Spinning/rulli DUBBIO.......

mpedra

Cronoman
17 Giugno 2005
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Stazzona (Co)
www.studiopedrazzoli.it
Quest'anno ho iniziato a fare spinning.......... il cuore lavora, si suda molto, non siamo soli in una stanza e quindi è anche più divertente.
La integrerò con un po di strada e speriamo dia buoni risultati, ci sentiamo a febbraio per un giudizio ciao
 

gix

Apprendista Passista
6 Agosto 2004
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Bici
Basso Diamante
Ho sempre usato i rulli, anche avendo seri dubbi sul fatto che il telaio soffrisse eccessivamente visto le vistose flessioni dei foderi al livello del movimento centrale. Qualche giorno fà ho avuto la conferma riguardo ai miei dubbi, ad un mio amico sui rulli gli si sono scollati i foderi bassi del suo nuovo telaio in carbonio!!!!!
Si tratta di un telaio nuovissimo (FRW) con triangolo principale monoscocca e carro incollato. Sembra che lo sostituiranno in garanzia. Forse si potrà eccepire che si tratta di un difetto di fabbrica, comunque io resto dell'avviso che il telaio è sottoposto a stess eccessivi, specie se si vuole lavorare su allenamenti di qualità (ripetute,SFR).
Lo spinning non l'ho mai provato, ma credo che con le spin bike che danno la possibilità di ricreare (almeno in parte) la stessa posizione della bdc e la possibilità di montare i pedali a sgancio rapido non dovrebbero esserci problemi. Per quanto riguarda i costi quelli piu semplici si trovano a circa 250 euro. Non mi sembra tanto, visto che il rulli piu' economico costa almeno 130 euro.
 

al69

Pignone
5 Agosto 2005
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...Alla fine, fatti due conti, abbiamo deciso (io e mia moglie) per la spin bike. Il costo totale e' praticamente pari a due trimestri di palestra per lei, piu' uno per me (che comunque stavo meditando): almeno cosi' l'attrezzo rimane di proprieta' nostra......
La prima sensazione, rispetto ai rulli, e' quella di avere qualcosa che realmente simula la bdc: ho solo fatto due pedalatine, nulla di che, ma i priimi feedbacks sono piu' che positivi.
L'intensita' dello sforzo, invece, sembra essere di gran lunga superiore, cosi' di primo acchitto......
Il problema ora e' come organizzare i carichi di lavoro: qualcuno di voi sa di qualche sito dove trovare tabelle/tecniche/etc..... per non basarsi solo sulle proprie sensazioni??

CIao

AL
 

lake1961

Apprendista Scalatore
19 Ottobre 2005
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Svizzera, 32 km a sud del Mons Avium
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Bici
Canyon Ultimate AL 9
Lo spinning in palestra, oltre alle paperelle , offre anche altro. Se l'istruttore è bravo e sa creare una bella "coreografia", ti gasi di brutto e dai il meglio di te. Pedalare sui rulli, davanti al muro in cemento armato del garage è certamente più deprimente.
Io personalmente soffro un po' di claustrofobia e preferisco rischiare il congelamento all'aperto.
I rulli che uso (Taxc Swing) permettono di allenare anche la forza (ca. 400 W).
Ciao e buon inverno!
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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E' proprio questa la differenza tra lo spin in palestra e quello casalingo.

Lo Spinning nasce come una forma di allenamento fisico e mentale, non c'è competizione, ognuno stringe la manopola quanto sente di farcela, si deve stare bene con la mente, concentrarsi sull'obiettivo del traguardo.

E' un vero e proprio percorso simulato dove il ritmo della musica ti guida in immaginarie pianure, salite leggere e toste, RPM che vanno dai 70 ai 110.

Puoi persino imparare o migliorare quella c... di "pedalatarotondachenontivienemaibene" perchè hanno i pedali a sgancio rapido (placchette SPD).

Se lo fai bene, magari con il cardio per verificare le fasi di soglia aerobica/anaerobica, ti fai un m...così esattamente come in una uscita.

