La tappa regina del Giro ed il futuro del ciclismo

pedalone della bassa

Otztaler inside
9 Ottobre 2013
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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
Questo è un argomento fondamentale da affrontare. Probabilmente il più importante.
Il ciclismo è cambiato e lo si dice da tanto ormai. È ancora uno sport eroico? Forse no. È ancora Endurance, vince chi anche da sfinito va più forte ma davvero non è lo stesso sport di 50 anni fa.
Prima l abbigliamento era lana che pesava chili, ora si parla di atleti che sono tirati al grammo figurarsi di trasportare una giacca per una salita.
Questo è un dettaglio che fa riflettere sulla direzione dello sport, che è arrivato ad un punto di estremizzazione che davvero non permette ad essere umani senza un filo di grasso a sopportare condizioni difficili. Figuriamoci quindi a fare una gara dove dovrebbe trasportare materiale tecnico che pesa.

Pochi giorni fa il corridore Gino meder che ha vinto una tappa, in conferenza stampa non conosceva l esistenza dell' altro Gino ciclista.
Noi ancora ci emozioniamo e leggiamo libri sui grandi Magni, Coppi ma la realtà è che chi corre oggi non ha il minimo interesse a conoscere certe storie, tanto meno a replicarne le gesta eroiche. Soprattutto in corridori anglosassoni, la conoscenza storica è mediamente molto molto bassa.
E non è sorprendente perché si parla di ragazzi che sono saliti sulla prima bici che avevano un misuratore di potenza, quindi da l idea della distanza che c'è tra lo sport dell epoca e quello di oggi.
Quindi anche se noi sognatori, e includo Vengi, ancora vuole vedere scene epiche di neve e sofferenza estrema, dobbiamo essere aperti mentalmente che non sono piu situazione ripetibili.
A me che sono un nostalgico dispiace ma allo stesso tempo sono abbastanza realista da capire che arrivare al limite dell anoressia e scalare montagne sotto lo zero hanno poco in comune.


scusa, ma non capisco consa centri, il fatto di "conoscere" il passato con il fare il Pro oggi ;nonzo%
non è che uno, per "pedalare forte" (perché questo chiedono le squadre, e per questo sono pagati) debba sapere del passato

poi, sulla peculiarità degli anglosassoni……. Wiggins, è uno che conosce molto la storia del ciclismo, e proprio per questo volle tentare di essere competitivo alla Roubaix


il mondo in generale si evolve sempre (che sia un bene o un male non stò qui a disquisire) ed è un bene
magari, tra 50 anni, andrà "di moda" tornare a fare tapponi di 300 km, e noi a dire "ah, quando le tappe erano corte che bello che era"
 

grimpeur75

Passista
13 Febbraio 2007
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scusa, ma non capisco consa centri, il fatto di "conoscere" il passato con il fare il Pro oggi ;nonzo%
non è che uno, per "pedalare forte" (perché questo chiedono le squadre, e per questo sono pagati) debba sapere del passato

poi, sulla peculiarità degli anglosassoni……. Wiggins, è uno che conosce molto la storia del ciclismo, e proprio per questo volle tentare di essere competitivo alla Roubaix


il mondo in generale si evolve sempre (che sia un bene o un male non stò qui a disquisire) ed è un bene
magari, tra 50 anni, andrà "di moda" tornare a fare tapponi di 300 km, e noi a dire "ah, quando le tappe erano corte che bello che era"
Vabbe dai un corridore che nn sa chi e Gino Bartali....un minimo interesse x la storia del tuo sport...almeno sapere chi sono stati i grandi campioni del passato...non gli hanno chiesto chi fosse Coppolillo...
 

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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va detto che negli altri sport all'aperto le condizioni climatiche possono portare al rinvio della gara. Dalla formula1 al calcio.
Anche nel ciclismo può avvenire. Ma quando l'attività non è regolamentare e/o compromessa, così come la sicurezza dei partecipanti. Un protocollo del genere è previsto anche dall'UCI, con precise condizioni al verificarsi delle quali l'evento viene annullato. nessuna di queste condizioni era presente domenica.

 

Shinkansen

Xeneize
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Pochi giorni fa il corridore Gino meder che ha vinto una tappa, in conferenza stampa non conosceva l esistenza dell' altro Gino ciclista.
Uno che non conosce Gino Bartali è uno che si commenta da sé. È come uno che studia musica e non sa chi è Beethoven o Mozart o uno che dipinge che non sa chi sia Chagall o Kandinskij.
Uno che va in bici, si presume che ami il ciclismo e ciò che esso rappresenta. Uno come Mader è solo un ignorante, o uno sbruffone, che è ancora peggio.

