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TdF 2021: Wout Van Aert vince la crono della 20^ tappa
Testo
<blockquote data-quote="charles619" data-source="post: 6999443" data-attributes="member: 150148"><p>Aggiungo il mio commento di umile spettatore TV di questo TdF, e mi fingo per un attimo ignorante in materia. Scusatemi se il parere di qualche utente ha condizionato certe mie prese di posizione, ma evidentemente non costituisco un'eccezione.</p><p>Il ciclismo è da sempre snobbato dai tifosi del calcio, basket, motociclismo, mettiamoci anche badmington, perchè privo di colpi di scena, avaro di spettacolo, animato da tattiche difficili da comprendere per lo spettatore non fosse per le spiegazioni dei commentatori.</p><p>Considerando i 2 grandi giri del 2021, concordo pienamente con il parere dei detrattori del ciclismo, ho trascorso molti pomeriggi di Giro e Tour russando rumorosamente...</p><p></p><p>Ciò premesso, Wout Van Aert, alla pari di M. Van Der Poel, meritano ampiamente un premio per essere stati gli unici a vivacizzare questo pallosissimo TdF, creando spettacolo, coronando imprese fuori dal comune, destando e galvanizzando gli spettatori abbioccati sul divano. Hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo, lanciandosi in coraggiose fughe da lontano, infischiandosene dell'andamento altimetrico o della minaccia dei rivali che incalzano da dietro. Nessuno si scandalizzi per il mio paragone, eh?, ma l'unico ricordo (indelebile) di ciclista in grado di farmi sobbalzare si riconduce solo al grande Marco per le gare a tappe, e a Cancellara - ma in misura molto minore - in merito alle classiche di 1 giorno.</p><p></p><p>Pogacar, il cui talento e leadership restano eccezionali e indiscutibili, al contrario è stato un cannibale-ragioniere e ha reso piatti e noiosi 2/3 del Tour. Bernal, vincitore senza rivali al giro d'Italia 2021, non ha fatto meglio. E' molto probabile che la causa risieda nella mancanza di concorrenza, visto anche che le tattiche degli squadroni più agguerriti nulla hanno potuto per contenere lo strapotere di questi fenomeni (in particolare: Ineos contro Pogacar a questo Tour, Jumbo Visma al Tour 2020 contro lo stesso Tadej). Ma forse ci sono altre cause, non troppo evidenti, riconducibili all'organizzazione delle tappe: la vittoria di Tadej alla Liegi- meritatissima ma risicata visto che non ha inflitto 5 minuti al Lou-Lou secondo classificato, ma neanche 5 centesimi di secondo... - mi ha fatto gioire per l'effetto "wow" (detesto l'espressione, ma rende l'idea), ne consegue che anche Pogacar - bontà degli organizzatori della Liegi? - è un fenomeno anche a regalare spettacolo (personalmente non avevo dubbi, vista la crono di "Les Belles Filles" 2020), a condizione che sussistano le condizioni per offrirlo. </p><p></p><p>Concludo: se il destino dei GT sarà quello di favorire il "fenomeno Froome", cioè privilegiare l'eccellenza di un campione sugli altri a scapito dello spettacolo, permettendogli di inanellare annate di trofei ma rendendoli degni di zero interesse perché troppo scontati gli esiti dei Giri, allora ben vengano i provvedimenti, accennati dai commentatori televisivi di queste ultimi giorni, che gli organizzatori dei grandi giri forse intendono implementare, volti a vivacizzare l'andamento delle gare, ridimensionare i distacchi cronometrici fra i "fenomeni" e gli altri, riequilibrare le rivalità fra i Top. Servirebbe tanta creatività, è indubbio.</p><p>Un esempio, attingendo dalle esperienze del passato remoto, potrebbe essere l'inserimento di tappe a cronometro di squadra (che privilegiano però le squadre più forti e danarose), oppure cronometro sui 50-60 km (che avvantaggiano gli specialisti della disciplina, almeno in teoria), insomma cercare di diversificare le modalità di svolgimento delle tappe, vanificando la prevedibilità sul vincitore (e magari risvegliando noi spettatori da pomeriggi così soporiferi).