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<blockquote data-quote="Masao1" data-source="post: 7587678" data-attributes="member: 115654"><p>Ripeto, forse non leggete bene i miei messaggi <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_biggrin.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":-)xxxx" title="Icon Biggrin :-)xxxx" data-shortname=":-)xxxx" /> I progettisti c'erano anche allora! E non fanno altro che fare quello che fanno adesso. Calcoli. Loro li facevano a mano, ora li fa un computer con una capacità di calcolo incredibilmente maggiore. Ma con questo non vuol dire che non sapessero calcolare, semplicemente non esistevano i titoli di studio.</p><p>Sono tutte casistiche che fai fatica a comparare tra le varie epoche, ma anche saper costruire nel posto giusto è una competenza, perchè sappiamo benissimo tutti che una costruzione va fatta su una superficie incomprimibile, oppure dobbiamo adottare soluzioni per simulare la situazione in maniera che il peso non modifichi il terreno sottostante. Torno a fare l'esempio del colosseo e delle sue fondazioni in calcestruzzo di 6 metri, costruite su fondo argilloso, quindi non incomprimibile. Ovviamente non esistevano contenziosi, ma non possiamo dire che il vantaggio dei romani era la manodopera (forse economicamente si), perchè oggi costruire è incredibilmente più semplice con i mezzi che ci sono ora (salvo opere straordinarie ovviamente, ma comunque la tecnologia da nettamente una marcia in più). I progettisti dovevano pesare molto di più la fattibilità dell'opera, perchè i mezzi di costruzione erano decisamente meno prestanti, anche se le braccia erano più numerose e con meno lamentele <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" /></p><p></p><p>Certo che sono discorsi da bar, si fa per parlare. Io i muratori non li ho neanche nominati, perchè sono ben conscio che un muratore a livello di calcolo e conoscenze non può competere con chi ha studiato e conosce le forze in gioco. Come è vero l'opposto. Ma un ingegnere con un po' di criterio deve considerare sempre la fattibilità dell'opera, e non il contrario. A volte su ristrutturazioni di vecchi edifici vedo soluzioni che per applicarle ci vorrebbero tecnologie o soluzioni che non valgono l'edificio stesso. Per poi ripiegare dopo un analisi sul campo, su tecniche più classiche, ma egualmente efficaci. Io questo "critico" ai progettisti. Non tutti riescono a "tarare" la soluzione sul problema, ma usano una soluzione generalizzata senza andare a vedere il problema specifico.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Masao1, post: 7587678, member: 115654"] Ripeto, forse non leggete bene i miei messaggi :-)xxxx I progettisti c'erano anche allora! E non fanno altro che fare quello che fanno adesso. Calcoli. Loro li facevano a mano, ora li fa un computer con una capacità di calcolo incredibilmente maggiore. Ma con questo non vuol dire che non sapessero calcolare, semplicemente non esistevano i titoli di studio. Sono tutte casistiche che fai fatica a comparare tra le varie epoche, ma anche saper costruire nel posto giusto è una competenza, perchè sappiamo benissimo tutti che una costruzione va fatta su una superficie incomprimibile, oppure dobbiamo adottare soluzioni per simulare la situazione in maniera che il peso non modifichi il terreno sottostante. Torno a fare l'esempio del colosseo e delle sue fondazioni in calcestruzzo di 6 metri, costruite su fondo argilloso, quindi non incomprimibile. Ovviamente non esistevano contenziosi, ma non possiamo dire che il vantaggio dei romani era la manodopera (forse economicamente si), perchè oggi costruire è incredibilmente più semplice con i mezzi che ci sono ora (salvo opere straordinarie ovviamente, ma comunque la tecnologia da nettamente una marcia in più). I progettisti dovevano pesare molto di più la fattibilità dell'opera, perchè i mezzi di costruzione erano decisamente meno prestanti, anche se le braccia erano più numerose e con meno lamentele :mrgreen: Certo che sono discorsi da bar, si fa per parlare. Io i muratori non li ho neanche nominati, perchè sono ben conscio che un muratore a livello di calcolo e conoscenze non può competere con chi ha studiato e conosce le forze in gioco. Come è vero l'opposto. Ma un ingegnere con un po' di criterio deve considerare sempre la fattibilità dell'opera, e non il contrario. A volte su ristrutturazioni di vecchi edifici vedo soluzioni che per applicarle ci vorrebbero tecnologie o soluzioni che non valgono l'edificio stesso. Per poi ripiegare dopo un analisi sul campo, su tecniche più classiche, ma egualmente efficaci. Io questo "critico" ai progettisti. Non tutti riescono a "tarare" la soluzione sul problema, ma usano una soluzione generalizzata senza andare a vedere il problema specifico. [/QUOTE]
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