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Risultati curva Lattato/Fc/Watt
Testo
<blockquote data-quote="cipitoz" data-source="post: 578261" data-attributes="member: 2340"><p>Un mio consiglio, non sempre adottato, ma per me è stato utile a trovare i watt perduti.</p><p>Purtroppo servono 2 strumenti: 1 rilevatore di potenza (qualsiasi, basta che scarichi i dati sul pc) + 1 polar 810i (è lunico che rileva la varianza cardiaca).</p><p>La base di partenza non è il test, ma il campo di gara (granfondo se possibile oppure una salita lunga dove per seguire qualcuno più forte di me prima o dopo scoppio).</p><p>A questo punto, analizzando la curva precedentemente scaricata sul pc, individuo il mio punto di rottura, cioè i watt oltre i quali ho iniziato ad avere un aumento esponenziale dei battiti cardiaci. In una granfondo è facile da individuare, si tratta del momento in cui sono costretto a diminuire la potenza espressa se voglio arrivare in cima alla salita. Quello sarà la mia base di lavoro. Nelle ripetute in salita o in piano lavorerò sempre a quella potenza, nelle SFR una decina di watt meno. Lo scopo sarà per le prime settimane di aumentare il tempo di lavoro a quella determinata potenza senza avere un aumento significativo dei battiti cardiaci. Raggiunti i 5 minuti continui di lavoro inizio ad aumentare di 5watt alla settimana il carico. Lutilizzo del polar 810i è fondamentale. Non farò mai una sessione di carico se prima il livello di varianza cardiaca non esprimerà il massimo recupero e durante le uscite di scarico avrò laccortezza di non superare i 4 millisecondi di varianza tra battito e battito.</p><p>Riassumendo, durante lallenamento di qualità dovrò lavorare ad unintensità tale che sarà il massimo della potenza sostenibile senza che ci sia durante lesercizio aumento dei battiti cardiaci (o livello di lattato) oppure lavorare al massimo dei battiti cardiaci sostenibili senza che durante lesercizio avvenga un calo di potenza; Questo è fondamentale; molte volte siamo convinti di lavorare alla soglia perché i battiti cardiaci corrispondono a quel livello, in realtà se non abbiamo il rilevatore di potenza che ce lo indica, dopo pochi istanti di lavoro, la potenza espressa inizia a diminuire perché cè accumulo di lattato.</p><p>Altro aspetto fondamentale; quando si fanno questi lavori il recupero non sempre può essere pianificato, non sempre le sensazioni ci danno informazioni precise, ma dobbiamo ricorrere a parametri inopinabili prima di stressare nuovamente lorganismo. Non siamo macchine che più si fa meglio è, oppure NO PAIN NO GAIN. Ma uomini che stanno lavorando. Mai impostare un carico di lavoro che non sia sostenibile, o meglio sostenibile dopo un adeguato riposo.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="cipitoz, post: 578261, member: 2340"] Un mio consiglio, non sempre adottato, ma per me è stato utile a trovare i watt perduti. Purtroppo servono 2 strumenti: 1 rilevatore di potenza (qualsiasi, basta che scarichi i dati sul pc) + 1 polar 810i (è lunico che rileva la varianza cardiaca). La base di partenza non è il test, ma il campo di gara (granfondo se possibile oppure una salita lunga dove per seguire qualcuno più forte di me prima o dopo scoppio). A questo punto, analizzando la curva precedentemente scaricata sul pc, individuo il mio punto di rottura, cioè i watt oltre i quali ho iniziato ad avere un aumento esponenziale dei battiti cardiaci. In una granfondo è facile da individuare, si tratta del momento in cui sono costretto a diminuire la potenza espressa se voglio arrivare in cima alla salita. Quello sarà la mia base di lavoro. Nelle ripetute in salita o in piano lavorerò sempre a quella potenza, nelle SFR una decina di watt meno. Lo scopo sarà per le prime settimane di aumentare il tempo di lavoro a quella determinata potenza senza avere un aumento significativo dei battiti cardiaci. Raggiunti i 5 minuti continui di lavoro inizio ad aumentare di 5watt alla settimana il carico. Lutilizzo del polar 810i è fondamentale. Non farò mai una sessione di carico se prima il livello di varianza cardiaca non esprimerà il massimo recupero e durante le uscite di scarico avrò laccortezza di non superare i 4 millisecondi di varianza tra battito e battito. Riassumendo, durante lallenamento di qualità dovrò lavorare ad unintensità tale che sarà il massimo della potenza sostenibile senza che ci sia durante lesercizio aumento dei battiti cardiaci (o livello di lattato) oppure lavorare al massimo dei battiti cardiaci sostenibili senza che durante lesercizio avvenga un calo di potenza; Questo è fondamentale; molte volte siamo convinti di lavorare alla soglia perché i battiti cardiaci corrispondono a quel livello, in realtà se non abbiamo il rilevatore di potenza che ce lo indica, dopo pochi istanti di lavoro, la potenza espressa inizia a diminuire perché cè accumulo di lattato. Altro aspetto fondamentale; quando si fanno questi lavori il recupero non sempre può essere pianificato, non sempre le sensazioni ci danno informazioni precise, ma dobbiamo ricorrere a parametri inopinabili prima di stressare nuovamente lorganismo. Non siamo macchine che più si fa meglio è, oppure NO PAIN NO GAIN. Ma uomini che stanno lavorando. Mai impostare un carico di lavoro che non sia sostenibile, o meglio sostenibile dopo un adeguato riposo. [/QUOTE]
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