Per rispondere alle domande:
1) vale la pena avere 3 capitani invece che solo uno su cui puntare tutto?
Non è questione se vale la pena o meno. Se non ne hai uno certamente più forte degli altri (compagni e avversari) è giusto tenere in classifica tutti e 3 che magari possano aiutarsi o attaccare in momenti diversi, purchè con una regia in ammiraglia coerente e non confusionaria e che non si corrano contro o secondo il loro istinto. Così facendo, lo scorso anno la Ineos ha fatto 1 e 2 al Tour de France. Il segreto per il miglior risultato possibile è la corretta gestione. Se con quella non vinci, è segno che qualcuno era più forte e non vincevi manco col capitano unico.
2) È Valverde che limita la libertà dei compagni più giovani? O questi semplicemente non sono all’altezza della concorrenza?
No, lui non limita nulla, non mi pare abbia mai assunto comportamenti pretenziosi o da prima donna. Semplicemente non sempre sono stati gestiti benissimo e in generale, la nomea se la sono guadagnata ingiustamente, nel senso che perdevano da una squadra complessivamente più forte (Sky)e che aveva un capitano (Froome) più forte di tutti. Quando è così perdi e lo devi accettare perchè ha vinto il più forte.
3) Perché cercare di giocare d’attacco se poi nessuno dei tre uomini di punta ha le gambe per finire il lavoro?
Perchè non sai prima se gli avversari ne avranno o meno, non possiedi i loro dati e lo saprai solo dopo e perchè se non ci provi non ci riuscirai mai. No pain no gain. In tal senso Nibali è un esempio...certe volte era al limite del velleitario in certi attacchi, ma certe volte quegli attacchi assurdi gli hanno fruttato la vittoria: uno su tutti la Sanremo (anche se lì ci sarebbe un altro aspetto da evidenziare: lui era scattato per stanare gli avversari di Colbrelli....ma poi ha tirato dritto mentre gli altri cincischiavano).
4) O è la dirigenza che sbaglia puntando su questo “schema”, e continuando a non avere obiettivi chiari (Soler che prima doveva essere capitano unico al Giro, poi invece ha fatto Tour e Vuelta) e complicando forse anche le preparazioni degli atleti?
Secondo me non c'è nulla di complicato nella preparazione degli atleti. Se lo sanno per tempo quale è il programma, hanno il tempo per prepararcisi. Se non vincono, non vincerebbero manco da soli. Allora sarebbe il caso di abbassare l'asticella, ad esempio se il Tour non è aria, si va al Giro/Vuelta ove infatti hanno vinto 3 volte: 2 Quintana e una Carapaz. (parlando degli ultimi 10 anni, senza retrocedere a tutta la loro storia).