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Secondo Wout van Aert una limitazione nei rapporti renderebbe il ciclismo più sicuro
Testo
<blockquote data-quote="valter65" data-source="post: 7639344" data-attributes="member: 41969"><p>forse , molto forse , dovrebbero i Prof guardarsi un attimo in faccia fra loro e decidere cosa vogliono fare per tentare di salvaguardarsi - dove si puo' - la pellaccia ...io resto stravolto dalle riprese frontali dell' approccio al Poggio , di come si buttano dentro letteralmente alla kamikaze ! non so come facciano a non sfracellarsi ed a restare in piedi ....è altresì estenuante fare ore ed ore spalla a spalla in pianura , in salita , mangiando , bevendo in un gruppo che , vedendolo dall'alto , potresti risalire dall'ultimo al primo camminando agevolmente sulle schiene dei corridori ...per non parlare di quello che succede nelle retrovie tra ammiraglie e corridori che rientrano ...delle follie , alle volte penso che sia già un miracolo che non succedano disastri continui ! ....la soluzione ? semplicemente...non la vedo !! a buon bisogno neanche con accordi tra corridori dettati dal buon senso ; ricordiamo Quintana in una discesa che doveva essere neutralizzata ? Purtroppo il gioco è questo , gli unici che possono tirare i freni con giudizio sarebbero gli stessi atleti , ma con la tensione agonistica , l'adrenalina , gli interessi , come la mettiamo ? </p><p>un conto sono io , che in un lungo solitario devo tenere conto di un sacco di cose per tornare a casa integro e soddisfatto , ma quello alla fine è anche l'obbiettivo di certe mie uscite . </p><p>i Prof oltretutto viaggiano su mezzi iper-performanti , che probabilmente concedono poco agli errori . E se guardiamo le dirette integrali di ore ed ore , nei GT , ci rendiamo benissimo conto che anche tra loro ci sono - nella guida della bici - dei pipponi incredibili rispetto agli altri Prof . alcuni senza il minimo senso della traiettoria e degli spazi di frenata . </p><p>c'e' anche da dire che si corre sulle strade , con tutto quello che ne consegue . </p><p>la vedo difficilissima , purtroppo .....</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="valter65, post: 7639344, member: 41969"] forse , molto forse , dovrebbero i Prof guardarsi un attimo in faccia fra loro e decidere cosa vogliono fare per tentare di salvaguardarsi - dove si puo' - la pellaccia ...io resto stravolto dalle riprese frontali dell' approccio al Poggio , di come si buttano dentro letteralmente alla kamikaze ! non so come facciano a non sfracellarsi ed a restare in piedi ....è altresì estenuante fare ore ed ore spalla a spalla in pianura , in salita , mangiando , bevendo in un gruppo che , vedendolo dall'alto , potresti risalire dall'ultimo al primo camminando agevolmente sulle schiene dei corridori ...per non parlare di quello che succede nelle retrovie tra ammiraglie e corridori che rientrano ...delle follie , alle volte penso che sia già un miracolo che non succedano disastri continui ! ....la soluzione ? semplicemente...non la vedo !! a buon bisogno neanche con accordi tra corridori dettati dal buon senso ; ricordiamo Quintana in una discesa che doveva essere neutralizzata ? Purtroppo il gioco è questo , gli unici che possono tirare i freni con giudizio sarebbero gli stessi atleti , ma con la tensione agonistica , l'adrenalina , gli interessi , come la mettiamo ? un conto sono io , che in un lungo solitario devo tenere conto di un sacco di cose per tornare a casa integro e soddisfatto , ma quello alla fine è anche l'obbiettivo di certe mie uscite . i Prof oltretutto viaggiano su mezzi iper-performanti , che probabilmente concedono poco agli errori . E se guardiamo le dirette integrali di ore ed ore , nei GT , ci rendiamo benissimo conto che anche tra loro ci sono - nella guida della bici - dei pipponi incredibili rispetto agli altri Prof . alcuni senza il minimo senso della traiettoria e degli spazi di frenata . c'e' anche da dire che si corre sulle strade , con tutto quello che ne consegue . la vedo difficilissima , purtroppo ..... [/QUOTE]
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