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Scorrevolezza. Risponde l'esperto
Testo
<blockquote data-quote="ottomilainsù" data-source="post: 3948860" data-attributes="member: 36102"><p>Qualche centesimo di mm è una tolleranza che nelle lavorazioni meccaniche fa sudare freddo i tecnologi, semplicemente perché esecuzione e controllo di queste lavorazioni richiedono macchine di grande precisione e strumenti di controllo da sala metrologica a temperatura controllata.</p><p>Dipende poi di che cosa parliamo:</p><p>- variazioni sui diametri?</p><p>- variazioni sulle lunghezze?</p><p>- disassamenti?</p><p>Hanno tutti la loro rilevanza, per carità, ma in una ruota di bicicletta le condizioni di lavoro non sono certo quelle di un motore aeronautico o dei cuscinetti di un laminatoio per acciaio.</p><p></p><p></p><p></p><p></p><p></p><p>Dare i numeri in questo caso vuol proprio dire dare i numeri nel vero senso della parola.</p><p>Io sono un "ing" e direi che è il caso di stare ben attenti prima di fornire dei numeri, la meccanica di questi componenti non è affatto semplice da studiare.</p><p></p><p>La stima dell'attrito in un cuscinetto a rotolamento è una operazione difficile perché sono coinvolti molti parametri:</p><p>- materiale e lavorazione (precisione geometrica e rugosità delle superfici)</p><p>- lubrificazione;</p><p>- montaggio (allineamento e precarico);</p><p>- carico sul cuscinetto;</p><p>- presenza di tenute;</p><p>- eccetera eccetera...</p><p></p><p>Una prova a vuoto non ha il benché mimino significato, è solo propaganda in stile Wanna Marchi, visto che sotto carico il "coefficiente di attrito" del cuscinetto cambia con le deformazioni elastiche (piccolissime, ma ci sono) al contatto sfera-anello.</p><p>Se poi ci mettiamo che l'asse si deforma alla chiusura del bloccaggio, questo cambia il precarico e può variare l'attrito.</p><p>Il materiale... chi dice che i ceramici scorrono meglio dimentica che, appunto, sono più delicati di quelli in acciaio, inoltre non considera che per le basse velocità di rotazione che sono chiamati a compiere sono praticamente sprecati.</p><p>Nati per l'impiego nei motori a turbina dove si raggiungono velocità e temperature elevate, ma condizioni di lavoro tuttosommato "tranquille" nel senso che una volta raggiunte le condizioni di regime ci restano per un bel po' senza sbalzi o urti, sono stati presi da chi ha fiutato il business perché il mondo è pieno di allocchi. </p><p></p><p>Ribadisco che l'attrito in un cuscinetto a sfere è rilevante quando le velocità sono elevate e allora il possibile riscaldamento per l'energia dissipata diventa sensibile e pericoloso.</p><p>Un conto è montare un cuscinetto in una ruota di bicicletta dove si arriva si e no a 600-700 giri/minuto e un altro è adoperarlo per un motore elettrico brushless da 30000 giri/minuto in un elettromandrino di macchina utensile...</p><p>Nel primo caso per lubrificarlo occorre riempirlo di grasso piuttosto consistente sennò per le basse velocità non si riesce a garantire che il lubrificante resti in tutti i punti, nel secondo caso si può arrivare alla lubrificazione in nebbia d'olio altrimenti il troppo lubrificante lo potrebbe far surriscaldare pericolosamente.</p><p></p><p>Torno sul discorso iniziale: se confrontiamo un mozzo costruito con cura, su cuscinetti a sfere correttamente registrati, con un vecchio mozzo a coni/calotte ben costruito (esempio i campagnolo degli anni '60), beh non saprei dire quale sia più "scorrevole", se la meccanica è buona vanno entrambi benissimo.</p><p>Ma è chiaro chese prendiamo per confronto un mozzo da 1 euro "made in India" con coni e calotte torniti alla buona, sfere ellissoidali e chi più ne ha più ne metta, che per girarlo a mano serve una pinza, beh allora forse qualcosa si nota.</p><p>Ma sulla ruota montata e rodata a volte anche il mozzo che gratta scorre bene, quasi non ci si accorge della differenza.</p><p></p><p>Quanto alle tolleranze, la butto là: quanti di noi sono in grado di rilevare le quote con una accuratezza dell'ordine del millesimo di millimetro, le forme e le posizioni con la stessa precisione, gli angoli con la precisione del secondo d'arco?