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Bici e telai
Titanio
telai moots.
Testo
<blockquote data-quote="Ser pecora" data-source="post: 814521" data-attributes="member: 1850"><p>Io possiedo un Vamoots e la penso esattamente così. Linee pulite, saldature iperpulite, niente fronzoli. </p><p>A differenza degli altri famosi titanisti Usa, direi che si colloca appunto nella fascia di Seven, anche se Seven ha sempre avuto più come target una clientela marcatamente facoltosa e non disdegna gli ibridi col carbonio e certe soluzioni "non puriste". Per me Seven è un po' il Passoni d'america. Merlin e Litespeed invece hanno filosofie ed un'immagine completamente differente. Una più "gotica", l'altra decisamente "race" (tubi oversize, telai superlight). Da quando fanno parte dello stesso gruppo Merlin sta cercando di scimmiottare l'immagine "race" con la linea Works, ma con le Merlin classiche c'entrano ben poco.</p><p>Tornando alla Moots sono d'accordo anche sulla rigidità limitata a livello mov.centr. Non è una bici da volate, probabilmente il tutto è amplificato anche dalla lunghezza dei tubi che nel mio caso sono dimensionati per una taglia 60 c/f.</p><p>Il mio è del 1997, rimandato in Moots per una sabbiatura e cambio decals nel 2006. Ritornato come nuovo. Il Vamoots attuale è identico tranne la serie sterzo da 1/1/8" invece che 1".</p><p> </p><p>C'è da dire, che per me "il marchio" vuol dire qualcosa fino ad un certo punto. Quello che conta soprattutto in telai di questa gamma e tipo è la persona che ci sta dietro. Il famoso "artigiano" insomma.</p><p>Nel caso di Moots l'artigiano era Kent Eriksen. L'inventore dei bar-ends per mtb, di altre cosette e "mtb-hall of famer". Nel 2005 se ne è andato da Moots per mettersi in proprio. Ora in effetti se dovessi scegliere, prenderei un telaio fatto da lui piuttosto che un Moots.</p><p> </p><p>Insomma consiglierei Moots a chi vuole un telaio in titanio il più "classico" possibile. Chi ha ambizioni agonistiche o vuole un "su misura" ed un trattamento da nababbi (pagando il corrispettivo) consiglierei Seven o Passoni. Altrimenti Litespeed per rimanere un po' sotto.</p><p>Poi c'è tutta una pletora di artigiani più o meno conosciuti che fanno telai in titanio meravigliosi. Alcuni sconosciuti in Italia, ma famosi oltreoceano come Serotta ed Indipendent Fabrication, altri più di nicchia come Lynskey (la "famiglia" fondatrice di Litespeed) o Landshark. Senza dimenticare eccellenti prodotti italiani come Nevi.</p><p> </p><p>Infine il titanio costa si sa, quindi le cose sono due: o si è molto ricchi o se ne compra uno e ce lo si fa durare. In 10 o più anni è sicuramente ammortizzato. Senza dimenticare il mercato dell'usato che nel caso del Ti è particolarmente allettante viste le caratteristiche del materiale.</p><p>:-)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Ser pecora, post: 814521, member: 1850"] Io possiedo un Vamoots e la penso esattamente così. Linee pulite, saldature iperpulite, niente fronzoli. A differenza degli altri famosi titanisti Usa, direi che si colloca appunto nella fascia di Seven, anche se Seven ha sempre avuto più come target una clientela marcatamente facoltosa e non disdegna gli ibridi col carbonio e certe soluzioni "non puriste". Per me Seven è un po' il Passoni d'america. Merlin e Litespeed invece hanno filosofie ed un'immagine completamente differente. Una più "gotica", l'altra decisamente "race" (tubi oversize, telai superlight). Da quando fanno parte dello stesso gruppo Merlin sta cercando di scimmiottare l'immagine "race" con la linea Works, ma con le Merlin classiche c'entrano ben poco. Tornando alla Moots sono d'accordo anche sulla rigidità limitata a livello mov.centr. Non è una bici da volate, probabilmente il tutto è amplificato anche dalla lunghezza dei tubi che nel mio caso sono dimensionati per una taglia 60 c/f. Il mio è del 1997, rimandato in Moots per una sabbiatura e cambio decals nel 2006. Ritornato come nuovo. Il Vamoots attuale è identico tranne la serie sterzo da 1/1/8" invece che 1". C'è da dire, che per me "il marchio" vuol dire qualcosa fino ad un certo punto. Quello che conta soprattutto in telai di questa gamma e tipo è la persona che ci sta dietro. Il famoso "artigiano" insomma. Nel caso di Moots l'artigiano era Kent Eriksen. L'inventore dei bar-ends per mtb, di altre cosette e "mtb-hall of famer". Nel 2005 se ne è andato da Moots per mettersi in proprio. Ora in effetti se dovessi scegliere, prenderei un telaio fatto da lui piuttosto che un Moots. Insomma consiglierei Moots a chi vuole un telaio in titanio il più "classico" possibile. Chi ha ambizioni agonistiche o vuole un "su misura" ed un trattamento da nababbi (pagando il corrispettivo) consiglierei Seven o Passoni. Altrimenti Litespeed per rimanere un po' sotto. Poi c'è tutta una pletora di artigiani più o meno conosciuti che fanno telai in titanio meravigliosi. Alcuni sconosciuti in Italia, ma famosi oltreoceano come Serotta ed Indipendent Fabrication, altri più di nicchia come Lynskey (la "famiglia" fondatrice di Litespeed) o Landshark. Senza dimenticare eccellenti prodotti italiani come Nevi. Infine il titanio costa si sa, quindi le cose sono due: o si è molto ricchi o se ne compra uno e ce lo si fa durare. In 10 o più anni è sicuramente ammortizzato. Senza dimenticare il mercato dell'usato che nel caso del Ti è particolarmente allettante viste le caratteristiche del materiale. :-) [/QUOTE]
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