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Secondo Wout van Aert una limitazione nei rapporti renderebbe il ciclismo più sicuro
Testo
<blockquote data-quote="JamesHunt" data-source="post: 7639991" data-attributes="member: 145528"><p>Beh, quando correvo io avevamo il 52/14.</p><p></p><p>I prof usavano il 52 o 53/12. Poi è arrivato l’11.</p><p></p><p>Ovviamente finiti gli junior la cosa più bella è stata ricevere la bici nuova da under con l’11. </p><p></p><p>Ovviamente subito tutti con il 52/11 a 70 rpm sempre in pianura. Poi capito come funzionava ci siamo resi conto che serviva solo in gruppo ad alte velocità. </p><p></p><p>Qui non si parla di limitare i prof, con un 53/11 un prof da solo può spingere finché vuole e ne avanza ancora per sfruttarlo tutto in una gara in linea. Il vantaggio di limitare lo spiega benissimo Van Aert, oltre una certa velocità (elevatissima) non si riuscirebbe più ad andare oltre perché si è troppo agili. Come quando ti butti dietro un camion e nonostante non servano tantissimi watt ad un tratto ti stacchi perché oltre ad una certa velocità sei troppo agile.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="JamesHunt, post: 7639991, member: 145528"] Beh, quando correvo io avevamo il 52/14. I prof usavano il 52 o 53/12. Poi è arrivato l’11. Ovviamente finiti gli junior la cosa più bella è stata ricevere la bici nuova da under con l’11. Ovviamente subito tutti con il 52/11 a 70 rpm sempre in pianura. Poi capito come funzionava ci siamo resi conto che serviva solo in gruppo ad alte velocità. Qui non si parla di limitare i prof, con un 53/11 un prof da solo può spingere finché vuole e ne avanza ancora per sfruttarlo tutto in una gara in linea. Il vantaggio di limitare lo spiega benissimo Van Aert, oltre una certa velocità (elevatissima) non si riuscirebbe più ad andare oltre perché si è troppo agili. Come quando ti butti dietro un camion e nonostante non servano tantissimi watt ad un tratto ti stacchi perché oltre ad una certa velocità sei troppo agile. [/QUOTE]
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