L'unico problema è che la bike è ferma e certe posizioni (es. il fuorisella) non sono proprio uguali a quelle della vera bici ma ci si adatta rapidamente, insomma anche quì va ricercato il gesto atletico.

Io lo pratico più o meno da Dicembre ad Aprile due volte alla settimana per un'ora e vi posso garantire che è eccezzionale, grazie alla musica spingi come non riusciresti a fare in una normale uscita.

Attenti però! l'istruttore deve essere qualificato con il metodo Jhonny G. (l'inventore dello spinning) che è l'unico a garantire la correttezza dell'allenamento, diffidate degli altri sistemi derivati dall'originale.
 

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via col vento
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Darius ha scritto:
Attenti però! l'istruttore deve essere qualificato con il metodo Jhonny G. (l'inventore dello spinning) che è l'unico a garantire la correttezza dell'allenamento, diffidate degli altri sistemi derivati dall'originale.

no, guarda, qui non sono proprio daccordo. ho avuto a che fare con degli istruttori qualificati Jhonny G. e erano degli emeriti ignoranti...
ora ho a che fare con una persona che ha fatto e fa il trainer in una squadra ciclistica, abituato a trattare con i ciclisti, e che soprattutto ne conosce le esigenze e i punti deboli e forti. è tutta un'altra cosa e l'allenamento non è più solo pedalare su una spinbike ma diventa pedalare indoor in funzione dell'attività ciclistica outdoor. è molto diverso.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Ogni allenatore è un caso a parte e non tutti, nonostante la certificazione sono bravi.
Sono forse tutti maghi i superqualificati allenatori delle categorie di vertice nello sport?
Sta a te capirlo e eventualmente cambiare palestra, è facile per chi pratica sport capire se chi gli sta avanti è un brocco.
Nella mia vita sportiva di brocchi con tanto di targa federale ne ho incontrati tanti.
Per quanto riguarda il metodo deve essere chiaro che lo spinning non nasce come allenamento per la bici, è un'altra cosa, che poi abbia effetti positivi anche per i ciclisti è un effetto collaterale.
Voglio dire che mai un allenatore serio di Spinning penserebbe di allenarti per questo.
Se c'è qualcuno che uscito dalla palestra pensa di battere Petacchi non ha capito proprio niente.
 

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perfettamente daccordo


è la differenza fra spinning e indoor cycling. il primo non è utile ai ciclisti, il secondo è un ottimo allenamento invernale per creare un "sistema" pronto ad esprimersi al meglio poi sulla strada. sul fatto che non sia utile, possiamo discutere. ci sono molti concetti biologici che possono essere riprodotti su una bici da spinning che poi si vanno ad utilizzare per la strada. quello che intendo è che un allenatore di spinning non ti farà mai ad esempio fare delle progressioni Forza&Ossigeno, un allenatore di indoor cycling preparato si. ed a un ciclista questo secondo allenatore può fare molto comodo.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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L'inutilità a cui mi riferivo è per chi si allena con lo spinning "puro" e vuole i risultati nella pratica ciclistica.
Penso che su questo siamo d'accordo.
Se poi è in atto una mutuazione dallo Spinning all'indoor cycling non posso che accoglierla con gioia.
Questo ci consentirà di fare un allenamento realmente mirato per la bici e non uno di tipo generico nato più per il fitness.
Il problema che vedo è che questi centri di indoor cycling possano rimanere al livello di nicchia e svilupparsi dove c'è una forte e radicata pratica del ciclismo.
Sicuramente molto al nord, non credo nella mia città
Mi sa che quì, d'inverno, o Spinning o niente
 

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via col vento
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Darius ha scritto:
L'inutilità a cui mi riferivo è per chi si allena con lo spinning "puro" e vuole i risultati nella pratica ciclistica.
Penso che su questo siamo d'accordo.

Siamo perfettamente daccordo

Darius ha scritto:
Se poi è in atto una mutuazione dallo Spinning all'indoor cycling non posso che accoglierla con gioia.
Questo ci consentirà di fare un allenamento realmente mirato per la bici e non uno di tipo generico nato più per il fitness.

