TRIATHLON, alleniamoci insieme (parte 5)

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NormaJean

Apprendista Cronoman
25 Gennaio 2013
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Qualche suggerimento:

Bracciate:
contale sui 25, un passo buono è intorno alle 11-12, attenzione però che il numero di bracciate non è correlato alla velocità, questo è un classico errore, se fosse così Phelps o Thorpe con le loro 9-10 sarebbe stati delle lumache, quello che conta è l'efficacia della passata, è lì il lavoro da fare, infatti hai abbassato la frequenza, evidentemente hai aumentato l'efficienza e sei andato più veloce.

Distensione:
la spalla è fortemente coinvolta nel gesto, perciò dico di guardare le gare dei pro, oggi la ripresa subacquea (che ai miei tempi non esisteva!) è una miniera di informazioni, se guardi il loro gesto vedrai che nella fase di rollio e attacco tutto il busto è proiettato in avanti per afferrare l'acqua il più lontano possibile, Paltrinieri addirittura sembra salti sull'acqua, poi è chiaro che una cosa sono i 1500 e un'altra i 100, le tecniche sono abbastanza differenti.
Comunque, una volta che la mano è entrata non sta lì ad aspettare stesa ma entra subito in funzione, in pratica la fase di spinta inizia nel momento in cui il palmo è in acqua, che poi avvenga la scivolata è normale, ma se vedi bene ti accorgerai che non è una fase morta ma attiva.

Queste cose qui ti devono entrare in testa fino a che quando nuoti non ci stai più a pensare, non è un lavoro di quantità ma di interiorizzazione che devi fare a bassa velocità.

PS - nella finale 100SL maschile hanno chiuso a 47' e rotti :azz

Grazie Darius, provo a scrivere i dubbi principali su quello che ho modificato (che funziona sicuramente meglio rispetto a quello che facevo):

1. Per allungare la bracciato ho provato a fare entrare in acqua la mano anche un pò più distante
2. La mano entra in acqua e, questo è il mio dubbio, estendo il più possibile compresa la spalla (diciamo che è come se tirassi su la spalla all'altezza della testa) e allungo a pelo d'acqua. Questo però mi sembra che mi porti a una specie di pausa.
3. Inizio a affondare e tirare, ma partendo dal pelo dell'acqua sento molto lo sforzo sull'articolazione della spalla.
4. Ulteriore cosa che sto cercando di correggere, ma quando mi stanco sbaglio, è la posizione della mano. Non piego il polso e quindi spingo l'acqua verso il basso in vece che dietro con maggiore sforzo e minore resa.

PS - nuotano esattamente il doppio di me. Nella corsa il paragone non è cosi inclemente.
 

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
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Ieri lavoro di qualità sui rulli, un calvario per la temperatura.
Questa mattina 1h20 di bici tranquilla.

Tema nuoto, mi sono fatto fare un video di un 100, a termine dell'allenamento, e l'ho girato al coach,chiedendogli di essere clemente. Bracciata proprio non va e mi ha consigliato di contarle cercando di diminuire il numero di cicli. Ieri mi sono messo e ho iniziato a distendermi nuotando con 2-3 bracciate in meno e i tempi si sono abbassati. Ora devo capire quanto distendere per evitare di andare a fare un movimento non naturale, e ho la sensazione di sbagliare qualcosa perché al momento che allungo il più possibile quando devo iniziare la passata mi sembra di usare solo la spalla con notevole affaticamento.

A lato, ho fatto la seconda dose e fortunatamente nessun effetto collaterale, mi sono allenato due volte sia lo stesso giorno che quello dopo
[/QUOTE
Il nuoto ha un concetto semplice . La fatica la devi provare quando la mano prende l acqua e la spinge verso i piedi , e anche lì , la propulsione vera te la dà la parte finale della bracciata . Tutto ciò che avviene fuori dall' acqua e solo recupero. L' errore della maggior parte dei scarsi in acqua(compreso il sottoscritto) e pensare che più bracciate si fanno e più forte si va .... errore madornale , nn solo poco funzionale ma ti fa andare anche più piano .
 
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emi wakane

Gregario
15 Novembre 2018
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Pinarello Angrilu
@Darius sicuramente tutte cose buone. Ieri ho fatto un relay con un gruppo di nuotatori, in cui erano presenti 2 istruttori, che ovviamente nuotavano bene. La partenza non è tanto il modello, ma l'essere che ti sta di fronte, e la sua elastitcità, e dove lo puoi spingere, hanno detto (io ci aggiungo anche quanto tempo ci può/vuole investire). Le tecniche sono cambiate negli ultim 20 anni almeno 3 volte - hanno detto - e alla fine non esiste quella che va bene per tutti...tra l'altro lo si vede anche dai vari modelli PRO. Cambiare la tecnica comunque lo si fa con esercizi mirati e ripetuti per parecchio...'na cosa da ginnasti mi verrebbe da dire ricordando gli esercizi di gioventù...
 
