Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Menu
Home
Forum
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Novità
Nuovi Messaggi
Nuovi media
Nuovi commenti media
Ultime Attività
Nuove inserzioni nel mercatino
Nuovi commenti nel mercatino
Mercatino
Nuove inserzioni
Nuovi commenti
Latest reviews
Cerca nel mercatino
Feedback
Guarda le statistiche
Training Camp
Pianificazione
MTB
Media
Nuovi media
Nuovi commenti
Cerca media
EBIKE
Accedi
Registrati
Cerca
Cerca solo tra i titoli
Da:
Cerca solo tra i titoli
Da:
Nuovi Messaggi
Cerca...
Iscritti
Visitatori online
Menu
Install the app
Installa
Rispondi alla discussione
JavaScript è disabilitato. Per una migliore esperienza di navigazione attivalo nel tuo programma o nella tua app per navigare prima di procedere.
Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. .
Dovresti aggiornarlo oppure
usarne uno alternativo, moderno e sicuro
.
Home
Forum
Allenamento
Metodologie di allenamento
Sindrome della bandelletta ileotibiale: consigli sul recupero
Testo
<blockquote data-quote="yuka" data-source="post: 4977353" data-attributes="member: 75247"><p>Ciao, nuovo qui, e trovo questo argomento che conosco da 15 anni. Spero la mia storia vi aiuti. Vengo dalla corsa in montagna,il disturbo lamentato e' serissimo e spesso NON guarisce.Mi costrinse 10 anni fa a smettere la corsa per sempre. Il disturbo nasce dallo scorretto appoggio del piede, in genere appoggio supinatore, cioe' si appoggia e si sforza con la parte esterna della pianta del piede. E' un disturbo subdolo, inizia con una leggera dolenzia, tu pensi rallento un po', sara' un affaticamento, e cosi' peggiori il problema, una volta che la infiammazione e' partita il semplice movimento del camminare lo aggrava, figurati una sgambata ,anche leggera. Ad un certo punto la cosa diventa drammatica , il dolore si fa acuto, intensissimo,vere pugnalate nel lato esterno del ginocchio, e' impossibile scendere le scale e a volte camminare. Questo precipitare di cose e' repentino, coincide in genere con una corsa-uscita limite, troppo dura o troppo lunga, con i primi freddi, con uscite troppo ravvicinate senza riposo adeguato, e percio' viene scambiato da chi non lo conosce per un trauma violento da sovraccarico , ma non lo e'. La causa e' congenita ed aggravata dallo sforzo ripetuto e dalla memoria della posizione. Allora cominci a visitare ortopedici incapaci (dio ce ne scampi), a fare laserterapia, a prendere antiinfiammatori, a riposare (mai abbastanza), a mettere ghiaccio, a fare stretching (in genere esagerando,cioe' tirando troppo il muscolo ed i tendini), a buttare soldi a palate e ti decidi a sospendere , mai abbastanza a lungo. Non servira' a niente, dalla infiammazione acuta non si torna indietro. Il problema si ripresentera' al ripresentarsi delle condizioni di cui sopra, la memoria della infiammazione rimane se non si rimuovono le cause, e se non e' troppo tardi. Sigh. Ora che vado in bici, dopo pochi mesi di attivita' e belle soddisfazioni ecco il problema dimenticato da dieci anni ritornare, con una leggera dolenzia dove sapete, fascia femorale esterna dura e rigida dal gluteo fino sotto il ginocchio, dolorini anche a riposo ,scricchiolii eccetera. La mia posizione in bici e' ottima, verificata dal biomeccanico, la muscolatura a posto, forza e resistenza adeguate. Il problema? un leggero disallineamento trasversale sui pedali che ravviso ad istinto, con lo sforzo adesso come allora sulla parte esterna della pianta del piede. Ma stavolta se ne esce :) Il ciclismo e' meno traumatico del trail running e so gia' a cosa vado incontro.. Visita da un podologo e osteopata , che confermera' il disallineamento scheletrico, riposo, riposate o non ne uscite piu', stretching leggerissimo e per sempre, e lavoro preciso (e credo