Training and Racing with a Power Meter - allenamento con paradigma FTP

golance

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ok , immaginavo , anche seguendoti, che il collo di bottiglia nell'endurance e' la capacita' di utilizzare , sfruttare ed assimilare nell'unita' di tempo il piu' possibile l'ossigeno che respiriamo.

forse (quasi sicuramente) il mio errore e' dato dal fatto che se non vedo il cuore salire , penso che abbia ancora possibilita' di utilizzare piu' ossigeno . ed invece il calo o l'affaticamento muscolare e' proprio dovuto ad una mancanza di ossigeno sufficiente nelle fibre coinvolte , sopratutto nelle fasi precedenti (il calo) , immagino. chiaramente non facendo l'errore di non alimentarmi.
e qui non potrebbe essere invece che andando troppo duro limiti l'utilizzo di ossigeno (es.per vasocostrizione?) chiamo in causa @Roberto Massa
 

Roberto Massa

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in sostanza volevo dire che non può essere che forzando una cadenza diversa da quella autoscelta poi quest'ultima cambi a seconda dell'adattamento diverso raggiunto?
in forma soggettivamente* limitata ( = *poiché diverse sono le caratteristiche muscolari di ognuno lo è anche l'adattamento che hai descritto). Il problema non era la cadenza raggiunta e mai esplorata (prima) ...era partire da cadenza inizialmente non corrette (per tuo livello, per tua tipologia di pedalata ecc ecc).
e qui non potrebbe essere invece che andando troppo duro limiti l'utilizzo di ossigeno (es.per vasocostrizione?) chiamo in causa @Roberto Massa
più che "limitare l'uso di o2" una cadenza soggettivamente limitata induce un precoce affaticamento muscolare/periferico per maggior reclutamento di fibre glicolitiche (e non puramente ossidative) che hanno, semplicemente, meno capacità di endurance.
Esperienza che tutti avranno fatto...quando voglio mantenere una determinata potenza (esempio precedente 300W) e sto scendendo sotto quel "target"....cosa avviene? 8 volte su 10 una riduzione di cadenza perché il nostro sistema neuromuscolare si fissa su quel target (lo fa anche senza misuratore di potenza...es se vogliamo seguire il passo di qualcuno) ma per esaurimento passa ad un maggior reclutamento di fibre muscolari (legge/principio di Henneman) in forma "indiscriminata": quello che c'è c'è -reclutando anche le meno resistenti ma più "forti" fibre glicolitiche- fino a flessione (o fallimento totale) nel mantenere l'obiettivo.
 
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e qui non potrebbe essere invece che andando troppo duro limiti l'utilizzo di ossigeno (es.per vasocostrizione?) chiamo in causa @Roberto Massa
potrebbe , anche se a me non sembra di andare duro . anche in confronto ad altri. io non esprimo molti watt percui un conto e' girare ad 80 rpm con 200watt un conto se uno ne esprimesse 350 di watt . almeno credo
 

golance

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in forma soggettivamente* limitata ( = *poiché diverse sono le caratteristiche muscolari di ognuno lo è anche l'adattamento che hai descritto). Il problema non era la cadenza raggiunta e mai esplorata (prima) ...era partire da cadenza inizialmente non corrette (per tuo livello, per tua tipologia di pedalata ecc ecc).
su questo non ci piove, però il dubbio che la cadenza autoscelta sia sempre quella migliore(o perlomeno per chi pedala da un pò)mi rimane (se non fossi stato forzato e non mi fossi intestardito a andare agile probabilmente ancora oggi dopo anni e anni penso che andrei duro, circa 20 pedalate in meno al minuto da cadenza media a fine giro)
 

Roberto Massa

t.me/massarob
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migliorando le capacità aerobiche migliorano anche le capacità contrattili "meccaniche" muscolari. E viceversa.
Coast&Welch1985_VO2_Vs_cadence_figure1.JPG

Nessuno di noi è la stessa "persona" dal punto di vista dell'allenamento rispetto a quello che era x settimane fa, tanto meno y mesi fa. L'allenamento (e l'adattamento ossia la somma di più risposte consecutive) è un processo dinamico così come questi "cambiamenti". Più o meno drastici a seconda di livello di partenza, anni di allenamento specifico, anni di allenamento in altro/i sport ecc ecc...
No, non c'è una risposta sempre valida per tutti, la bella scarpetta (o omegoneizzato predigerito :mrgreen:) valido per tutti.
 

