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Riflessioni ispirate dal Tour 2012.
Testo
<blockquote data-quote="Airone del Chianti" data-source="post: 3687678" data-attributes="member: 2350"><p>Recupero questo post (peraltro illuminato come molti degli interventi di Massa) per sottolineare la spiegazione della principale evoluzione del ciclismo moderno.</p><p> </p><p>Con l'avvento dei paesi anglosassoni si è introdotta nel ciclismo una forte evoluzione scientifica sia nei metodi di preparazione che nell'alimentazione. E i risultati stanno lì a testimoniarlo con il contestuale declino dei paesi "mediterranei" che continuano a seguire approcci più tradizionali ma anche scientificamente in buona parte superati (anche la Spagna, Contador a parte, stenta negli ultimi anni a produrre corridori da corse a tappe). E nel ciclismo - si sa - la tradizione è dura a morire...</p><p> </p><p>Aggiungo una cosa:</p><p>Più scienza ma anche meno "cuore". Non so se sia meglio o peggio.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Airone del Chianti, post: 3687678, member: 2350"] Recupero questo post (peraltro illuminato come molti degli interventi di Massa) per sottolineare la spiegazione della principale evoluzione del ciclismo moderno. Con l'avvento dei paesi anglosassoni si è introdotta nel ciclismo una forte evoluzione scientifica sia nei metodi di preparazione che nell'alimentazione. E i risultati stanno lì a testimoniarlo con il contestuale declino dei paesi "mediterranei" che continuano a seguire approcci più tradizionali ma anche scientificamente in buona parte superati (anche la Spagna, Contador a parte, stenta negli ultimi anni a produrre corridori da corse a tappe). E nel ciclismo - si sa - la tradizione è dura a morire... Aggiungo una cosa: Più scienza ma anche meno "cuore". Non so se sia meglio o peggio. [/QUOTE]
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