Il punto non è avere gli strumenti per fare certe cose (si esistono giacche per tutto) o poterle usare (ci sono ammiraglie e decine di moto con la gara), ma il ciclista millennial (ma anche più grande) dice perché io che tutto l anno mi alleno per andare un secondo più forte devo anche pensare allo spettacolo a casa di chi mi vuole vedere mezzo assiderato in mezzo alla neve? Non è abbastanza il sacrificio di stare tutto l anno a dieta e centellinare ogni caloria che brucio per poi averla durante la gara?
Non gliel'ha detto nessuno di fare il professionista. Quando uno inizia ad andare in bici sa già a che cosa va incontro. Sa che forerà, sa che potrà cadere, sa che potrà prendere dell'acqua. E talvolta ne prenderà parecchia e se è particolarmente fortunato prenderà pure la neve. Oggi, e i pro' attuali, hanno a disposizione tecnologia sia nei mezzi tecnici che nell'abbigliamento per ridurre al minimo i fastidi.
Se non ti piace prendere freddo o beccarti acqua durante una corsa non fai il ciclismo. Ci sono tanti sport che si possono praticare al chiuso.
 

Tract

Apprendista Passista
28 Aprile 2015
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raleigh
scusa, ma non capisco consa centri, il fatto di "conoscere" il passato con il fare il Pro oggi ;nonzo%
non è che uno, per "pedalare forte" (perché questo chiedono le squadre, e per questo sono pagati) debba sapere del passato

poi, sulla peculiarità degli anglosassoni……. Wiggins, è uno che conosce molto la storia del ciclismo, e proprio per questo volle tentare di essere competitivo alla Roubaix


il mondo in generale si evolve sempre (che sia un bene o un male non stò qui a disquisire) ed è un bene
magari, tra 50 anni, andrà "di moda" tornare a fare tapponi di 300 km, e noi a dire "ah, quando le tappe erano corte che bello che era"


Vabbe dai un corridore che nn sa chi e Gino Bartali....un minimo interesse x la storia del tuo sport...almeno sapere chi sono stati i grandi campioni del passato...non gli hanno chiesto chi fosse Coppolillo...

Conoscere il passato conta perche per noi italiani il Bartali e il Coppi di turno hanno un significato oltre sportivo. Rappresentano un epoca storia, hanno intreci con la guerra e con tutto quello che e' stato il mio e il tuo passato culturale. Wiggins hai ragione, e come lui sicuro ce ne sono altri. Ma per i ciclisti di oggi, prendi Pidcok, chi sono i suoi idoli? Wiggins stesso e Sagan.

Fino a veramente poco tempo fa, il ciclismo era Italia, Francia Belgio e Spagna. Uk, USA, australia non esistevano. Per questi ragazzi il ciclismo mentre crescevano e' stato il Tour de France , perche e' l unica manifestazione che veniva trasmessa in tv. In Australia vedono il Giro per la prima volta quest'anno. Quando noi pensiamo a imprese epiche assocciamo certe gesta anche a dei personaggi, che come detto prima non sono solo sportivi ma molto di piu. Io stesso vorrei vedere ancora oggi il ciclismo epico ma so che non esistera' piu perche a un ragazzo del 2000 cresciuto in Uk abituato da quando era un bimbo che l'unica cosa che conta e' essere leggero, avere certi w/kg, ruote e carbonio non sara' di certo disposto a partecipare a condizioni che ti portano a condizioni oltre l'estremo. I corridori arrivati due giorni fa a fine tappa tremavano e tutti e dico tutti hanno detto che sarebbe stato impossibile fare quell'ultima discesa con le salite e discese che sono cancellate.
Poi ovvio, gente come Bettiol e' sceso con il piumino e sopra l'impermeabile. E lui poteva farlo per ovvie ragioni. Avete visto in che condizioni era Bardet? Questa e' gente che anche la giacca che si mette, spesso non riesce a chiuderla per non perdere 5 secondi o che di certo non se la porta su lungo una salita (considerato che pesa 400 grammi).

Quindi io sono convinto che bisogna essere realisti e affrontare la situazione in maniera aperta piuttosto che mettersi le bende su gli occhi. Il ciclismo e' cambiato, sono cambiati i suoi valori, i fisici dei protagonisti, le loro motivazioni quindi non possiamo prettendere che giochino sugli stessi campi in cui giocavano i nostri eroi 50 anni fa.
 

samuelgol

Flughafenwächter
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........ Avete visto in che condizioni era Bardet? Questa e' gente che anche la giacca che si mette, spesso non riesce a chiuderla per non perdere 5 secondi o che di certo non se la porta su lungo una salita (considerato che pesa 400 grammi).
........
Bardet ha detto che era arrabbiato e che lui voleva farla completa la tappa, perchè le discese potevano essere un buon terreno di attacco.
 

