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Tom Dumoulin mette la propria carriera in pausa
Testo
<blockquote data-quote="EliaCozzi" data-source="post: 6873910" data-attributes="member: 89446"><p>Apprezzo le tue considerazioni e non posso che darti ragione.</p><p></p><p>Il mio era un semplice esempio perché se da un lato ci sono persone fortunate e capaci che riescono a fare della propria passione un lavoro, e magari sono anche dotate per fare questo lavoro, dall'altro ce ne sono altrettante che hanno semplicemente avuto meno occasioni per fare della propria passione un lavoro, e forse queste ultime fanno più sacrifici di un ciclista professionista.</p><p></p><p>L'esempio del minatore era solo per paragonare un lavoro "duro" che difficilmente uno sceglie di fare per passione. Non credo che fare l'insegnante o l'infermiere sia meno duro, ma credo (e spero) che queste persone lo facciano anche per passione.</p><p></p><p>Alla fine, nessuno di noi è costretto a scalare il Mortirolo, ma noi arriviamo a pagare una granfondo per far fatica, cosa che vista da persone "neutrali" sarebbe demenziale. Eppure le emozioni e il benessere che ne traiamo è certamente superiore al costo di iscrizione, perché a noi piace così. Credo sia così anche per uno che si dedica totalmente allo sport.</p><p></p><p>Ritengo che chi ha scelto di fare il ciclista professionista è perché ne aveva la capacità e la voglia di farlo. Se poi queste motivazioni per il grande Dumoulin sono venute meno, è giusto che si valutino delle alternative, ma dire che il ciclismo professinistico richiede dei sacrifici mi sembra un po' eccessivo, soprattutto detto in un forum dove molti di noi "sacrificano" del tempo per dedicarlo alla bici.</p><p></p><p>Ma sta proprio lì il punto di vista: io non vado in bici sentendolo un impegno, uno stress o un immolarmi sull'altare della fatica. Lo faccio perché mi piace, ho la possibilità di farlo perché lavoro e famiglia e lo permettono, e mi da benessere che poi posso applicare anche al resto della mia vita.</p><p></p><p>Spero lo sia per tutti quelli che che si dedicano a qualcosa per passione.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="EliaCozzi, post: 6873910, member: 89446"] Apprezzo le tue considerazioni e non posso che darti ragione. Il mio era un semplice esempio perché se da un lato ci sono persone fortunate e capaci che riescono a fare della propria passione un lavoro, e magari sono anche dotate per fare questo lavoro, dall'altro ce ne sono altrettante che hanno semplicemente avuto meno occasioni per fare della propria passione un lavoro, e forse queste ultime fanno più sacrifici di un ciclista professionista. L'esempio del minatore era solo per paragonare un lavoro "duro" che difficilmente uno sceglie di fare per passione. Non credo che fare l'insegnante o l'infermiere sia meno duro, ma credo (e spero) che queste persone lo facciano anche per passione. Alla fine, nessuno di noi è costretto a scalare il Mortirolo, ma noi arriviamo a pagare una granfondo per far fatica, cosa che vista da persone "neutrali" sarebbe demenziale. Eppure le emozioni e il benessere che ne traiamo è certamente superiore al costo di iscrizione, perché a noi piace così. Credo sia così anche per uno che si dedica totalmente allo sport. Ritengo che chi ha scelto di fare il ciclista professionista è perché ne aveva la capacità e la voglia di farlo. Se poi queste motivazioni per il grande Dumoulin sono venute meno, è giusto che si valutino delle alternative, ma dire che il ciclismo professinistico richiede dei sacrifici mi sembra un po' eccessivo, soprattutto detto in un forum dove molti di noi "sacrificano" del tempo per dedicarlo alla bici. Ma sta proprio lì il punto di vista: io non vado in bici sentendolo un impegno, uno stress o un immolarmi sull'altare della fatica. Lo faccio perché mi piace, ho la possibilità di farlo perché lavoro e famiglia e lo permettono, e mi da benessere che poi posso applicare anche al resto della mia vita. Spero lo sia per tutti quelli che che si dedicano a qualcosa per passione. [/QUOTE]
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