puoi battere i pugni finché vuoi, ma se la mentalità di gran lunga maggioritaria dei nostri concittadini è che 'a maghina dev'essere la padrona delle strade, ed i ciclisti un fastidio, risultati non ne otterrai.ecco, tempo addietro avevo chiesto, se era possibile, a fine stagione, fare interviste e confronti tra direttori sportivi, direzione FCI, tecnici……..per cercare di invertire questa tendenza.
perché non si fa "cultura sportiva" nelle scuole? (non solo ciclismo eh, per parlare di sport più in generale)
perché non si fanno campagne di "incentivazione" all'avviamento del ciclismo?
perché la federazione non comincia a battere i pugni, ma per davvero, sulla sicurezza sulle due ruote?
perché la federazione non comincia a sollecitare i vari enti territoriali, per creare zone di bike park? dove fare percorsi permanenti di cx, mtb……..
cavoli, per aver un velodromo un minimo all'altezza, quanto si è penato?
per me, perché essendo un ruolo politico, molto meglio non "disturbare" troppo
non puoi sperare nel "colpo di culo" che ti esca un Pantani (sì, con tutti i suoi enormi pregi ed i suoi difetti), un Nibali, un Cipollini…...che facciano da catalizzatore per l'ambiente
scusate l'o.t.
Idem per le campagne di sensibilizzazione, non servono a nulla quando mancano cultura (in senso lato), educazione ed empatia.
Ricordo il primo viaggio lungo in moto che feci per l'Europa, nel lontano 1985: Svizzera, Germania, Olanda, Belgio e Francia.
Una volta abituato a circolare in questi paesi, quando ritornai in Italia avevo paura a guidare.
Una cosa che mi colpì, fu che, nelle code, le auto si spostavano per farmi passare; in Italia, si spostavano per NON farmi passare.
E la situazione era molto migliore di adesso.
C'è ben poco da fare se non si cerca di migliorare in cultura, educazione ed empatia.
A partire da noi stessi, senza pensare che siano sempre gli 'altri' a doverlo fare.