La maggior parte dei triatleti vede lironman, la massima distanza ufficiale del triathlon (che prevede, lo ricordo, 3.8 km di nuoto, 180 km di ciclismo e 42.2 km di corsa), come un mito, un sogno da inseguire con la speranza un giorno di vederlo avverare. Per non so quale motivo, alla fine dellestate del 2004, a 4 anni dal mio ritiro dal mondo della triplice disciplina, sono stato folgorato dallidea di ributtarmi nella mischia, col proposito di partecipare allironman Quelle Challenge di Roth (Germania). Sono passati i lunghi e freddi mesi della preparazione invernale, è poi arrivata la Primavera, nella quale mi sono testato alla maratona di Torino e quindi in un triathlon medio (allincirca la metà di un ironman), fino a quel disgraziato lunedì di Maggio, in cui il mio sogno ha rischiato di infrangersi nella fiancata di un fuoristrada. Ho però raccolto i cocci e sono così arrivato alla fatidica data del 3 Luglio 2005.
Ho affrontato la trasferta in questo borgo agricolo nel nord della Baviera assieme ai due prodi Mauro e Federico (entrambi già 2 volte ironman finishers), i quali sono tuttavia forse più emozionati di me. La vigilia della gara svolgiamo le pratiche di routine: ritiro pettorali, punzonatura bici, verifica che il materiale sia in ordine ecc. La sera un episodio simpatico: alluscita dalla pizzeria dove abbiamo cenato vengo fermato da un gruppo di ragazze che stanno festeggiando un addio al nubilato; quando dico loro che sono lì per correre il challenge vengo costretto ad esibirmi in uno spogliarello (in realtà ho tolto la maglietta) per la futura sposa
The Race Day
Sveglia ore 4.30, lappetito è quello che è ma si cerca di fare una colazione decente (yogurt con cereali, caffè, pane e marmellata e spremuta), alle 6 in punto siamo nella zona di arrivo, sistemiamo le ultime cose (borracce e barrette energetiche sulla bici), indossiamo la muta e siamo pronti; la giornata è limpida, ma non si preannuncia afosa.
Nuoto (3.8 km)
La prima batteria (uomini professionisti, donne e atleti disabili) parte alle 6.30; dopo 25 minuti la seconda batteria di 300 uomini amatori e poi via via tutte le altre (in totale i partenti sono 2200), una ogni 5 minuti. La mia parte alle 7 in punto; il percorso è molto facile: andata e ritorno in un canale artificiale largo 60 m, impossibile sbagliare rotta. Lunica difficoltà è rappresentata dal fatto devo superare la maggior parte degli atleti partiti 5 minuti prima, e, sul finire della frazione, anche svariate ragazze partite mezzora prima. Nonostante lora, gli argini del canale sono colmi di spettatori. Nuotando senza forzare finisco la frazione con un buonissimo tempo: 54. Sfilo la muta, indosso canottiera, scarpe, casco, verifico di non dimenticare nulla e sono pronto per la seconda frazione.
Ciclismo (180 km)
Inizio a pedalare subito di buona lena e sento che le gambe girano bene, ci sono numerosi altri atleti che pedalano sui miei ritmi (alcuni hanno biciclette dalle forme avveniristiche, altri come me, optano per geometrie più tradizionali), ma tutti con grande correttezza manteniamo la distanza minima di 10 m tra una bici e laltra (nellironman è vietato viaggiare a ruota di chi ci precede). Il percorso prevede 2 giri di 90 km e si snoda attraverso le campagne ed i boschi di conifere con un continuo saliscendi. Ai bordi delle strade il pubblico è numeroso e non fa mancare a nessuno il proprio sostegno; passato il centro abitato di Hilpolstein si affronta un duro strappo in salita in mezzo a 2 ali di folla, mentre un potente impianto stereo diffonde musica dance! In bicicletta mi sono ben preparato e proseguo con grande regolarità, stando attento a non trascurare lalimentazione (barrette energetiche e borracce con integratori salini) e mi sento ancora assolutamente lucido quando termino la frazione in 5 ore e 10 (35 km/h di media). Secondo cambio: cambio le scarpe, metto la bandana in testa, riempio le tasche di integratori per la corsa (in forma di gel) e sono pronto.
Corsa (42.2 km)
La maratona si svolge per gran parte lungo il canale dove abbiamo nuotato la mattina, con brevi tratti allinterno dei boschetti adiacenti, il fantastico pubblico ci sostiene ancora di più nella nostra fatica. Dopo 2 km di assestamento, prendo un andatura attorno ai 455/km, ogni 2 km ai posti di ristoro prendo una sorsata dacqua al volo e vado avanti così fino alla mezza (21 km), dove passo in 1 ora e 43. La stanchezza fa sentire i primi sintomi, ma riesco a gestire la situazione, prendo i carboidrati e riparto; adesso però la tattica cambia: lobiettivo è chiudere la gara sotto le 10 ore, per non rischiare di scoppiare ai ristori mi fermo, bevo un bicchiere di acqua e/o sali e riparto. Al 32 km seconda razione di carboidrati, controllo il cronometro e capisco che devo solo stringere i denti ancora per qualche decina di minuti. Dopo un ultimo tratto allinterno della pineta arrivo al parco che funge da base logistica della manifestazione, passo davanti ad una tribuna gremita ed è fatta: taglio la finish line in 9 ore e 49, sono 114esimo assoluto su circa 2000 finisher e primo degli italiani. Il sogno sè avverato, sono un ironman.
