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Roglic, Vingegaard e Pinot al Tour de France
Testo
<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 7097403" data-attributes="member: 1850"><p>Mi sembra il solito fraintendimento sui termini. Che uno come Pinot, coi suoi risultati (che non sono da paracarro) sia uno che va avanti a pizza e birra non credo proprio. Si allena tanto quanto e come i suoi altri compagni. La struttura è la stessa. E alla Groupama non credo facciano le cose alla carlona mentre alla solita Ineos li tengano in gabbietta come i canarini e gli diano miglio 3 volte al giorno.</p><p></p><p>Semplicemente ogni corridore ha la sua personalità: ad alcuni piace essere super seguiti ad altri meno. Ma alla fine se non sgobbano non combinano niente. Tanto per dire un DS della Trek mi aveva detto che alcuni corridori sono contenti di inviare i file degli allenamenti ogni giorno ed avere feedback quotidiani, altri no. Tipo Mollema, che li invia una volta a settimana e non “vuole rotture di palle quotidiane”.</p><p></p><p>Questo non fa certo essere Mollema poco professionale. </p><p>Poi il resto sono solo miti creati da impressioni personali, come quello che alla Ineos siano super tutto e gli altri no….cosa sconfessata da vari corridori. Non ultimo Rohan Dennis che ha detto che scopiazzano solo quello che fa la Jumbo…</p><p></p><p>E per dire, la squadra più “militaresca” nei metodi è la DSM, da cui infatti scappano tutti…mentre Bardet dice di trovarsi a meraviglia….</p><p></p><p>Pinot dice semplicemente che non gli va di dormire con il sensore sotto il cuscino, di vivere con quello del glucosio infilato sottopelle tutto il giorno etc…tutte cose che i ragazzini di oggi prendono come normali, perché per loro è sempre stato cosi. Che poi, Pogacar, Remco e Bernal a parte, OGNI ragazzino potrà avere il CV di Pinot a fine carriera vedremo. Sensori o no. Così come quanti arriveranno a 30 anni ancora sani di mente e con la voglia di farsi dire dalla app quanti grammi di banane mangiare. Perché tutta questa scientificità sembra avere il rovescio della medaglia.</p><p></p><p>La storia della professionalità invece mi pare sia un’induzione indebita.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 7097403, member: 1850"] Mi sembra il solito fraintendimento sui termini. Che uno come Pinot, coi suoi risultati (che non sono da paracarro) sia uno che va avanti a pizza e birra non credo proprio. Si allena tanto quanto e come i suoi altri compagni. La struttura è la stessa. E alla Groupama non credo facciano le cose alla carlona mentre alla solita Ineos li tengano in gabbietta come i canarini e gli diano miglio 3 volte al giorno. Semplicemente ogni corridore ha la sua personalità: ad alcuni piace essere super seguiti ad altri meno. Ma alla fine se non sgobbano non combinano niente. Tanto per dire un DS della Trek mi aveva detto che alcuni corridori sono contenti di inviare i file degli allenamenti ogni giorno ed avere feedback quotidiani, altri no. Tipo Mollema, che li invia una volta a settimana e non “vuole rotture di palle quotidiane”. Questo non fa certo essere Mollema poco professionale. Poi il resto sono solo miti creati da impressioni personali, come quello che alla Ineos siano super tutto e gli altri no….cosa sconfessata da vari corridori. Non ultimo Rohan Dennis che ha detto che scopiazzano solo quello che fa la Jumbo… E per dire, la squadra più “militaresca” nei metodi è la DSM, da cui infatti scappano tutti…mentre Bardet dice di trovarsi a meraviglia…. Pinot dice semplicemente che non gli va di dormire con il sensore sotto il cuscino, di vivere con quello del glucosio infilato sottopelle tutto il giorno etc…tutte cose che i ragazzini di oggi prendono come normali, perché per loro è sempre stato cosi. Che poi, Pogacar, Remco e Bernal a parte, OGNI ragazzino potrà avere il CV di Pinot a fine carriera vedremo. Sensori o no. Così come quanti arriveranno a 30 anni ancora sani di mente e con la voglia di farsi dire dalla app quanti grammi di banane mangiare. Perché tutta questa scientificità sembra avere il rovescio della medaglia. La storia della professionalità invece mi pare sia un’induzione indebita. [/QUOTE]
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