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Darius

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gli elite uomini nella velocità (fino a 200m) in vasca corta usano 7 cicli mediamente. nel mezzofondo si sale a 8 o 9. 10 bracciate le fanno le donne nel mezzofondo; Phelps e Thorpe nemmeno quando fanno le "remate"...

Se nel conto dei cicli ci metti la spinta al muro i tuoi numeri ci sono, ma così Popoff ne avrebbe fatti 4 visto che usciva a metà vasca, poi non è un valore assoluto e statico perchè il numero di cicli non è sempre lo stesso durante una gara ma è correlato all'ampiezza/efficacia della passata subacquea (che è la fase attiva), gli elite variano la frequenza in base alla lunghezza della passata, rientra nella strategia di gara.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Grazie Darius, provo a scrivere i dubbi principali su quello che ho modificato (che funziona sicuramente meglio rispetto a quello che facevo):

1. Per allungare la bracciato ho provato a fare entrare in acqua la mano anche un pò più distante
2. La mano entra in acqua e, questo è il mio dubbio, estendo il più possibile compresa la spalla (diciamo che è come se tirassi su la spalla all'altezza della testa) e allungo a pelo d'acqua. Questo però mi sembra che mi porti a una specie di pausa.
3. Inizio a affondare e tirare, ma partendo dal pelo dell'acqua sento molto lo sforzo sull'articolazione della spalla.
4. Ulteriore cosa che sto cercando di correggere, ma quando mi stanco sbaglio, è la posizione della mano. Non piego il polso e quindi spingo l'acqua verso il basso in vece che dietro con maggiore sforzo e minore resa.

PS - nuotano esattamente il doppio di me. Nella corsa il paragone non è cosi inclemente.

1. Per allungare la bracciato ho provato a fare entrare in acqua la mano anche un pò più distante
Ripeto di guardare le gare, la mano la buttano letteralmente avanti, e il più lontano possibile, più lontano vai più acqua tirerai

2. La mano entra in acqua e, questo è il mio dubbio, estendo il più possibile compresa la spalla (diciamo che è come se tirassi su la spalla all'altezza della testa) e allungo a pelo d'acqua. Questo però mi sembra che mi porti a una specie di pausa.
Non ci deve essere pausa, il movimento è continuo, è questione di allenamento al gesto

3. Inizio a affondare e tirare, ma partendo dal pelo dell'acqua sento molto lo sforzo sull'articolazione della spalla.
Se non parti dal pelo perdi parte della spinta, qua devi stare attento, perchè lo stress sull'articolazione della spalla può portare alla sindrome della cuffia dei rotatori, io l'ho avuta ed è un grosso problema, ne sono uscito dopo un anno, in contemporanea al miglioramento della passata dovresti fare anche potenziamento in palestra di tutta la spalla

4. Ulteriore cosa che sto cercando di correggere, ma quando mi stanco sbaglio, è la posizione della mano. Non piego il polso e quindi spingo l'acqua verso il basso in vece che dietro con maggiore sforzo e minore resa.
Questo fa parte della tecnica, dovresti dedicarci più tempo e farlo ad andatura lenta, poi è una questione di costo beneficio che devi valutare tu.
 
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gipsy

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Se nel conto dei cicli ci metti la spinta al muro i tuoi numeri ci sono, ma così Popoff ne avrebbe fatti 4 visto che usciva a metà vasca, poi non è un valore assoluto e statico perchè il numero di cicli non è sempre lo stesso durante una gara ma è correlato all'ampiezza/efficacia della passata subacquea (che è la fase attiva), gli elite variano la frequenza in base alla lunghezza della passata, rientra nella strategia di gara.
no, non ci siamo. se guardi un 100 o un 200 in corta, fanno praticamente tutti 7 cicli. d'altronde in 1'40 di gara di strategie non se ne fanno molte. non capisco poi il riferimento alla spinta, dato che quella la facciamo sempre tutti, quindi non incide sul conteggio dei cicli. idem sul mezzofondo, il numero dei cicli è (salvo rare eccezioni) costante, la variazione di velocità la fai inserendo o togliendo la battuta di gambe
 
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Darius

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no, non ci siamo. se guardi un 100 o un 200 in corta, fanno praticamente tutti 7 cicli. d'altronde in 1'40 di gara di strategie non se ne fanno molte. non capisco poi il riferimento alla spinta, dato che quella la facciamo sempre tutti, quindi non incide sul conteggio dei cicli. idem sul mezzofondo, il numero dei cicli è (salvo rare eccezioni) costante, la variazione di velocità la fai inserendo o togliendo la battuta di gambe

La spinta o la virata la facciamo tutti, ma non è uguale per tutti, perciò ho fatto la battuta su Popoff, se consideriamo il limite dei 15 metri regolamentari c'è chi esce prima e chi al limite, quindi se le bracciate sono riferite alla lunghezza della vasca puoi farne più o meno (è più del 50% in corta), se invece è la frequenza presa nel tempo allora è come dici tu.