I miei due amici hanno chiuso in 10 ore e 59 (Mauro, 639esimo) e 11 ore e 02 (Federico, 656esimo); entrambi hanno patito qualche problema fisico sul finale, non tale da impedire loro di concludere lavventura.
Thats all folks!
Ho affrontato la trasferta in questo borgo agricolo nel nord della Baviera assieme ai due prodi Mauro e Federico (entrambi già 2 volte ironman finishers), i quali sono tuttavia forse più emozionati di me. La vigilia della gara svolgiamo le pratiche di routine: ritiro pettorali, punzonatura bici, verifica che il materiale sia in ordine ecc. La sera un episodio simpatico: alluscita dalla pizzeria dove abbiamo cenato vengo fermato da un gruppo di ragazze che stanno festeggiando un addio al nubilato; quando dico loro che sono lì per correre il challenge vengo costretto ad esibirmi in uno spogliarello (in realtà ho tolto la maglietta) per la futura sposa
The Race Day
Sveglia ore 4.30, lappetito è quello che è ma si cerca di fare una colazione decente (yogurt con cereali, caffè, pane e marmellata e spremuta), alle 6 in punto siamo nella zona di arrivo, sistemiamo le ultime cose (borracce e barrette energetiche sulla bici), indossiamo la muta e siamo pronti; la giornata è limpida, ma non si preannuncia afosa.
Nuoto (3.8 km)
La prima batteria (uomini professionisti, donne e atleti disabili) parte alle 6.30; dopo 25 minuti la seconda batteria di 300 uomini amatori e poi via via tutte le altre (in totale i partenti sono 2200), una ogni 5 minuti. La mia parte alle 7 in punto; il percorso è molto facile: andata e ritorno in un canale artificiale largo 60 m, impossibile sbagliare rotta. Lunica difficoltà è rappresentata dal fatto devo superare la maggior parte degli atleti partiti 5 minuti prima, e, sul finire della frazione, anche svariate ragazze partite mezzora prima. Nonostante lora, gli argini del canale sono colmi di spettatori. Nuotando senza forzare finisco la frazione con un buonissimo tempo: 54. Sfilo la muta, indosso canottiera, scarpe, casco, verifico di non dimenticare nulla e sono pronto per la seconda frazione.
Ciclismo (180 km)
Inizio a pedalare subito di buona lena e sento che le gambe girano bene, ci sono numerosi altri atleti che pedalano sui miei ritmi (alcuni hanno biciclette dalle forme avveniristiche, altri come me, optano per geometrie più tradizionali), ma tutti con grande correttezza manteniamo la distanza minima di 10 m tra una bici e laltra (nellironman è vietato viaggiare a ruota di chi ci precede). Il percorso prevede 2 giri di 90 km e si snoda attraverso le campagne ed i boschi di conifere con un continuo saliscendi. Ai bordi delle strade il pubblico è numeroso e non fa mancare a nessuno il proprio sostegno; passato il centro abitato di Hilpolstein si affronta un duro strappo in salita in mezzo a 2 ali di folla, mentre un potente impianto stereo diffonde musica dance! In bicicletta mi sono ben preparato e proseguo con grande regolarità, stando attento a non trascurare lalimentazione (barrette energetiche e borracce con integratori salini) e mi sento ancora assolutamente lucido quando termino la frazione in 5 ore e 10 (35 km/h di media). Secondo cambio: cambio le scarpe, metto la bandana in testa, riempio le tasche di integratori per la corsa (in forma di gel) e sono pronto.
Corsa (42.2 km)
La maratona si svolge per gran parte lungo il canale dove abbiamo nuotato la mattina, con brevi tratti allinterno dei boschetti adiacenti, il fantastico pubblico ci sostiene ancora di più nella nostra fatica. Dopo 2 km di assestamento, prendo un andatura attorno ai 455/km, ogni 2 km ai posti di ristoro prendo una sorsata dacqua al volo e vado avanti così fino alla mezza (21 km), dove passo in 1 ora e 43. La stanchezza fa sentire i primi sintomi, ma riesco a gestire la situazione, prendo i carboidrati e riparto; adesso però la tattica cambia: lobiettivo è chiudere la gara sotto le 10 ore, per non rischiare di scoppiare ai ristori mi fermo, bevo un bicchiere di acqua e/o sali e riparto. Al 32 km seconda razione di carboidrati, controllo il cronometro e capisco che devo solo stringere i denti ancora per qualche decina di minuti. Dopo un ultimo tratto allinterno della pineta arrivo al parco che funge da base logistica della manifestazione, passo davanti ad una tribuna gremita ed è fatta: taglio la finish line in 9 ore e 49, sono 114esimo assoluto su circa 2000 finisher e primo degli italiani. Il sogno sè avverato, sono un ironman.
I miei due amici hanno chiuso in 10 ore e 59 (Mauro, 639esimo) e 11 ore e 02 (Federico, 656esimo); entrambi hanno patito qualche problema fisico sul finale, non tale da impedire loro di concludere lavventura.
Thats all folks!