Senza offesa per l'articolista, ma penso che i due esempi siano un pò diversi.
Non ho idea a cosa ci si riferisca quando, cito testualmente
"Contenti che certe consuetudini, come quelle di avere in gruppo degli “sceriffi” che lo comandavano secondo regole non scritte, fossero messe da parte.", ma se uno mi urina adosso il minimo che si può aspettare è quanto meno una mia veemente protesta.
Che tutto sia esasperato, e portato all'estremo, penso sia un segno dei tempi.
Questo nel ciclismo è riscontrabile in tutti gli ambiti: ricerca dei materiali, forme dei mezzi sempre più aero, allenamenti misurati al millimetro sul singolo atleta, etc...
Non penso che in linea di principio sia una cosa sbagliata, come tutti gli strumenti dipende come lo usi, però diciamo che questo portare all'estremo tutto alla ricerca della prestazione assoluta, poi porti qualcuno a pensare che si possa mettere da parte anche l'educazione, se posso urinare in bici e risparmiare 1'.