lungo) su un plantare e\o meglio sui pedali. Dicono bene alcuni thread qui sopra.Inizio adesso a lavorarci sopra, smettendo per almeno un mese , e vi diro'. intanto individuate il problema e non sottovalutatelo, osservatevi mentre camminate, osservate il piede sul pedale quando siete stanchi e non ben presenti a voi stessi, vedrete che state lavorando storti sull'appoggio, per migliaia di rotazioni ripetute. Ciao :))</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="yuka, post: 4977353, member: 75247"] Ciao, nuovo qui, e trovo questo argomento che conosco da 15 anni. Spero la mia storia vi aiuti. Vengo dalla corsa in montagna,il disturbo lamentato e' serissimo e spesso NON guarisce.Mi costrinse 10 anni fa a smettere la corsa per sempre. Il disturbo nasce dallo scorretto appoggio del piede, in genere appoggio supinatore, cioe' si appoggia e si sforza con la parte esterna della pianta del piede. E' un disturbo subdolo, inizia con una leggera dolenzia, tu pensi rallento un po', sara' un affaticamento, e cosi' peggiori il problema, una volta che la infiammazione e' partita il semplice movimento del camminare lo aggrava, figurati una sgambata ,anche leggera. Ad un certo punto la cosa diventa drammatica , il dolore si fa acuto, intensissimo,vere pugnalate nel lato esterno del ginocchio, e' impossibile scendere le scale e a volte camminare. Questo precipitare di cose e' repentino, coincide in genere con una corsa-uscita limite, troppo dura o troppo lunga, con i primi freddi, con uscite troppo ravvicinate senza riposo adeguato, e percio' viene scambiato da chi non lo conosce per un trauma violento da sovraccarico , ma non lo e'. La causa e' congenita ed aggravata dallo sforzo ripetuto e dalla memoria della posizione. Allora cominci a visitare ortopedici incapaci (dio ce ne scampi), a fare laserterapia, a prendere antiinfiammatori, a riposare (mai abbastanza), a mettere ghiaccio, a fare stretching (in genere esagerando,cioe' tirando troppo il muscolo ed i tendini), a buttare soldi a palate e ti decidi a sospendere , mai abbastanza a lungo. Non servira' a niente, dalla infiammazione acuta non si torna indietro. Il problema si ripresentera' al ripresentarsi delle condizioni di cui sopra, la memoria della infiammazione rimane se non si rimuovono le cause, e se non e' troppo tardi. Sigh. Ora che vado in bici, dopo pochi mesi di attivita' e belle soddisfazioni ecco il problema dimenticato da dieci anni ritornare, con una leggera dolenzia dove sapete, fascia femorale esterna dura e rigida dal gluteo fino sotto il ginocchio, dolorini anche a riposo ,scricchiolii eccetera. La mia posizione in bici e' ottima, verificata dal biomeccanico, la muscolatura a posto, forza e resistenza adeguate. Il problema? un leggero disallineamento trasversale sui pedali che ravviso ad istinto, con lo sforzo adesso come allora sulla parte esterna della pianta del piede. Ma stavolta se ne esce :) Il ciclismo e' meno traumatico del trail running e so gia' a cosa vado incontro.. Visita da un podologo e osteopata , che confermera' il disallineamento scheletrico, riposo, riposate o non ne uscite piu', stretching leggerissimo e per sempre, e lavoro preciso (e credo lungo) su un plantare e\o meglio sui pedali. Dicono bene alcuni thread qui sopra.Inizio adesso a lavorarci sopra, smettendo per almeno un mese , e vi diro'. intanto individuate il problema e non sottovalutatelo, osservatevi mentre camminate, osservate il piede sul pedale quando siete stanchi e non ben presenti a voi stessi, vedrete che state lavorando storti sull'appoggio, per migliaia di rotazioni ripetute. Ciao :)) [/QUOTE]
Riporta citazioni...
Verifica Anti SPAM
Invia risposta
Home
Forum
Allenamento
Metodologie di allenamento
Sindrome della bandelletta ileotibiale: consigli sul recupero
Alto
Basso