va detto che negli altri sport all'aperto le condizioni climatiche possono portare al rinvio della gara. Dalla formula1 al calcio.
Questo è un argomento fondamentale da affrontare. Probabilmente il più importante.
Il ciclismo è cambiato e lo si dice da tanto ormai. È ancora uno sport eroico? Forse no. È ancora Endurance, vince chi anche da sfinito va più forte ma davvero non è lo stesso sport di 50 anni fa.
Prima l abbigliamento era lana che pesava chili, ora si parla di atleti che sono tirati al grammo figurarsi di trasportare una giacca per una salita.
Questo è un dettaglio che fa riflettere sulla direzione dello sport, che è arrivato ad un punto di estremizzazione che davvero non permette ad essere umani senza un filo di grasso a sopportare condizioni difficili. Figuriamoci quindi a fare una gara dove dovrebbe trasportare materiale tecnico che pesa.
Pochi giorni fa il corridore Gino meder che ha vinto una tappa, in conferenza stampa non conosceva l esistenza dell' altro Gino ciclista.
Noi ancora ci emozioniamo e leggiamo libri sui grandi Magni, Coppi ma la realtà è che chi corre oggi non ha il minimo interesse a conoscere certe storie, tanto meno a replicarne le gesta eroiche. Soprattutto in corridori anglosassoni, la conoscenza storica è mediamente molto molto bassa.
E non è sorprendente perché si parla di ragazzi che sono saliti sulla prima bici che avevano un misuratore di potenza, quindi da l idea della distanza che c'è tra lo sport dell epoca e quello di oggi.
Quindi anche se noi sognatori, e includo Vengi, ancora vuole vedere scene epiche di neve e sofferenza estrema, dobbiamo essere aperti mentalmente che non sono piu situazione ripetibili.
A me che sono un nostalgico dispiace ma allo stesso tempo sono abbastanza realista da capire che arrivare al limite dell anoressia e scalare montagne sotto lo zero hanno poco in comune.
Vabbe dai un corridore che nn sa chi e Gino Bartali....un minimo interesse x la storia del tuo sport...almeno sapere chi sono stati i grandi campioni del passato...non gli hanno chiesto chi fosse Coppolillo...scusa, ma non capisco consa centri, il fatto di "conoscere" il passato con il fare il Pro oggi
non è che uno, per "pedalare forte" (perché questo chiedono le squadre, e per questo sono pagati) debba sapere del passato
poi, sulla peculiarità degli anglosassoni……. Wiggins, è uno che conosce molto la storia del ciclismo, e proprio per questo volle tentare di essere competitivo alla Roubaix
il mondo in generale si evolve sempre (che sia un bene o un male non stò qui a disquisire) ed è un bene
magari, tra 50 anni, andrà "di moda" tornare a fare tapponi di 300 km, e noi a dire "ah, quando le tappe erano corte che bello che era"
Anche nel ciclismo può avvenire. Ma quando l'attività non è regolamentare e/o compromessa, così come la sicurezza dei partecipanti. Un protocollo del genere è previsto anche dall'UCI, con precise condizioni al verificarsi delle quali l'evento viene annullato. nessuna di queste condizioni era presente domenica.va detto che negli altri sport all'aperto le condizioni climatiche possono portare al rinvio della gara. Dalla formula1 al calcio.
Uno che non conosce Gino Bartali è uno che si commenta da sé. È come uno che studia musica e non sa chi è Beethoven o Mozart o uno che dipinge che non sa chi sia Chagall o Kandinskij.Pochi giorni fa il corridore Gino meder che ha vinto una tappa, in conferenza stampa non conosceva l esistenza dell' altro Gino ciclista.
Non gliel'ha detto nessuno di fare il professionista. Quando uno inizia ad andare in bici sa già a che cosa va incontro. Sa che forerà, sa che potrà cadere, sa che potrà prendere dell'acqua. E talvolta ne prenderà parecchia e se è particolarmente fortunato prenderà pure la neve. Oggi, e i pro' attuali, hanno a disposizione tecnologia sia nei mezzi tecnici che nell'abbigliamento per ridurre al minimo i fastidi.Il punto non è avere gli strumenti per fare certe cose (si esistono giacche per tutto) o poterle usare (ci sono ammiraglie e decine di moto con la gara), ma il ciclista millennial (ma anche più grande) dice perché io che tutto l anno mi alleno per andare un secondo più forte devo anche pensare allo spettacolo a casa di chi mi vuole vedere mezzo assiderato in mezzo alla neve? Non è abbastanza il sacrificio di stare tutto l anno a dieta e centellinare ogni caloria che brucio per poi averla durante la gara?
