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Testo: <blockquote data-quote="EliaCozzi" data-source="post: 7282016" data-attributes="member: 89446">Non posso fare un paragone diretto con velobuild, ma da possessore di Workswell 226 sono pienamente soddisfatto della bici.Ben fatta, curata nei dettagli (es: gli appoggi delle pinze freno sono rettificati per avere la pinza perpendicolare al mozzo, le sedi della serie sterzo precisissime, la finitura interna veramente in ordine segno di cura in fase di "stesura delle pelli" e di stampo).Ero anche io nella tua situazione di incertezza tra un modello velobuild (a memoria era il 168) che costava la metà di workswell, poi ho seguito i consigli che ti ha già dato qualcuno: la compri, la paghi la metà, risparmi 500 euro, che sono tanti, ma poi ogni volta che ci sali o la guardi la vedi bella però se avessi comprato l'altra.... e ti rimane questo tarlo per sempre, o meglio, fino a quando finisce che compri l'altra!Rispondere alla domanda "la qualità giustifica la differenza di costo"? Personalmente credo sia impossibile rispondere perché ci vorrebbe uno strumento in grado di misurare numericamente la qualità oggettiva e concreta di quanto compri.Per altro, anche il dubbio di [USER=21745]@Bonus79[/USER] che per certe cifre vale la pena di guardare telai di "marca" ha senso, ma ci si dovrebbe anche chiedere quanto di quei 1700 euro di un Giant siano effettivamente nel telaio, e non dispersi tra marchio, importazione, guadagni degli intermiediari, assisenza post vendita, copertura di rischi, sponsorizzazioni, ecc.ecc.Ricordo come esempio reale che il Carbonda 515 costa 980 euro importandolo privatamente dalla Cina mentre un venditore italiano lo vernicia e brandizza vendendolo poi a 4000 euro. Ma lì dentro c'è la stessa qualità di quello importato privatamente.</blockquote>

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