golance

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migliorando le capacità aerobiche migliorano anche le capacità contrattili "meccaniche" muscolari. E viceversa.
Vedi l'allegato 294341

Nessuno di noi è la stessa "persona" dal punto di vista dell'allenamento rispetto a quello che era x settimane fa, tanto meno y mesi fa. L'allenamento (e l'adattamento ossia la somma di più risposte consecutive) è un processo dinamico così come questi "cambiamenti". Più o meno drastici a seconda di livello di partenza, anni di allenamento specifico, anni di allenamento in altro/i sport ecc ecc...
No, non c'è una risposta sempre valida per tutti, la bella scarpetta (o omegoneizzato predigerito :mrgreen:) valido per tutti.
a volte farebbe comodo un clone da sottoporre ai test più bizzarri e a cui far fare le cazzate del caso:==
 
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golance

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più che "limitare l'uso di o2" una cadenza soggettivamente limitata induce un precoce affaticamento muscolare/periferico per maggior reclutamento di fibre glicolitiche (e non puramente ossidative) che hanno, semplicemente, meno capacità di endurance.
Esperienza che tutti avranno fatto...quando voglio mantenere una determinata potenza (esempio precedente 300W) e sto scendendo sotto quel "target"....cosa avviene? 8 volte su 10 una riduzione di cadenza perché il nostro sistema neuromuscolare si fissa su quel target (lo fa anche senza misuratore di potenza...es se vogliamo seguire il passo di qualcuno) ma per esaurimento passa ad un maggior reclutamento di fibre muscolari (legge/principio di Henneman) in forma "indiscriminata": quello che c'è c'è -reclutando anche le meno resistenti ma più "forti" fibre glicolitiche- fino a flessione (o fallimento totale) nel mantenere l'obiettivo.
ecco mi era sfuggito..è esattamente questa la fattispecie concreta su cui ci si ritrova a sbattere. e in cui viene il "mal di gambe" . da cui mi vien da pensare che la cadenza autoscelta in alcuni frangenti "a tutta" sia una cadenza costretta, destinata a durare poco a quella potenza (es.salite brevi affrontate col rapportone)
 

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giant tcr sl
a giorni comincerò ad utilizzare anche il power meter. premesso che mi sono sempre allenato a caso (cioè se ho voglia di andar forte vado forte, se voglio andar piano vado piano), avete qualche libro/sito/guida che consigliate di leggere per cominciare ad allenarsi con criterio con il PM?

per esempio, può essere una cosa sensata prendere uno dei piani di allenamento di zwift/sufferfest et similia ed applicarlo su strada?
Training and racing with a power meter è un ottimo libro, molto interessante e spiegato piuttosto bene, solo un po tecnico e suggerirei di leggere prima "la bibbia" di Friel...
 
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golance

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grazie! (e se a qualcuno può vagamente interessare qui "ho risposto" ad alcune domande "tecniche")
non avrei mai pensato tutti quei dettagli aerodinamici per una gara in salita..additittura sganci senza leva per minore resistenza all'aria ;pirlùn^
la borraccia non ho capito cosa ha di particolare(?)
p.s.ma a sto punto non potevi anche togliere il gonfia e ripara? ad ogni modo.. complimenti per la prestazione
 

Roberto Massa

t.me/massarob
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@golance borraccia Elite Fly, chi ha fatto la domanda sa che pesa, come scritto, meno di una tradizionale.
Sulla resistenza dell'aria vs velocità, anche in salita ho appunto linkato il tecnico (e super dettagliato ) PDF Cannondale. Lettura consigliata prima di "stupirsi" ;)
Il gonfia e ripara perché trattandosi di cronometro con ritrovo all'arrivo...se foro a scendere sono volatili per diabetici (aka ca... amari).
Idem se foro a metà percorso ...ma almeno ho una minima speranza di tornare alla macchina. Quindi il cattivissimo gonfia&ripara è un vero salva chiappe (provare per credere).
In partenza avevo ruote di scorta (dura portarsele a spalle per 15 Km di trasferimento ;) ).
 