77bebe77

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Se non ti piace prendere freddo o beccarti acqua durante una corsa non fai il ciclismo. Ci sono tanti sport che si possono praticare al chiuso.
... tra i quali anche il ciclismo grazie ai moderni simulatori. Io sono sempre favorevole alla tecnologia e all'innovazione ma secondo me negli ultimi tempi è diventato più semplice allenarsi su swift (per dirne uno) dove magari puoi comunque svolgere i lavori previsti dell'allenamento del giorno ed evitare di uscire 5 ore al freddo e/o all'acqua.
Alcuni magari preferiscono uscire comunque ma altri certamente no
In questo modo forse qualcuno ha perso l'abitudine a gestirsi in condizioni difficili
Mi domando se anche queste nuove abitudini possano aver influito sui mugugni di molti in caso di tappe con clima più difficile
 

bicilook

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va detto che negli altri sport all'aperto le condizioni climatiche possono portare al rinvio della gara. Dalla formula1 al calcio.
Anche nel ciclismo ci sono nel regolamento specificate quali sono le condizioni estreme per le quali viene annullata o modificata una gara.
Lunedi' non c'erano quelle condizioni....e men che meno c'erano l'anno scorso a Morbegno che avrebbero dovuto correre in pianura con temperature da 8 a 15 gradi.
 
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... tra i quali anche il ciclismo grazie ai moderni simulatori. Io sono sempre favorevole alla tecnologia e all'innovazione ma secondo me negli ultimi tempi è diventato più semplice allenarsi su swift (per dirne uno) dove magari puoi comunque svolgere i lavori previsti dell'allenamento del giorno ed evitare di uscire 5 ore al freddo e/o all'acqua.
Alcuni magari preferiscono uscire comunque ma altri certamente no
In questo modo forse qualcuno ha perso l'abitudine a gestirsi in condizioni difficili
Mi domando se anche queste nuove abitudini possano aver influito sui mugugni di molti in caso di tappe con clima più difficile
Ora si fanno anche molti piú ritiri in Zone calde
 

RamboGuerrazzi

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Anche nel ciclismo ci sono nel regolamento specificate quali sono le condizioni estreme per le quali viene annullata o modificata una gara.
Lunedi' non c'erano quelle condizioni....e men che meno c'erano l'anno scorso a Morbegno che avrebbero dovuto correre in pianura con temperature da 8 a 15 gradi.

Morbegno in effetti è stata imbarazzante. O comunque, poco chiara per noi che siamo solo spettatori.
 

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Morbegno in effetti è stata imbarazzante. O comunque, poco chiara per noi che siamo solo spettatori.
Al Tour non gli passerebbe nemmeno per la testa di fare una protesta alla partenza di una tappa come quella...in quel frangente sono stati capricci da bambini dell'asilo.
E Vegni si è calato le braghe....ha creato il precedente e ora, o tira fuori le palle,o ogni volta che tira un pelo deve genuflettersi...ma così non va bene.
 

RamboGuerrazzi

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Al Tour non gli passerebbe nemmeno per la testa di fare una protesta alla partenza di una tappa come quella...in quel frangente sono stati capricci da bambini dell'asilo.
E Vegni si è calato le braghe....ha creato il precedente e ora, o tira fuori le palle,o ogni volta che tira un pelo deve genuflettersi...ma così non va bene.

mi pare troppo semplice come lettura. Che un gruppo di 180 corridori professionisti si metta a fare i capricci mi sembra improbabile. Perché su decisioni del genere devi avere la maggioranza nel gruppo, altrimenti gli altri partono e tu che hai paura di prendere acqua rimani in albergo e fai una figura barbina.
 

GhidoRen

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di sicuro è da rivedere il regolamento.
non si sa cosa si intende per temperature estreme. Certo è che per temperature estreme si intendono 8-15 gradi, un po" di dubbi restano. Di sicuro un brutto precedente il 2020, così come anche quest"anno. Ieri, al processo alla tappa, Bugno rispondendo alla questione delle temperature sosteneva che i pro mica sono delle signorine.
 
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Colnago C60
Anche nel ciclismo ci sono dei protocolli che prevedono condizioni climatiche che provocano rinvio o annullamento.
Nessuna di queste condizioni era presente nella tappa di Cortina.
E quindi l'organizzatore doveva far valere il regolamento e ricordare a tutti i corridori che un'altra Morbegno non ci sarà mai più...punto e basta.
E invece si è calato le braghe un'altra volta.