Evidentemente molti ciclisti amatoriali proprio non riescono ad uscire da soli.
Oggi, approfittando dell'apertura al ciclismo da parte del nostro Presidente Provinciale, dopo due mesi e più ho inforcato la bici per un giro.
Ho incrociato diversi gruppetti da 4/5 ciclisti e qualcuno in più. Pochi avevano la mascherina sulla bocca, cosa oggettivamente molto fastidiosa.
Scaldacollo abbassato, come ho fatto anch'io d'altronde. Ad un certo punto sento un po' di "caciara" alle mie spalle, e in breve tempo vengo raggiunto e superato dal un gruppo piuttosto nutrito (12/15 ciclisti); ciclisti piuttosto forti e conosciuti in zona. Tra questi uno che già in periodo pre-virus, lo chiamavamo "lo sputazzone", perchè oltre ad avere la mania di sputare e soffiarsi il naso (senza fazzoletto) frequentemente, espelle minisputazzi quando parla; lo fa perchè ha un modo di parlare concitato (quasi urlando), un po' perchè è fatto così, un po' perchè in bici bisogna "alzare il volume".
Ecco, in quel frangente ho pensato:"perchè rischiare e uscire in gruppo così?" Mah....è così bello pedalare in solitudine. Degustibus.
Comunque 55 km, non piacevolissimi. A parte lo stato di forma scarso, ma c'era veramente troppa gente sulle strade: ciclisti sportivi, ciclisti "improvvisati", una marea di ciclisti elettrici, escursionisti con attrezzatura da montagna "alla moda" (ma erano in pianura), famiglie e amici, tutti vicini (ma con la mascherina...spesso abbassata). Ovvio, anch'io facevo parte di questa "folla". Speriamo solo che si sbaglino sull'infettività del Covid.