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Training and Racing with a Power Meter - allenamento con paradigma FTP
Testo
<blockquote data-quote="Roberto Massa" data-source="post: 6903026" data-attributes="member: 20890"><p>Non mi è chiaro il quesito quindi la prendo larga <img src="/forum/styles/uix/xenforo/smilies_vb/icon_mrgreen.gif" class="smilie" loading="lazy" alt=":mrgreen:" title="Icon Mrgreen :mrgreen:" data-shortname=":mrgreen:" /> :</p><p>i lavori HIT su ripetute brevi vanno visti in ottica di lavoro su capacità più che di "potenza".</p><p>Decade qui<em> enormemente</em> la validità di una qualsiasi % fissa su qualsiasi valore "fisso".</p><p>Perché questi riferimenti, <em>da soli</em>, identificano un punto semi stazionario (definizione FTP) o passaggio di dominio da "gestibile" a "intenso" (CP).</p><p>Non esiste una "reale" potenza [USER=40150]@Vo2max[/USER], esiste una sostenibilità/capacità di lavoro in un dominio di +/- severa intensità.</p><p>Prova pratica e concreta: la gestione di un'intensità <CP/FTP o ~CP/FTP e la maggior difficoltà di una gestione stabile, "isopotenza", sopra questi valori.</p><p>5 minuti di massimale su strada -no "ERG" che ha quindi alcuni limiti e lacune in tal senso, non apro questa ulteriore parentesi...- avranno una variabilità notevole, e tanto più notevole tanto meno l'atleta è abituato/allenato a farlo. Che poi ricercare una isopotenza sia la via "corretta", o quanto meno realistica è discutibile....in molti casi non lo è.</p><p></p><p>L'approccio su HIT "Vo2max" non può quindi prescindere da quella che si chiama cinetica del Vo2max (3 approfondimenti di esempio <a href="https://scientifictriathlon.com/tts257/" target="_blank">1</a>, <a href="https://www.peakendurancesport.com/endu" target="_blank">2</a>, <a href="https://journals.physiology.org/doi/full/10.1152/jappl.1996.81.4.1642" target="_blank">3</a>):</p><p>qui entra in gioco W' e quindi il modello teorico/matematico di deplezione di questa CAPACITA'.</p><p>Con molti software di pianificazione strutturata di un carico/sessione di allenamento, questo è ampiamente programmabile e graficamente evidente.</p><p>Con una % fissa su un valore (es FTP) il riferimento è troppo aleatorio e genera alcuni dei dubbi che sopra sono da voi riportati.</p><p>Di base lavorando su una maggiore densità+intensità delle ripetizioni e minor recupero si lavora sulle capacità PERIFERICHE/muscolari (vd adattamento fibre muscolari glicolitiche). Se si cerca un lavoro combinato di capacità e sostenibilità/potenza è necessario orientarsi su una strutturazione che PROLUNGHI al massimo la cinetica di O2 su valori >CP in deplezione e "ricarica" W'. In questo caso si lavora sia a livello periferico (senza precoce esaurimento) CHE a livello centrale/cardiaco.</p><p>Sintetizzando: rip brevi e intense-> massimizzazione carico periferico, +/- <em>soggettivo</em> incremento carico centrale</p><p>rip prolungate e più ripetute in costante deplezione W'-> ricercare un carico più bilanciato su capacità E lavoro (kJ) in uno stato intenso/severo di deplezione W'.</p><p>Negli anni ho strutturato 1-2 sessioni specifiche su questo aspetto, da qualche parte ho anche un video di una sessione con questo tipo di carico (cerco).</p></blockquote><p></p>
[QUOTE="Roberto Massa, post: 6903026, member: 20890"] Non mi è chiaro il quesito quindi la prendo larga :mrgreen: : i lavori HIT su ripetute brevi vanno visti in ottica di lavoro su capacità più che di "potenza". Decade qui[I] enormemente[/I] la validità di una qualsiasi % fissa su qualsiasi valore "fisso". Perché questi riferimenti, [I]da soli[/I], identificano un punto semi stazionario (definizione FTP) o passaggio di dominio da "gestibile" a "intenso" (CP). Non esiste una "reale" potenza [USER=40150]@Vo2max[/USER], esiste una sostenibilità/capacità di lavoro in un dominio di +/- severa intensità. Prova pratica e concreta: la gestione di un'intensità <CP/FTP o ~CP/FTP e la maggior difficoltà di una gestione stabile, "isopotenza", sopra questi valori. 5 minuti di massimale su strada -no "ERG" che ha quindi alcuni limiti e lacune in tal senso, non apro questa ulteriore parentesi...- avranno una variabilità notevole, e tanto più notevole tanto meno l'atleta è abituato/allenato a farlo. Che poi ricercare una isopotenza sia la via "corretta", o quanto meno realistica è discutibile....in molti casi non lo è. L'approccio su HIT "Vo2max" non può quindi prescindere da quella che si chiama cinetica del Vo2max (3 approfondimenti di esempio [URL='https://scientifictriathlon.com/tts257/']1[/URL], [URL='https://www.peakendurancesport.com/endu']2[/URL], [URL='https://journals.physiology.org/doi/full/10.1152/jappl.1996.81.4.1642']3[/URL]): qui entra in gioco W' e quindi il modello teorico/matematico di deplezione di questa CAPACITA'. Con molti software di pianificazione strutturata di un carico/sessione di allenamento, questo è ampiamente programmabile e graficamente evidente. Con una % fissa su un valore (es FTP) il riferimento è troppo aleatorio e genera alcuni dei dubbi che sopra sono da voi riportati. Di base lavorando su una maggiore densità+intensità delle ripetizioni e minor recupero si lavora sulle capacità PERIFERICHE/muscolari (vd adattamento fibre muscolari glicolitiche). Se si cerca un lavoro combinato di capacità e sostenibilità/potenza è necessario orientarsi su una strutturazione che PROLUNGHI al massimo la cinetica di O2 su valori >CP in deplezione e "ricarica" W'. In questo caso si lavora sia a livello periferico (senza precoce esaurimento) CHE a livello centrale/cardiaco. Sintetizzando: rip brevi e intense-> massimizzazione carico periferico, +/- [I]soggettivo[/I] incremento carico centrale rip prolungate e più ripetute in costante deplezione W'-> ricercare un carico più bilanciato su capacità E lavoro (kJ) in uno stato intenso/severo di deplezione W'. Negli anni ho strutturato 1-2 sessioni specifiche su questo aspetto, da qualche parte ho anche un video di una sessione con questo tipo di carico (cerco). [/QUOTE]
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