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<blockquote data-quote="TheLordofBike" data-source="post: 7321851" data-attributes="member: 6731"><p>Il discorso è sempre molto più complesso di quello che può sembrare. Ognuno ha il proprio "caso", la propria disponibilità di tempo, la propria esperienza e la propria "capacità intrinseca" (per farla breve, io non credo potrei mai ambire ai numeri di Vergallito nemmeno se facessi 35.000km all'anno).</p><ul> <li data-xf-list-type="ul">In gara la capacità di stare in gruppo fa un'enorme differenze, ho visto gare con persone rimaste in gruppo e arrivate assieme con differenze in termini di potenza media sconvolgenti (190w il buon limatore e 260w chi non riesce a stare in pancia al gruppo...dopo 2h capirete che la fatica è totalmente diversa)...per cui difficilmente l'allenamento e l'aumento delle prestazioni personali riuscirà a compensare questo gap "tecnico"</li> <li data-xf-list-type="ul">Il volume di tempo a disposizione è il traino principale che detta le "regole" sul tipo di allenamento da applicare</li> <li data-xf-list-type="ul">Lato pratico, un buon allenamento porta a raggiungere almeno l'80% del proprio "massimo potenziale" con circa 6/7000km all'anno...la costanza ovviamente è determinante...recuperare l'altro 20 diventa via via più complesso e lungo come processo (tanto che dubito ne valga la pena a livello amatoriale)</li> <li data-xf-list-type="ul">A livello statistico allenarsi da solo rende ciclisti "migliori" sempre SE si riesce ad essere focalizzati sull'allenamento</li> <li data-xf-list-type="ul">Ogni risultato è strettamente correlato alla propria capacità (io posso fare dei cambi di ritmo 40-20 alternando 40sec a 400-420w e 20sec a 220-230w...se lo faccio in salita mando fuori giri in 3 min probabilmente almeno l'85% degli amatori....se con me c'è Pogacar finisce che prendo 15sec di distacco ogni minuto di salita nonostante io salga 66% del tempo fatto in Z6...dopo 12min io "stacco"...mentre probabilmente lui potrebbe continuare altri 40min).....PER ASSURDO, guardando il primo post, le medie complessive sono qualcosa che arriverei vicino (considerando il dislivello mi ci dovrei impegnare un bel po) a fare "da solo" se il percorso lo permette. Capisci che se in gruppo trovi qualcuno del mio livello o, probabilmente più forte diventa complicato gareggiare.</li> </ul><p></p><p>Ad oggi, gli allenamenti possono essere cosi mirati e coordinati che di fatto alla gara ci si può arrivare già "in condizione". Come detto, il problema semmai è farlo per un normale amatore. Specie se questo non ha avuto un'esperienza da ciclista agonista "di livello" (più che altro per una questione mentale, predisposizione alla fatica/sofferenza ed infine focalizzazione sull'allenamento.....viceversa chi ha corso tra gli under ad esempio magari con qualche risultato sa benissimo che questi arrivano dopo che, sulla bici, sei morto almeno 4-5 volte durante la gara....e nonostante questo non hai mollato...e quella stessa sensazione di "asfissia" riesci a cercartela in allenamento....il che fidatevi, ha del masochismo)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="TheLordofBike, post: 7321851, member: 6731"] Il discorso è sempre molto più complesso di quello che può sembrare. Ognuno ha il proprio "caso", la propria disponibilità di tempo, la propria esperienza e la propria "capacità intrinseca" (per farla breve, io non credo potrei mai ambire ai numeri di Vergallito nemmeno se facessi 35.000km all'anno). [LIST] [*]In gara la capacità di stare in gruppo fa un'enorme differenze, ho visto gare con persone rimaste in gruppo e arrivate assieme con differenze in termini di potenza media sconvolgenti (190w il buon limatore e 260w chi non riesce a stare in pancia al gruppo...dopo 2h capirete che la fatica è totalmente diversa)...per cui difficilmente l'allenamento e l'aumento delle prestazioni personali riuscirà a compensare questo gap "tecnico" [*]Il volume di tempo a disposizione è il traino principale che detta le "regole" sul tipo di allenamento da applicare [*]Lato pratico, un buon allenamento porta a raggiungere almeno l'80% del proprio "massimo potenziale" con circa 6/7000km all'anno...la costanza ovviamente è determinante...recuperare l'altro 20 diventa via via più complesso e lungo come processo (tanto che dubito ne valga la pena a livello amatoriale) [*]A livello statistico allenarsi da solo rende ciclisti "migliori" sempre SE si riesce ad essere focalizzati sull'allenamento [*]Ogni risultato è strettamente correlato alla propria capacità (io posso fare dei cambi di ritmo 40-20 alternando 40sec a 400-420w e 20sec a 220-230w...se lo faccio in salita mando fuori giri in 3 min probabilmente almeno l'85% degli amatori....se con me c'è Pogacar finisce che prendo 15sec di distacco ogni minuto di salita nonostante io salga 66% del tempo fatto in Z6...dopo 12min io "stacco"...mentre probabilmente lui potrebbe continuare altri 40min).....PER ASSURDO, guardando il primo post, le medie complessive sono qualcosa che arriverei vicino (considerando il dislivello mi ci dovrei impegnare un bel po) a fare "da solo" se il percorso lo permette. Capisci che se in gruppo trovi qualcuno del mio livello o, probabilmente più forte diventa complicato gareggiare. [/LIST] Ad oggi, gli allenamenti possono essere cosi mirati e coordinati che di fatto alla gara ci si può arrivare già "in condizione". Come detto, il problema semmai è farlo per un normale amatore. Specie se questo non ha avuto un'esperienza da ciclista agonista "di livello" (più che altro per una questione mentale, predisposizione alla fatica/sofferenza ed infine focalizzazione sull'allenamento.....viceversa chi ha corso tra gli under ad esempio magari con qualche risultato sa benissimo che questi arrivano dopo che, sulla bici, sei morto almeno 4-5 volte durante la gara....e nonostante questo non hai mollato...e quella stessa sensazione di "asfissia" riesci a cercartela in allenamento....il che fidatevi, ha del masochismo) [/QUOTE]
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