Non si può parlare di truffa. Truffa è quando acquisti una
Pinarello Rahza credendola originale, mentre ti rifilano un falso cinese. Oppure ti spacciano un telaio in plastica per carbonio.
@Holly866 voleva comprare una Pinarello Rahza nuova? Sì.
Gli è stata data? Sì.
Era intonsa? A sentire lui no.
Il vizio (parlo di vizio perché non si capisce se sia effettivamente un danno. Nel caso fosse un danno occulto la cosa è ben più grave e si rientra nella frode: vendita di materiale danneggiato) era visibile? No.
L'avrebbe acquistata lo stesso se il vizio fosse stato visibile? Probabilmente no. A meno di non ottenere un sostanzioso sconto.
Il negoziante era tenuto a evidenziare tutti i difetti? Sì.
Alla luce di tutto questo la vendita è nulla. E l'acquirente ha diritto o a riavere i soldi o a pretendere una bicicletta intonsa.
Teniamo sempre a mente una cosa. Qui stiamo ascoltando una sola campana. Non ho motivo di dubitare della correttezza di
@Holly866, ma non possiamo avere la certezza che mentre disimballava la bici dal telaio le abbia rifilato una riga con un cacciavite. Vanno sempre sentite le due campane.
Dando per scontato che il negoziante abbia volutamente occultato con un'etichetta autoadesiva la riga mi fa propendere per un suo comportamento non proprio cristallino, ma - ripeto - finora abbiamo ascoltato solo una versione. Per esempio, a me, non sarebbe mai venuto in mente di andare a staccare un'etichetta. Conoscendomi avrei avuto paura di tirare via la vernice.