A parte alcune strategie di gara, che concordo entrano in gioco oltre certe distanze, quei signori fanno tutti lo stesso numero perché sono delle macchine programmate ed escono sempre allo stesso punto, ovvero cercano di sfruttare il vantaggio in apnea fino al limite regolamentare su tutta la gara, ma loro sono loro e noi siamo noi, e nel nostro caso la variabilità di uscita ad alti ritmi ha un grosso impatto dalle prime vasche alle ultime, fosse anche su un 100.
 

gipsy

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La spinta o la virata la facciamo tutti, ma non è uguale per tutti, perciò ho fatto la battuta su Popoff, se consideriamo il limite dei 15 metri regolamentari c'è chi esce prima e chi al limite, quindi se le bracciate sono riferite alla lunghezza della vasca puoi farne più o meno (è più del 50% in corta), se invece è la frequenza presa nel tempo allora è come dici tu.

A parte alcune strategie di gara, che concordo entrano in gioco oltre certe distanze, quei signori fanno tutti lo stesso numero perché sono delle macchine programmate ed escono sempre allo stesso punto, ovvero cercano di sfruttare il vantaggio in apnea fino al limite regolamentare su tutta la gara, ma loro sono loro e noi siamo noi, e nel nostro caso la variabilità di uscita ad alti ritmi ha un grosso impatto dalle prime vasche alle ultime, fosse anche su un 100.
io ti posso dire che, per quanto riguarda i nuotatori "tardivi", contare il numero di bracciate per vasca, e cercare di abbassare il numero, è, nel 99% dei casi, di gran lunga l'esercizio che porta a miglioramenti più evidenti in tempi più rapidi. la ricerca del minor numero di bracciate, infatti, porta ad allungarsi di più, di conseguenza si accentua il rollio e si tende ad abbassare il capo, con conseguenze positive su tutto l'assetto.
di contro, vedo decine di istruttori che si intestardiscono su esercizi di scomposizione della bracciata, ma che perdono la visione d'insieme della nuotata.
p.s. il cognome dello "zar" è POPOV non "Popoff"...
 
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18 Ottobre 2005
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io ti posso dire che, per quanto riguarda i nuotatori "tardivi", contare il numero di bracciate per vasca, e cercare di abbassare il numero, è, nel 99% dei casi, di gran lunga l'esercizio che porta a miglioramenti più evidenti in tempi più rapidi. la ricerca del minor numero di bracciate, infatti, porta ad allungarsi di più, di conseguenza si accentua il rollio e si tende ad abbassare il capo, con conseguenze positive su tutto l'assetto.
di contro, vedo decine di istruttori che si intestardiscono su esercizi di scomposizione della bracciata, ma che perdono la visione d'insieme della nuotata.
p.s. il cognome dello "zar" è POPOV non "Popoff"...

Condivido al 100%, lo ha notato anche @NormaJean ;-)

Popov, hai ragione smackbutt:mrgreen:
 

NormaJean

Apprendista Cronoman
25 Gennaio 2013
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Condivido al 100%, lo ha notato anche @NormaJean ;-)

Popov, hai ragione smackbutt:mrgreen:

giusto per dare due riferimenti di uno scarso, il sottoscritto, come differenza tra gli ultimi due allenamenti dove nel secondo ho iniziato a contare le vasche.
Giorno 1 il programma era 4x500 nuotati come passo in 1'57 - 1'56 - 1'54 - 1'57
Giorno 2 allungandomi: 500 a 1'54 poi ho fatto serie da 100m sempre contando a 1'47 - 1'48 - 1'48 - 1'47 - 1'49
In altri allenamenti recenti i 100 li giravo sull' 1'52.

Niente di trascendentale, ma se la prima volta che provo a cambiare vedo già qualche misero miglioramento mi viene da dire che è giusto continuare cosi
 

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
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giusto per dare due riferimenti di uno scarso, il sottoscritto, come differenza tra gli ultimi due allenamenti dove nel secondo ho iniziato a contare le vasche.
Giorno 1 il programma era 4x500 nuotati come passo in 1'57 - 1'56 - 1'54 - 1'57
Giorno 2 allungandomi: 500 a 1'54 poi ho fatto serie da 100m sempre contando a 1'47 - 1'48 - 1'48 - 1'47 - 1'49
In altri allenamenti recenti i 100 li giravo sull' 1'52.

Niente di trascendentale, ma se la prima volta che provo a cambiare vedo già qualche misero miglioramento mi viene da dire che è giusto continuare cosi
insisti
 
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ninconanco

Apprendista Scalatore
4 Settembre 2012
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Calabria
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Grazie Daniele. Non ricordo quanto fosse quello di Zurigo.
Quando preparai Zurigo, in proporzione feci molto più dislivello in allenamento, trovai la bici meno difficoltosa rispetto ai miei allenamenti
 
Stato
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