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="charles619, post: 6999443, member: 150148"] Aggiungo il mio commento di umile spettatore TV di questo TdF, e mi fingo per un attimo ignorante in materia. Scusatemi se il parere di qualche utente ha condizionato certe mie prese di posizione, ma evidentemente non costituisco un'eccezione. Il ciclismo è da sempre snobbato dai tifosi del calcio, basket, motociclismo, mettiamoci anche badmington, perchè privo di colpi di scena, avaro di spettacolo, animato da tattiche difficili da comprendere per lo spettatore non fosse per le spiegazioni dei commentatori. Considerando i 2 grandi giri del 2021, concordo pienamente con il parere dei detrattori del ciclismo, ho trascorso molti pomeriggi di Giro e Tour russando rumorosamente... Ciò premesso, Wout Van Aert, alla pari di M. Van Der Poel, meritano ampiamente un premio per essere stati gli unici a vivacizzare questo pallosissimo TdF, creando spettacolo, coronando imprese fuori dal comune, destando e galvanizzando gli spettatori abbioccati sul divano. Hanno gettato il cuore oltre l'ostacolo, lanciandosi in coraggiose fughe da lontano, infischiandosene dell'andamento altimetrico o della minaccia dei rivali che incalzano da dietro. Nessuno si scandalizzi per il mio paragone, eh?, ma l'unico ricordo (indelebile) di ciclista in grado di farmi sobbalzare si riconduce solo al grande Marco per le gare a tappe, e a Cancellara - ma in misura molto minore - in merito alle classiche di 1 giorno. Pogacar, il cui talento e leadership restano eccezionali e indiscutibili, al contrario è stato un cannibale-ragioniere e ha reso piatti e noiosi 2/3 del Tour. Bernal, vincitore senza rivali al giro d'Italia 2021, non ha fatto meglio. E' molto probabile che la causa risieda nella mancanza di concorrenza, visto anche che le tattiche degli squadroni più agguerriti nulla hanno potuto per contenere lo strapotere di questi fenomeni (in particolare: Ineos contro Pogacar a questo Tour, Jumbo Visma al Tour 2020 contro lo stesso Tadej). Ma forse ci sono altre cause, non troppo evidenti, riconducibili all'organizzazione delle tappe: la vittoria di Tadej alla Liegi- meritatissima ma risicata visto che non ha inflitto 5 minuti al Lou-Lou secondo classificato, ma neanche 5 centesimi di secondo... - mi ha fatto gioire per l'effetto "wow" (detesto l'espressione, ma rende l'idea), ne consegue che anche Pogacar - bontà degli organizzatori della Liegi? - è un fenomeno anche a regalare spettacolo (personalmente non avevo dubbi, vista la crono di "Les Belles Filles" 2020), a condizione che sussistano le condizioni per offrirlo. Concludo: se il destino dei GT sarà quello di favorire il "fenomeno Froome", cioè privilegiare l'eccellenza di un campione sugli altri a scapito dello spettacolo, permettendogli di inanellare annate di trofei ma rendendoli degni di zero interesse perché troppo scontati gli esiti dei Giri, allora ben vengano i provvedimenti, accennati dai commentatori televisivi di queste ultimi giorni, che gli organizzatori dei grandi giri forse intendono implementare, volti a vivacizzare l'andamento delle gare, ridimensionare i distacchi cronometrici fra i "fenomeni" e gli altri, riequilibrare le rivalità fra i Top. Servirebbe tanta creatività, è indubbio. Un esempio, attingendo dalle esperienze del passato remoto, potrebbe essere l'inserimento di tappe a cronometro di squadra (che privilegiano però le squadre più forti e danarose), oppure cronometro sui 50-60 km (che avvantaggiano gli specialisti della disciplina, almeno in teoria), insomma cercare di diversificare le modalità di svolgimento delle tappe, vanificando la prevedibilità sul vincitore (e magari risvegliando noi spettatori da pomeriggi così soporiferi). [/QUOTE]
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