I belgi hanno fatto quel percorso sapendo benissimo che avrebbe favorito il campione del mondo uscente conoscendo che razza di corridore straordinario è.
Un motivo in più per darci un taglio con questo (per me) insopportabile patriottismo da camerata che abitualmente riserviamo a tutti i nostri avversari nello sport, che siano francesi, inglesi, svizzeri, austriaci, brasiliani ecc ecc ... il "ne devono mangiare di pasta asciutta" potrà pure far venire la pelle d'oca a commentatori televisivi, a pagine social, e a qualche titolista di certi quotidiani, ma francamente quando è immeritato (come nel caso di eri dove, ripeto, la pagina più bella è stata scritta dopo l'arrivo, dagli avversari battuti), ormai è roba che lascerei a qualche sfigato da curva.
Un conto è l'invettiva, la presa in giro quando la rivalità - magari storica - lo giustifica, ma non è possibile che la narrazione di tutte le nostre imprese sportive passi sempre per il dileggiamento degli sconfitti o degli avversari. I nostri giornalisti sportivi hanno veramente davvero poca professionalità e troppo spesso per ingraziarsi il gradimento dell'avventore medio da bar finiscono per replicarne linguaggi e stereotipi.