Verso la metà degli anni 2000 il peso dei ciclisti è diventato un argomento di discussione. I ciclisti ovviamente non sono mai stati grassi, ma le abitudini alimentari sono cambiate moltissimo nella storia dello sport. I pionieri del ciclismo semplicemente mangiavano tutto quello che potevano durante le corse a tappe, con grande predilezione per la carne. Nel secondo dopoguerra le diete sono diventate più raffinate, ma sempre piuttosto basate sul sentito dire e le “sensazioni”.
Fausto Coppi è stato probabilmente il corridore di spicco che più ha introdotto l’attenzione verso il cibo, con in particolare una predilezione per la carne di pollo ed il pesce, pre-gara. Jaques Anquetil che ne ha raccolto il testimone però non si faceva mai mancare Champagne a cena, e prediligeva le ostriche...
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