golance

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@golance borraccia Elite Fly, chi ha fatto la domanda sa che pesa, come scritto, meno di una tradizionale.
Sulla resistenza dell'aria vs velocità, anche in salita ho appunto linkato il tecnico (e super dettagliato ) PDF Cannondale. Lettura consigliata prima di "stupirsi" ;)
Il gonfia e ripara perché trattandosi di cronometro con ritrovo all'arrivo...se foro a scendere sono volatili per diabetici (aka ca... amari).
Idem se foro a metà percorso ...ma almeno ho una minima speranza di tornare alla macchina. Quindi il cattivissimo gonfia&ripara è un vero salva chiappe (provare per credere).
In partenza avevo ruote di scorta (dura portarsele a spalle per 15 Km di trasferimento ;) ).
ah ok la borraccia è quella, ottima in tutti i sensi. si si, non metto in dubbio il possibile vantaggio, dico solo attenzione davvero minuziosa, che spesso non si vede nemmeno nelle cronoscalate dei professionisti. ti faccio invece una domanda penso più rilevante ai fini della prestazione: vedendo che parecchie cronoscalate hanno il ritrovo all'arrivo, consideri più sensato salire in bici o andare su in macchina e scaricarla li?considerando un raggio di distanza comunque non superiore a 30km da casa a
 

Roberto Massa

t.me/massarob
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@golance
hmm dipende...bhe io ero a 330 Km da casa :mrgreen:
Se c'è il supporto di qualcuno meglio così. Ma torno al gonfia e ripara: da 28 (sigh!) anni metto un numero sulla schiena e un po' di esperienze le ho fatte se uno conta dalle ~15-20 gare (ora) alle >30-35 (forse anche di più) nelle cat. giovanili l'anno.
Se fori in partenza, a meno che ci sia un "carro scopa" (raramente c'è...), nessuno ti riporta all'arrivo.
Capitato in una gara di 10 Km...morale me la sono fatta tutta a piedi. Gonfia e ripara in questi casi ( = se l'auto è lasciata all'arrivo) sempre.
[...] attenzione davvero minuziosa, che spesso non si vede nemmeno nelle cronoscalate dei professionisti
a) "deformazione professionale" (in illo tempore)
b) più si è scarsi più bisogna ingegnarsi :mrgreen:
 
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@golance
hmm dipende...bhe io ero a 330 Km da casa :mrgreen:
Se c'è il supporto di qualcuno meglio così. Ma torno al gonfia e ripara: da 28 (sigh!) anni metto un numero sulla schiena e un po' di esperienze le ho fatte se uno conta dalle ~15-20 gare (ora) alle >30-35 (forse anche di più) nelle cat. giovanili l'anno.
Se fori in partenza, a meno che ci sia un "carro scopa" (raramente c'è...), nessuno ti riporta all'arrivo.
Capitato in una gara di 10 Km...morale me la sono fatta tutta a piedi. Gonfia e ripara in questi casi ( = se l'auto è lasciata all'arrivo) sempre.

a) "deformazione professionale" (in illo tempore)
b) più si è scarsi più bisogna ingegnarsi :mrgreen:
se magari con coperture dedicate e strada un pò abbandonata il rischio c é, però boh a quel punto la gara è comunque andata, certo una camminata di mezz'ora o un'ora imprecando non fa piacere..
comunque mi riferivo a cronoscalate in loco. si può prendere la salita a ritmo riscaldamento, però non so, mi fa storcere un pò il naso l'idea, si tratta magari di mezz'ora di salita(spesso in orario caldo).
 

Roberto Massa

t.me/massarob
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se magari con coperture dedicate e strada un pò abbandonata il rischio c é, però boh a quel punto la gara è comunque andata, certo una camminata di mezz'ora o un'ora imprecando non fa piacere..
/OT
- le strade sono quasi sempre pessime visto che spesso per motivi di traffico se la gara è di sabato pom o domenica mattina...è necessario, per le gare, utilizzare strade secondarie - non che le principali siano in genere messe meglio;
- da buon bresciano DOC e DOP :-)xxxx no le imprecazioni non mancano né sono mancate quando è successo :mrgreen: (ormai il mio posticino in paradiso l'ho perso da un po'...)
/OT
 
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