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Scorrevolezza. Risponde l'esperto
Testo
<blockquote data-quote="vaminga" data-source="post: 3949742" data-attributes="member: 22219"><p>Molto interessante il suo contributo, ed anche molto equilibrato tenendo conto che, come quello di Marchisio, è un "Intervento di parte" come dice lei.</p><p></p><p>Ciò che è assodato è che la "scorrevolezza" <strong>dei cuscinetti è irrilevante</strong> il che è perfettamente coerente con quanto si può calcolare sul sito della SKF utilizzando l'applicazione fornita che, per un cuscinetto sigillato e le condizioni di una ruota da bdc a 40 km/h e 40kg di carico, prevede un attrito di 0,2-0,3 watt! (come ho postato tante volte!)</p><p></p><p>Più interessante la sua "disquisizione" sulla distribuzione del carico nel sitema a due e quattro cuscinetti. </p><p>Le argomentazioni sembrano convincenti, in effetti l'applicazione del carico agli estremi del perno certamente riduce la sua deformazione (specie per "carichi" elevati<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" />)..... quindi perchè no!!:-)</p><p></p><p>Comunque, come anche lei suggerisce, si tratta pur sempre di "<strong>attriti pur irrisori". </strong></p><p><strong></strong>Per ridurre drasticamente la seppure piccola deformazione del perno posteriore sarebbe sufficiente , ed economico, raddoppiarne il peso (invece di 50g .... 100g!)*; ma capisco che noi cicloamatori confrontiamo le ruote innanzitutto dal peso e una simile soluzione sarebbe poco gradita....<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" />.</p><p></p><p>Infine il test "maccheronico" da lei suggerito è di assai difficile realizzazione (e comunque di scarsa affidabilità) proprio per i motivi da lei evidenziati "<em>In questo insieme si valuta ben altro in percentuale"</em>...... e le percentuali sono dell'ordine di 1000 a 1 (o giù di lì). Di sicuro è impensabile (IMHO) tentarlo fra due ciclisti appaiati (per ovvi motivi di scia e di "azzeramento" delle inevitabili differenze). Ho provato a farlo (in prima approssimazione) come se ne parlò tempo fa su questo forum (partendo da fermo in discesa e misurando le differenze di spazio percorso usando ruote diverse)**, ma ho notato che già con le medesime ruote e nelle stesse identiche (si fa per dire) condizioni le differenze sono eccessive. Insomma mi sa che è come voler misurare differenze di milligrammi con una bilancia da droghiere<img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" />.</p><p></p><p></p><p>* 50g in più (ma anche 100g!) -specie su mozzi e telaio- comportano "svantaggi" irrisori in termini di watt sia in salita che nei rilanci e sono facilmente determinabili in quanto sono <strong>circa</strong> proporzionali al peso complessivo (vale a dire dell'ordine dello 0,1% .... cioè parliamo sempre di decimi di watt) </p><p></p><p>** è molto meno semplice di quanto si immaghini perchè vi sono diverse variabili non facilmente controllabili</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="vaminga, post: 3949742, member: 22219"] Molto interessante il suo contributo, ed anche molto equilibrato tenendo conto che, come quello di Marchisio, è un "Intervento di parte" come dice lei. Ciò che è assodato è che la "scorrevolezza" [B]dei cuscinetti è irrilevante[/B] il che è perfettamente coerente con quanto si può calcolare sul sito della SKF utilizzando l'applicazione fornita che, per un cuscinetto sigillato e le condizioni di una ruota da bdc a 40 km/h e 40kg di carico, prevede un attrito di 0,2-0,3 watt! (come ho postato tante volte!) Più interessante la sua "disquisizione" sulla distribuzione del carico nel sitema a due e quattro cuscinetti. Le argomentazioni sembrano convincenti, in effetti l'applicazione del carico agli estremi del perno certamente riduce la sua deformazione (specie per "carichi" elevati:mrgreen:)..... quindi perchè no!!:-) Comunque, come anche lei suggerisce, si tratta pur sempre di "[B]attriti pur irrisori". [/B]Per ridurre drasticamente la seppure piccola deformazione del perno posteriore sarebbe sufficiente , ed economico, raddoppiarne il peso (invece di 50g .... 100g!)*; ma capisco che noi cicloamatori confrontiamo le ruote innanzitutto dal peso e una simile soluzione sarebbe poco gradita....:mrgreen:. Infine il test "maccheronico" da lei suggerito è di assai difficile realizzazione (e comunque di scarsa affidabilità) proprio per i motivi da lei evidenziati "[I]In questo insieme si valuta ben altro in percentuale"[/I]...... e le percentuali sono dell'ordine di 1000 a 1 (o giù di lì). Di sicuro è impensabile (IMHO) tentarlo fra due ciclisti appaiati (per ovvi motivi di scia e di "azzeramento" delle inevitabili differenze). Ho provato a farlo (in prima approssimazione) come se ne parlò tempo fa su questo forum (partendo da fermo in discesa e misurando le differenze di spazio percorso usando ruote diverse)**, ma ho notato che già con le medesime ruote e nelle stesse identiche (si fa per dire) condizioni le differenze sono eccessive. Insomma mi sa che è come voler misurare differenze di milligrammi con una bilancia da droghiere:mrgreen:. * 50g in più (ma anche 100g!) -specie su mozzi e telaio- comportano "svantaggi" irrisori in termini di watt sia in salita che nei rilanci e sono facilmente determinabili in quanto sono [B]circa[/B] proporzionali al peso complessivo (vale a dire dell'ordine dello 0,1% .... cioè parliamo sempre di decimi di watt) ** è molto meno semplice di quanto si immaghini perchè vi sono diverse variabili non facilmente controllabili [/QUOTE]
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