Ringrazio questa coppia per i loro consigli, che personalmente, con tutto il rispetto che ho per loro, considero completamente errati, legati a concezioni mediche e nutrizionali vecchie di almeno 50 anni.
Per chi desidera informarsi e approfondire su criteri più moderni e scientifici consiglio di seguire su youtube il Professor Beppe ROCCA.
Poca forma, moltissima sostanza. Finalmente capirete l'assurdità delle crisi di fame e di ipoglicemia considerando i chili di grasso che avete accumulato sul vostro corpo..... La domanda semplicissima è come possibile andare in crisi di fame se abbiamo (anche i magri) una riserva di
almeno 50.000-60.000 kcalorie di grassi da consumare???
Vedo soltanto ora questo messaggio, sono cose già dette e ridette più volte ma sono anche argomenti importanti sui quali vale sempre la pena insistere.
- Uno sportivo che pratica con regolarità diete chetogeniche non sta nè in cielo nè in terra, il carburante degli sportivi sono i cho, e questo, finché la fisiologia umana non cambierà sarà sempre così. Stare poi a stecchetto 3 giorni prima di una GF è una, passami il termine, "caxxta pazzesca", così come lo è abbuffarsi per nulla, alimentazione normale, un pò di riposo, non lesinare sui CHO nei due pasti precedenti soprattutto e stop, tutto più semplice di quel che si pensi.
Se poi la quasi totalità degli studi di alimentazione durante si indirizza verso i 60/70 fino a 90 gr/h di cho negli sport prolungati di endurance un motivo ci sarà evidentemente.
- La cheto ha il suo senso in determinati casi specifici temporaneamente e soprattutto dietro un supervisore professionista, soprattutto per la fase di reintroduzione degli zuccheri
- La cosa spesso la facciamo più difficile di quel che in realtà è, basta dare una lettura alle ultime linee guida del crea, credo del 2018, che inglobano quantità ENORMI di studi, metadati, tengono conto del costo degli alimenti, della sostenibilità, della qualità della vita e della longevità (studi epidemiologici, con tutti i loro limiti ma fatti su larga scala) ed analizzano anche l'alimentazione delle popolazioni più longeve ed in salute del mondo, al netto ovviamente delle caratteristiche genetiche.
Il risultato, senza troppi bilancini non è poi così difficile, dieta onnivora, prevalentemente però a base vegetale, nessuna demonizzazione per i latticini salvo intolleranze importanti, abbondante uso di cereali, meglio se in buona parte integrali, abbondanza di verdura, buone quantità di frutta, selezionare i grassi, non troppi e soprattutto di qualità, limitare gli insaccati, non esagerare con la carne rossa, buone quantità di legumi,
olio di oliva fantastico ma non per questo da non usare con moderazione, idem frutta secca a guscio, idem avocado...
Il risultato è un ~50~30~20 / ~55~30~25 / ~60~20~20 / ~45~30~25 et simila più a favore dei cho durante i grandi carichi allenanti.
Il professor Rocca, super esperto di Cheto, fa degli studi probabilmente, magari molto interessanti, ma è un parere suo il risultato, poi ci sono altri X studi che magari danno altri parerei leggermente diversi, le linee guida tengono conto di TUTTI gli studi ufficiali e detto brutalmente ed in modo molto agricolo "fanno la media" andando però anche a tenere conto della sostenibilità ambientale (se uno studio ci dice che dovremmo condire l'insalata con zanne di elefante grattugiate direi che non è sostenibile
) e di costi, se uno studio ci dice che aumenterà la longevità fare colazione con champagne e caviale direi che va bene anche un pò di longevità in meno per il 99% della popolazione. Ecco, le linee guida mettono insieme tutto per quelle che sono le conoscenze attuali, non saranno perfette ma sicuramente meglio del parere del singolo, per quanto qualificato.
Il problema attuale è che nel mondo moderno ci si muove sempre meno ed i cibi più densi sono sempre più diffusi, il palato è abituato a mix di cho+grassi che sono una goduria, e questo mix diventa micidiale.
Una pasta col pesto alla genovese e tre cucchiaiate di olio con una cotoletta alla milanese con formaggio e prosciutto è una festa al palato, ma lo stesso quantitativo di pasta, con un 100 gr di tonno al naturale, un cucchiaio scarso di evo ed una buona quantità di verdure crude (con poco olio e basta!) non sono una festa al palato, magari anche buone ma sicuramente non una festa al palato abituato in un certo modo, ma senza aver demonizzato nessun macro sono un pasto ben diverso!
Non serve nulla di magico, solo un pò di cultura alimentare e soprattutto il cibo "della festa" non lo possiamo portare nel quotidiano, per lo meno non senza tagli importanti da altre parti, certo, se poi ci facciamo 3 ore di bici possiamo permetterci di più, ovvio. Ma le regole sempre quelle sono! Non complichiamo (troppo) le cose semplici!