C'è da dire che in questo tipo di allenamento ci sono le lezioni noiose di scarico, non ci sono solitamente le "paperelle", l'istruttore è cattivo e mette su la musica solo per una questione di RPM e meno per una questione di coinvolgimento.



Su 6 palestre che conosco, 1 sola fa indoor cycling. e comunque neanche quella in tutti i suoi corsi. c'è di solito il corso dei ciclisti per 2 sere alla settimana, in cui si segue un "programma" che se frequentato assiduamente porta a fare i lavori in sequenza e a ottenere dei risultati a mio parere strabilianti quando poi si torna sulla strada con la primavera.
 

Francesco

Pedivella
4 Novembre 2004
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Cervelo R5, BMC SLC01
Sgombriamo il campo da un equivoco: "indoor cycling" è l'altro modo di chiamare lo Spinning (che è un marchio registrato a livello internazionale).
Superato il problema semantico arriviamo alla sostanza. Come ha correttamente sottolineato Darius dipende in gran parte dalle capacità dell'istruttore, dalla sua preparazione, ecc. la possibilità di preparare lezioni allenanti. E' comunque vero che il metodo ufficiale si è di molto avvicinato al ciclismo negli ultimi anni, rendendo molto simili alla realtà le RPM normalmente utilizzate in lezione (60/80 per la salita, 80/110 per la pianura). Oramai molti istruttori come me si sono avvicinati al ciclimo e contemporaneamente molti ciclisti si sono avvicinati allo Spinning. Sono diventati oramai due ambienti piuttosto permeabili (per fortuna). Non per niente lo Spinning è nato dalla mente di un atleta (Johnny Goldberg) come allenamento alla RAAM ed uno dei migliori RAAMisti italiani (Colò) si spara 20 o 30 ore di Spinning alla settimana. Un problema, di difficile soluzione, ma di cui molti istruttori sono consci è quello della periodizzazione dell'allenamento. E' dura far sopportare all'allieva non ciclista una seduta di sola Forza/Resistenza o di Endurance. In realtà in alcuni centri si stanno formando classi di soli ciclisti che per ovvi motivi applicano i concetti della periodizzazione.
Comunque, per concludere, lo Spinning è una splendida disciplina, che pur richiedendo un certo coinvolgimento emotivo è in grado di regalare sensazioni fortissime.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Francesco ha scritto:
Non per niente lo Spinning è nato dalla mente di un atleta (Johnny Goldberg) come allenamento alla RAAM ed uno dei migliori RAAMisti italiani (Colò) si spara 20 o 30 ore di Spinning alla settimana..

Francesco ha ragione
Se c’è una cosa che ho imparato praticando lo Spinning, oltre a curare la forma fisica generale e migliorare il gesto atletico, è stato l’approccio mentale alla fatica (ma questo dipende molto dall’allenatore).

La mente è il vero motore del nostro corpo, puoi avere anche i quadricipiti di Hulk ma se non hai il corretto approccio mentale alla fatica prolungata sei fritto.

Nei “Long Ride” di Spinning (una sorta di GF) dove non c’è chi ti protegge dal vento, chi ti tira e sei solo con te stesso (in mezzo a tanti), se vuoi arrivare al traguardo devi lavorare col cervello, ovvero con la determinazione acquisita con lavori specifici di concentrazione e di incremento dell’autostima.

L'allenamento mentale alla resistenza sta prendendo sempre più piede, specie in dicipline di durata, del resto non ci sono molte scelte visti i livelli di agonismo raggiunti negli sport di resistenza, se vuoi essere realmente competitivo o fai preparazione mentale o ti dopi .

Comunque, ben venga l’indoor cycling per un allenamento più vicino alle nostre esigenze, ma a patto che la preparazione non sia solo fisica.
 

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Focus Izalco Sram Red
Darius ha scritto:
Comunque, ben venga l’indoor cycling per un allenamento più vicino alle nostre esigenze, ma a patto che la preparazione non sia solo fisica.