magari, tra 50 anni, andrà "di moda" tornare a fare tapponi di 300 km, e noi a dire "ah, quando le tappe erano corte che bello che era"
Sapendo che sarà la (quasi) certezza, meglio leggere queste cose lontano dai pastiPotranno usare le e-bike usando l'elettrico come "powerup" (regolamentati) tipo quelli dell'e-cycling e quindi sicuro faranno i tapponi lunghissimi
scusa, ma non capisco consa centri, il fatto di "conoscere" il passato con il fare il Pro oggi
non è che uno, per "pedalare forte" (perché questo chiedono le squadre, e per questo sono pagati) debba sapere del passato
poi, sulla peculiarità degli anglosassoni……. Wiggins, è uno che conosce molto la storia del ciclismo, e proprio per questo volle tentare di essere competitivo alla Roubaix
il mondo in generale si evolve sempre (che sia un bene o un male non stò qui a disquisire) ed è un bene
magari, tra 50 anni, andrà "di moda" tornare a fare tapponi di 300 km, e noi a dire "ah, quando le tappe erano corte che bello che era"
Vabbe dai un corridore che nn sa chi e Gino Bartali....un minimo interesse x la storia del tuo sport...almeno sapere chi sono stati i grandi campioni del passato...non gli hanno chiesto chi fosse Coppolillo...
Bardet ha detto che era arrabbiato e che lui voleva farla completa la tappa, perchè le discese potevano essere un buon terreno di attacco......... Avete visto in che condizioni era Bardet? Questa e' gente che anche la giacca che si mette, spesso non riesce a chiuderla per non perdere 5 secondi o che di certo non se la porta su lungo una salita (considerato che pesa 400 grammi).
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... tra i quali anche il ciclismo grazie ai moderni simulatori. Io sono sempre favorevole alla tecnologia e all'innovazione ma secondo me negli ultimi tempi è diventato più semplice allenarsi su swift (per dirne uno) dove magari puoi comunque svolgere i lavori previsti dell'allenamento del giorno ed evitare di uscire 5 ore al freddo e/o all'acqua.Se non ti piace prendere freddo o beccarti acqua durante una corsa non fai il ciclismo. Ci sono tanti sport che si possono praticare al chiuso.
Anche nel ciclismo ci sono nel regolamento specificate quali sono le condizioni estreme per le quali viene annullata o modificata una gara.va detto che negli altri sport all'aperto le condizioni climatiche possono portare al rinvio della gara. Dalla formula1 al calcio.
Ora si fanno anche molti piú ritiri in Zone calde... tra i quali anche il ciclismo grazie ai moderni simulatori. Io sono sempre favorevole alla tecnologia e all'innovazione ma secondo me negli ultimi tempi è diventato più semplice allenarsi su swift (per dirne uno) dove magari puoi comunque svolgere i lavori previsti dell'allenamento del giorno ed evitare di uscire 5 ore al freddo e/o all'acqua.
Alcuni magari preferiscono uscire comunque ma altri certamente no
In questo modo forse qualcuno ha perso l'abitudine a gestirsi in condizioni difficili
Mi domando se anche queste nuove abitudini possano aver influito sui mugugni di molti in caso di tappe con clima più difficile
Anche nel ciclismo ci sono nel regolamento specificate quali sono le condizioni estreme per le quali viene annullata o modificata una gara.
Lunedi' non c'erano quelle condizioni....e men che meno c'erano l'anno scorso a Morbegno che avrebbero dovuto correre in pianura con temperature da 8 a 15 gradi.
Al Tour non gli passerebbe nemmeno per la testa di fare una protesta alla partenza di una tappa come quella...in quel frangente sono stati capricci da bambini dell'asilo.Morbegno in effetti è stata imbarazzante. O comunque, poco chiara per noi che siamo solo spettatori.
Al Tour non gli passerebbe nemmeno per la testa di fare una protesta alla partenza di una tappa come quella...in quel frangente sono stati capricci da bambini dell'asilo.
E Vegni si è calato le braghe....ha creato il precedente e ora, o tira fuori le palle,o ogni volta che tira un pelo deve genuflettersi...ma così non va bene.
Anche nel ciclismo ci sono dei protocolli che prevedono condizioni climatiche che provocano rinvio o annullamento.va detto che negli altri sport all'aperto le condizioni climatiche possono portare al rinvio della gara. Dalla formula1 al calcio.
Bugno rispondendo alla questione delle temperature sosteneva che i pro mica sono delle signorine.
Sempre se non fa freddissimoLa dimostrazione che si può scavare dopo aver toccato il fondo
E quindi l'organizzatore doveva far valere il regolamento e ricordare a tutti i corridori che un'altra Morbegno non ci sarà mai più...punto e basta.Anche nel ciclismo ci sono dei protocolli che prevedono condizioni climatiche che provocano rinvio o annullamento.
Nessuna di queste condizioni era presente nella tappa di Cortina.