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[Test] Freni a disco
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<blockquote data-quote="ControCorrente" data-source="post: 4034610" data-attributes="member: 7811"><p>Fermo restando che a me piacciono, la vera rivoluzione sarebbe con i freni a disco idraulici, che davvero garantiscono (come nella MTB) una modulabilità invidiabile con uno sforzo irrisorio.</p><p>Il problema cambio meccanico - freno ma disco meccanico non si pone, c'è spazio per tutto, ma non bisognerebbe disperare, la ricerca della miniaturizzazione può portare a breve a soluzioni esteticamente e funzionalmente valide per qualsiasi combinazione.</p><p>I vantaggi, oltre a quelli esposti possono essere anche altri, uno fra tutti la possibilità di montare un disco da 140 o 160 a seconda del percorso da affrontare.</p><p>Riguardo alla pulizia della forcella concordo che la pinza montata così con la guaina esterna lascia il tempo che trova, ma quanto ci metteranno ad internare i fili e a creare una forcella con la pinza integrata? Ora si stanno montando componenti derivati dalla MTB, dove avere la forcella che sembra quella di una moto da cross è un must, bisognerebbe aspettare che vengano sfornati prodotti specifici.</p><p>Il peso (che sia di 100 o 200 grammi in più del tradizionale) può essere risparmiato sulle ruote, svincolate dall'avere pista frenante, con indubbi vantaggi sulle masse non sospese.</p><p>Il costo, l'elite? Chi guarda i 100 grammi probabilmente monta il RED, il Super Record o il Dura Ace, non sono già prodotti di elite? Davvero può essere una discriminante per chi già spende più di 4000 euro per una BDC? Inoltre ben pochi si lamentano del maggior peso dei gruppi elettronici a fronte di indubbi (?) vantaggi.</p><p>Riguardo infine alla presunta pericolosità, ho letto motivazioni che passano dall'incandescenza del disco a sue eventuali rotture. Personalmente non ho mai visto dischi infuocati se non in TV durante la F1 o la MotoGP e comunque credo che un disco seppur riscaldato si raffreddi abbastanza velocemente, caderci sopra mentre si è a 80 all'ora in staccata da 50 metri è perlomeno inverosimile. La rottura mi fa sinceramente sorridere, cosa non si può rompere? dal cavo del freno ai raggi, dal cerchio al reggisella. Quante volte succede? Praticamente mai. Figuriamoci un disco in acciaio che deve frenare una massa in ordine di marcia inferiore ai 100 kg!</p><p></p><p>Ogni volta che esce un'innovazione (e fu così anche dai telai in acciaio all'alluminio) ci sono gli scettici e gli entusiasti.</p><p>Risultato? Tutti col telaio in carbonio (che doveva spaccarsi in 2 al primo binario del tram), tutti con l'11v (ma a cosa serve? Bartali girava la ruota...)</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ControCorrente, post: 4034610, member: 7811"] Fermo restando che a me piacciono, la vera rivoluzione sarebbe con i freni a disco idraulici, che davvero garantiscono (come nella MTB) una modulabilità invidiabile con uno sforzo irrisorio. Il problema cambio meccanico - freno ma disco meccanico non si pone, c'è spazio per tutto, ma non bisognerebbe disperare, la ricerca della miniaturizzazione può portare a breve a soluzioni esteticamente e funzionalmente valide per qualsiasi combinazione. I vantaggi, oltre a quelli esposti possono essere anche altri, uno fra tutti la possibilità di montare un disco da 140 o 160 a seconda del percorso da affrontare. Riguardo alla pulizia della forcella concordo che la pinza montata così con la guaina esterna lascia il tempo che trova, ma quanto ci metteranno ad internare i fili e a creare una forcella con la pinza integrata? Ora si stanno montando componenti derivati dalla MTB, dove avere la forcella che sembra quella di una moto da cross è un must, bisognerebbe aspettare che vengano sfornati prodotti specifici. Il peso (che sia di 100 o 200 grammi in più del tradizionale) può essere risparmiato sulle ruote, svincolate dall'avere pista frenante, con indubbi vantaggi sulle masse non sospese. Il costo, l'elite? Chi guarda i 100 grammi probabilmente monta il RED, il Super Record o il Dura Ace, non sono già prodotti di elite? Davvero può essere una discriminante per chi già spende più di 4000 euro per una BDC? Inoltre ben pochi si lamentano del maggior peso dei gruppi elettronici a fronte di indubbi (?) vantaggi. Riguardo infine alla presunta pericolosità, ho letto motivazioni che passano dall'incandescenza del disco a sue eventuali rotture. Personalmente non ho mai visto dischi infuocati se non in TV durante la F1 o la MotoGP e comunque credo che un disco seppur riscaldato si raffreddi abbastanza velocemente, caderci sopra mentre si è a 80 all'ora in staccata da 50 metri è perlomeno inverosimile. La rottura mi fa sinceramente sorridere, cosa non si può rompere? dal cavo del freno ai raggi, dal cerchio al reggisella. Quante volte succede? Praticamente mai. Figuriamoci un disco in acciaio che deve frenare una massa in ordine di marcia inferiore ai 100 kg! Ogni volta che esce un'innovazione (e fu così anche dai telai in acciaio all'alluminio) ci sono gli scettici e gli entusiasti. Risultato? Tutti col telaio in carbonio (che doveva spaccarsi in 2 al primo binario del tram), tutti con l'11v (ma a cosa serve? Bartali girava la ruota...) [/QUOTE]
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