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Testo
<blockquote data-quote="Roberto Massa" data-source="post: 6867173" data-attributes="member: 20890"><p>in termini "numerici" mai posto il problema ma potrei ipotizzare quasi 1W/Kg su buona parte dello spettro di potenza. Il che è una mostruosa differenza. Inoltre allora -tabelle "piastrellisti" :D - certi allenamenti, direi tutti o quasi, non avevano particolare senso ma... era così.</p><p>La mia attività "agonistica" (Junior) era nella fine degli anni 90. Una EPO-ca ben nota. Già allora era chiarissimo che (già) allievi 2° anno e Junior, ad altissimo livello, non viaggiavano "pane e acqua". Ben inteso era già chiaro che fossero cavalli e non asini ma questo rende più complicata la "sopravvivenza" a chi è nella terra di mezzo. Chi non vede/vedeva o non vuole vedere questo aspetto ha solo le fette di salame sugli occhi. Alcuni sono poi stati pizzicati, altri hanno avuto esplosioni e ricadute altrettanto spettacolari. In generale, ma ben sapendo da subito come "gira" quel mondo, direi che in generale la scelta è fare "come fan tutti" o non farlo e arrancare magari anche per anni, resistendo, per poi inesorabilmente mollare dopo (*).</p><p>O, spesso più saggiamente, non provarci nemmeno.</p><p></p><p>*Aneddoto: conosco un ragazzo che ha fatto di <em>tutto</em> per cavalcare questo "sogno". Che poi era quello del padre e non il suo. Arrancando "pane e acqua" da junior, poi U23 e Elite (pagando per correre...). Un anno ha deciso di fare "come gli altri". Trasformazione avvenuta, da asino a (quasi) cavallo. Fatta l'esperienza e, forse, tardivamente, riflettendo sulla scelta -e immagino gli enormi sacrifici- di tutti quegli anni...da allora non ha più toccato una bici e ha "recuperato" il gap (es. scolastico) generato da quegli anni.</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Roberto Massa, post: 6867173, member: 20890"] in termini "numerici" mai posto il problema ma potrei ipotizzare quasi 1W/Kg su buona parte dello spettro di potenza. Il che è una mostruosa differenza. Inoltre allora -tabelle "piastrellisti" :D - certi allenamenti, direi tutti o quasi, non avevano particolare senso ma... era così. La mia attività "agonistica" (Junior) era nella fine degli anni 90. Una EPO-ca ben nota. Già allora era chiarissimo che (già) allievi 2° anno e Junior, ad altissimo livello, non viaggiavano "pane e acqua". Ben inteso era già chiaro che fossero cavalli e non asini ma questo rende più complicata la "sopravvivenza" a chi è nella terra di mezzo. Chi non vede/vedeva o non vuole vedere questo aspetto ha solo le fette di salame sugli occhi. Alcuni sono poi stati pizzicati, altri hanno avuto esplosioni e ricadute altrettanto spettacolari. In generale, ma ben sapendo da subito come "gira" quel mondo, direi che in generale la scelta è fare "come fan tutti" o non farlo e arrancare magari anche per anni, resistendo, per poi inesorabilmente mollare dopo (*). O, spesso più saggiamente, non provarci nemmeno. *Aneddoto: conosco un ragazzo che ha fatto di [I]tutto[/I] per cavalcare questo "sogno". Che poi era quello del padre e non il suo. Arrancando "pane e acqua" da junior, poi U23 e Elite (pagando per correre...). Un anno ha deciso di fare "come gli altri". Trasformazione avvenuta, da asino a (quasi) cavallo. Fatta l'esperienza e, forse, tardivamente, riflettendo sulla scelta -e immagino gli enormi sacrifici- di tutti quegli anni...da allora non ha più toccato una bici e ha "recuperato" il gap (es. scolastico) generato da quegli anni. [/QUOTE]
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