UCI ma non in stile anni 70). Questa donna è di Melbourne in Australia, vanta nel suo passato 4 titoli mondiali su strada (master) e 4 titoli mondiali su pista (inseguimento), molti titoli nazionali su pista, quindi siamo in una situazione molto diversa da quella di Giobatta Persi (ve lo ricordate? Il nostro genovese che ha tentato il record pochi mesi fa…), il nostro atleta aveva avuto un approccio alla pista in età tardiva, qui invece ci troviamo di fronte ad una “specialista” della pista. L’australia è una nazione molto attenta alla pratica della pista e questo ne è un esempio. Liz è una tra le poche donne al mondo di 65 anni ancora agoniste in grado di tentare questa esperienza, ma veniamo all’intervista che Bicibikers ha preparato per voi. [B]Non si può preparare un record dell’ora da soli, ci racconti un pò chi le è stato vicino in questa sfida?[/B] Il mio allenatore è il Dottoressa Auriel Forrester, lei vive in Gran Bretagna e ci siamo parlati per molte ore tramite Skype. Ho scelto lei, perché è stata detentrice del record dell’ora, è questa la ragione. Un ringraziamento a Carl a bordo pista e a Lawrence che mi indicato che la mia posizione era sbagliata. Nota: Auriel Forrester ha un curriculum impressionante di risultati sportivi: è stata più volte campione mondiale dell’inseguimento master, molte volte sul podio mondiale anche nei 500 metri con partenza da fermo, ha conquistato il record dell’ora e il record mondiale sui 2000 mt., è laureata in fisiologia umana ed è accreditata come preparatore atletico con diversi enti. Il suo sito: [url]http://www.scientific-coaching.com[/url] [B]Il suo team l'ha aiutata?[/B] No, ho fatto tutto da sola, questo tipo di allenamento è molto diverso da tutti gli altri, anche con i miei compagni di squadra, che gareggiano , poche volte siamo riusciti a trovare un modo giusto per allenarci insieme. [B]Andiamo agli aspetti puramente tecnici, ci dica che mezzo ha impiegato (peso, ruote, posizione, rapporto, pedivelle...ma attenzione senza andare troppo nello specifico altrimenti facciamo del lavoro per altri sfidanti)?[/B] Io non sonoi molto alta (162 cm) e la mia bici è stata fatta in maniera artigianale appositamente per me da Darren Baum, è una Baum Coretto. E’ realizzata in titanio e nell’insieme è molto leggera, talmente leggera che ho dovuto aggiungere 100 grammi di piombo nel reggisella per riuscire a rispettare gli standard imposti dall’UCI. Ho utilizzato le pedivelle SRM (quelle con il misuratore di potenza) di lunghezza 170 mm è come rapporto 52x14. Io non sono molto agile, ho cercato di mantenere come cadenza 80-82 pedalate al minuto. Come ruote ho usato le Mavic IO a cinque razze e al posteriore la lenticolare. Tubolari vittoria gonfiati a 200 psi. [B]Chi l’aiutava a bordo pista, come controllava l’andatura giro, dopo giro e i tempi?[/B] Ho fatto I primi 4 giri molto lentamente per non accumulare troppo acido lattico, partire piano ti permette di non ritardare e ottimizzare il metabolismo, poi ho cercato di mantenere l’andatura dei 24 secondi al giro, Carl a bordo pista mi dava i tempi. [B]Lei come Moser ci ha provato e come ha vissuto quella terribile ora, ci piacerebbe sapere quello che le passava per la testa durante la prova?[/B] Non pensavo a nulla, l’unico obiettivo era cercare di stare sulla linea nera (quella della corda) e rispettare la cadenza ed i tempi. Come sottofondo hanno riprodotto della musica (nota: mi ricordo di aver visto un cortometraggio di Ritter che nel suo tentativo di riprendersi il record - battuto da Merckx – aveva voluto che suonasse una banda musicale durante la prova), poi gli amici mi incitavano e mio figlio con un megafono mi ha incoraggiata a tenere il passo. [B]Allora…lo rifarebbe questo tentativo di record visto che mi hanno detto che è arrivato molto bene? [/B] No, ne ho abbastanza, due volte il record dell’ora è già troppo… [B]Giovani...e meno giovani, cosa consiglierebbe ad un giovane che voglia fare delle gare su pista e affrontare come ha fatto lei delle imprese così coraggiose? [/B] Io non consiglio ad un giovane ciclista di tentare un record dell’ora, la resistenza, la concentrazione scaturisce solo con la maturità. Un giovane ciclista dovrebbe provare tutte le discipline: strada, pista, MTB e partecipare a ciascuna disciplina fino a quando lui/lei è in grado di capire quella più adatta al suo fisico. [/QUOTE]
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