</p><p>Perché se parliamo di "mezzo-un centesimo", questo dobbiamo saper fare.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ottomilainsù, post: 3948860, member: 36102"] Qualche centesimo di mm è una tolleranza che nelle lavorazioni meccaniche fa sudare freddo i tecnologi, semplicemente perché esecuzione e controllo di queste lavorazioni richiedono macchine di grande precisione e strumenti di controllo da sala metrologica a temperatura controllata. Dipende poi di che cosa parliamo: - variazioni sui diametri? - variazioni sulle lunghezze? - disassamenti? Hanno tutti la loro rilevanza, per carità, ma in una ruota di bicicletta le condizioni di lavoro non sono certo quelle di un motore aeronautico o dei cuscinetti di un laminatoio per acciaio. Dare i numeri in questo caso vuol proprio dire dare i numeri nel vero senso della parola. Io sono un "ing" e direi che è il caso di stare ben attenti prima di fornire dei numeri, la meccanica di questi componenti non è affatto semplice da studiare. La stima dell'attrito in un cuscinetto a rotolamento è una operazione difficile perché sono coinvolti molti parametri: - materiale e lavorazione (precisione geometrica e rugosità delle superfici) - lubrificazione; - montaggio (allineamento e precarico); - carico sul cuscinetto; - presenza di tenute; - eccetera eccetera... Una prova a vuoto non ha il benché mimino significato, è solo propaganda in stile Wanna Marchi, visto che sotto carico il "coefficiente di attrito" del cuscinetto cambia con le deformazioni elastiche (piccolissime, ma ci sono) al contatto sfera-anello. Se poi ci mettiamo che l'asse si deforma alla chiusura del bloccaggio, questo cambia il precarico e può variare l'attrito. Il materiale... chi dice che i ceramici scorrono meglio dimentica che, appunto, sono più delicati di quelli in acciaio, inoltre non considera che per le basse velocità di rotazione che sono chiamati a compiere sono praticamente sprecati. Nati per l'impiego nei motori a turbina dove si raggiungono velocità e temperature elevate, ma condizioni di lavoro tuttosommato "tranquille" nel senso che una volta raggiunte le condizioni di regime ci restano per un bel po' senza sbalzi o urti, sono stati presi da chi ha fiutato il business perché il mondo è pieno di allocchi. Ribadisco che l'attrito in un cuscinetto a sfere è rilevante quando le velocità sono elevate e allora il possibile riscaldamento per l'energia dissipata diventa sensibile e pericoloso. Un conto è montare un cuscinetto in una ruota di bicicletta dove si arriva si e no a 600-700 giri/minuto e un altro è adoperarlo per un motore elettrico brushless da 30000 giri/minuto in un elettromandrino di macchina utensile... Nel primo caso per lubrificarlo occorre riempirlo di grasso piuttosto consistente sennò per le basse velocità non si riesce a garantire che il lubrificante resti in tutti i punti, nel secondo caso si può arrivare alla lubrificazione in nebbia d'olio altrimenti il troppo lubrificante lo potrebbe far surriscaldare pericolosamente. Torno sul discorso iniziale: se confrontiamo un mozzo costruito con cura, su cuscinetti a sfere correttamente registrati, con un vecchio mozzo a coni/calotte ben costruito (esempio i campagnolo degli anni '60), beh non saprei dire quale sia più "scorrevole", se la meccanica è buona vanno entrambi benissimo. Ma è chiaro chese prendiamo per confronto un mozzo da 1 euro "made in India" con coni e calotte torniti alla buona, sfere ellissoidali e chi più ne ha più ne metta, che per girarlo a mano serve una pinza, beh allora forse qualcosa si nota. Ma sulla ruota montata e rodata a volte anche il mozzo che gratta scorre bene, quasi non ci si accorge della differenza. Quanto alle tolleranze, la butto là: quanti di noi sono in grado di rilevare le quote con una accuratezza dell'ordine del millesimo di millimetro, le forme e le posizioni con la stessa precisione, gli angoli con la precisione del secondo d'arco? Perché se parliamo di "mezzo-un centesimo", questo dobbiamo saper fare. [/QUOTE]
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