Tranquillo che quando fai delle lente progressioni fino alla soglia tenendo gli 80 rpm e poi continui la lezione con una bella pianura pedalata a 120 rpm con il cuore in equilibrio stabile al 90% per ossigenarti, e alla fine ritorni in salita a 60 rpm e fai dei continui rilanci, la mente è sufficientemente votata alla fatica.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r

Ne sei proprio sicuro?
Se fosse così le fare gare estreme tipo la RAAM sarebbero accessibili a tutti, basterebbe allenarsi tutti i giorni come un mulo per correre ininterrottamente per 24 ore ai massimi livelli.
Sarebbe bello ma non è così, per durare tanto e vincere pure, bisogna seguire un vero percorso mentale che ti aiuti specialmente nei momenti critici, quando pensi di non farcela, quando vorresti ritirarti, quando i muscoli ti bruciano perchè sono pieni di tossine, in poche parole quando ti trovi di fronte al classico "muro".
Lì entrano in gioco le tecniche di allenamento mentale, pensa che ci sono atleti che, nelle ultramaratone imparano a dormire a comando e svegliarsi dopo un ora riposati per riprendere.
Questa cosa quì la fanno i guerrieri Masai quando dormono e sono pronti a combattere appena svegli, la differenza è che loro lo fanno naturalmente e noi dobbiamo impararlo.
Il discorso è lungo ed interessante, forse varrebbe la pena aprire un topic apposito e discuterne più approfonditamente, che ne pensate?
 

TurboDiesel

Novellino
21 Aprile 2004
13
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...io è da mò che penso che il rullo sia pericoloso per i telai...la torsione che si esercita sul telaio, vincolato sull'asse della ruota posteriore, è notevole.
Riguardo alla delicatezza delle BDC rispetto alle MTB, penso che il problema maggiore sia più il materiale di cui è fatto il telaio...ovvero, materiali con notevole modulo elastico e resistenza alla fatica (acciaio, titanio, compositi) sono più tolleranti rispetto all'alluminio, che non ha fra le sue doti la resistenza alla fatica...diffiderei anche dei telai, di qualsiasi materiale, con foderi posteriori bassi incollati, perchè uno dei punti più sollecitati in torsione dall'azione sui rulli è proprio l'unione/nodo movimento centrale/foderi bassi posteriori.

Cmq voterei per lo spinning, anche sei io alla fine (nel '99) ho preferito comprare un ciclo-ergometro della Tunturi che, pur riproducendo poco la posizione/geometria della mia bike (sono cmq riuscito a montare i miei pedali look), mi permette di lavorare a potenza costante, pulsazioni costanti (integra un cardio polar con fascia a trasmissione analogica) o programmi con variazioni automatiche di sforzo giocando sulla gestione elettronica del freno elettromagnetico (sino a 400 watt).

Bye
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r

Ne sei proprio sicuro?
Se fosse così le fare gare estreme tipo la RAAM sarebbero accessibili a tutti, basterebbe allenarsi tutti i giorni come un mulo per correre ininterrottamente per 24 ore ai massimi livelli.
Sarebbe bello ma non è così, per durare tanto e vincere pure, bisogna seguire un vero percorso mentale che ti aiuti specialmente nei momenti critici, quando pensi di non farcela, quando vorresti ritirarti, quando i muscoli ti bruciano perchè sono pieni di tossine, in poche parole quando ti trovi di fronte al classico "muro".
Lì entrano in gioco le tecniche di allenamento mentale, pensa che ci sono atleti che, nelle ultramaratone imparano a dormire a comando e svegliarsi dopo un ora riposati per riprendere.
Questa cosa quì la fanno i guerrieri Masai quando dormono e sono pronti a combattere appena svegli, la differenza è che loro lo fanno naturalmente e noi dobbiamo impararlo.
Il discorso è lungo ed interessante, forse varrebbe la pena aprire un topic apposito e discuterne più approfonditamente, che ne pensate?
 

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