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[Test] Rose RedBull Carbon X-Lite 4000 -2009-
Testo
<blockquote data-quote="ino" data-source="post: 2499415" data-attributes="member: 28261"><p>Sono "capitato" in questo forum quasi per caso navigando alla ricerca di informazioni per l'eventuale acquisto di una bdc che sostituisca la mia bella e buona Colnago in acciaio. In particolare ho seguito la polemica su questo post del telaio fatto o no in Asia, garanzia del marchio famoso e non, ecc.</p><p>Avendo un pò di anni mi ricordo che negli anni 70 faceva scandalo se una ditta italiana invece di farsi i telai nella "sua" fabbrica li faceva fare da vari artigiani nelle loro cantine!</p><p>Mi ricordo quando il Made in Japan era visto ancora come l'attuale Made in China! Oggi invece il prodotto japan, ma anche quello coreano ormai, si è imposto come prodotto di qualità (p.e. Shimano).</p><p>Preciso che parlo da incompetente e da ignorante, ma oggi mi sembra di capire che per far fronte alla quantità dei telai in carbonio richiesti, solamente la produzione asiatica riesca per diversi motivi a soddisfare il mercato internazionale.</p><p>A questo punto entrano in gioco i vari meccanismi psicologici del marketing: il marchio famoso venderà il suo prodotto, sia che il telaio sia o non sia made in asia, sia o non sia dichiarato made in asia.</p><p>E questo perchè il cliente si fida che la bici che sta per acquistare è garantita da quel marchio e quindi che in ogni caso la Casa ha seguito tutti i processi, dalla progettazione all'assemblaggio finale, per offrire una bici che dall'uso cicloamatoriale all'uso professionistico comunque non deve "macchiare" con nessun problema il "marchio".</p><p>Se invece parliamo di un marchio, come in questo caso, che cerca di vendere un prodotto a buon prezzo, con buona tecnologia ed ogni garanzia, scattano i meccanismi di difesa: "si ma il telaio è fatto a taiwan! il colore non è bello! ma chissà chi l'ha progettato! ecc."</p><p>Mi sembra invece che la Rose nel suo sito e nel suo catalogo, non nasconda niente, anzi mette a disposizione diverse schede che spiegano tutti i loro prodotti.</p><p>Per cui quelle fatte fino ad ora mi sembrano sterili polemiche: se uno vuole si ordina la bici sennò passa ad altro. </p><p>Io non ho ancora deciso se mi acquisterò una Rose, una Canyon o resterò fedele a Colnago, per cui piuttosto mi interessano i commenti e le esperienze di chi ha acquistato una bici da uno di questi marchi che si "permettono di offrire buone biciclette a buon prezzo". Grazie.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="ino, post: 2499415, member: 28261"] Sono "capitato" in questo forum quasi per caso navigando alla ricerca di informazioni per l'eventuale acquisto di una bdc che sostituisca la mia bella e buona Colnago in acciaio. In particolare ho seguito la polemica su questo post del telaio fatto o no in Asia, garanzia del marchio famoso e non, ecc. Avendo un pò di anni mi ricordo che negli anni 70 faceva scandalo se una ditta italiana invece di farsi i telai nella "sua" fabbrica li faceva fare da vari artigiani nelle loro cantine! Mi ricordo quando il Made in Japan era visto ancora come l'attuale Made in China! Oggi invece il prodotto japan, ma anche quello coreano ormai, si è imposto come prodotto di qualità (p.e. Shimano). Preciso che parlo da incompetente e da ignorante, ma oggi mi sembra di capire che per far fronte alla quantità dei telai in carbonio richiesti, solamente la produzione asiatica riesca per diversi motivi a soddisfare il mercato internazionale. A questo punto entrano in gioco i vari meccanismi psicologici del marketing: il marchio famoso venderà il suo prodotto, sia che il telaio sia o non sia made in asia, sia o non sia dichiarato made in asia. E questo perchè il cliente si fida che la bici che sta per acquistare è garantita da quel marchio e quindi che in ogni caso la Casa ha seguito tutti i processi, dalla progettazione all'assemblaggio finale, per offrire una bici che dall'uso cicloamatoriale all'uso professionistico comunque non deve "macchiare" con nessun problema il "marchio". Se invece parliamo di un marchio, come in questo caso, che cerca di vendere un prodotto a buon prezzo, con buona tecnologia ed ogni garanzia, scattano i meccanismi di difesa: "si ma il telaio è fatto a taiwan! il colore non è bello! ma chissà chi l'ha progettato! ecc." Mi sembra invece che la Rose nel suo sito e nel suo catalogo, non nasconda niente, anzi mette a disposizione diverse schede che spiegano tutti i loro prodotti. Per cui quelle fatte fino ad ora mi sembrano sterili polemiche: se uno vuole si ordina la bici sennò passa ad altro. Io non ho ancora deciso se mi acquisterò una Rose, una Canyon o resterò fedele a Colnago, per cui piuttosto mi interessano i commenti e le esperienze di chi ha acquistato una bici da uno di questi marchi che si "permettono di offrire buone biciclette a buon prezzo". Grazie. [/QUOTE]
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