L'UCI ammette gli errori al mondiale

mikimetal91

Passista
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Pellegrino proto01
Preferisco un ciclismo più istintivo piuttosto che il ciclismo teleguidato che nelle tappe di pianura lascia a mollo la fuga tarando il ritmo, giusto per riprenderli alla fine, o in montagna che lasciano andare la fuga solo dopo che l'ammiraglia controlli tutti i componenti della fuga.

Vorrei un ciclismo dove in un'attimo di disattenzione un uomo di classifica si butti in una fuga senza la certezza di essere scoperto in tempo reale, o che arrivi la fuga in pianura, o mille altre situazioni che ad oggi, con le radioline ed i powermeter, non possono succedere
 

Maverik89

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lsdb 666 road XCr
(sennò leviamo pure i misuratori di potenza per rendere la gara più spettacolare e vediamo chi detona e chi no
che poi levare i PM o lasciarli non cambia lo spettacolo, quando alla prima detonazione dopo N vittorie ti viene dato da stampa e tifosi del "ciclista bollito" è normale che poi si corra sempre in riserva e di rimessa, sia che si usi il PM sia che si vada a sensazione.

io personalmente, dovessi fare il loro lavoro, vorrei avere più strumenti a mia disposizione, imparare ad usarli correttamente per ottenere risultati sarebbe il mio compito e cercherei di farlo al meglio.
 

bianco70

Scalatore
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Wilier 110 Air
Preferisco un ciclismo più istintivo piuttosto che il ciclismo teleguidato che nelle tappe di pianura lascia a mollo la fuga tarando il ritmo, giusto per riprenderli alla fine, o in montagna che lasciano andare la fuga solo dopo che l'ammiraglia controlli tutti i componenti della fuga.

Vorrei un ciclismo dove in un'attimo di disattenzione un uomo di classifica si butti in una fuga senza la certezza di essere scoperto in tempo reale, o che arrivi la fuga in pianura, o mille altre situazioni che ad oggi, con le radioline ed i powermeter, non possono succedere
Mah, a mia memoria non ricordo nemmeno in passato uomini di classifica che riuscissero ad infilarsi di nascosto nelle fughe.
Secondo me abbiamo benpoca stima nelle capacità di questi ragazzi, sono in grado benissimo, in una squadra, di valutare che c'è in fuga e come comportarsi.
Come sono in grado di fare i calcoli per evitare di uscire di corsa causa superamento del tempo massimo.
 

Maverik89

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Vorrei un ciclismo dove in un'attimo di disattenzione un uomo di classifica si butti in una fuga senza la certezza di essere scoperto in tempo reale
meglio ancora se in un attimo di disattenzione taglia il percorso oppure sale su un furgoncino che lo scarica più avanti, sai che spettacolo?
 

jan80

Ammiraglia
3 Marzo 2008
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che poi levare i PM o lasciarli non cambia lo spettacolo, quando alla prima detonazione dopo N vittorie ti viene dato da stampa e tifosi del "ciclista bollito" è normale che poi si corra sempre in riserva e di rimessa, sia che si usi il PM sia che si vada a sensazione.

io personalmente, dovessi fare il loro lavoro, vorrei avere più strumenti a mia disposizione, imparare ad usarli correttamente per ottenere risultati sarebbe il mio compito e cercherei di farlo al meglio.
Anche perche' in gara il PM lo si guarda fino ad un certo punto,non e' che perdi il gruppetto perche' sei 10 watt sopra ma poi hai 30km di pianura......ovvio che spingi finche' riesci.
Il PM serve soprattutto per allenarsi,in alcuni casi guardarlo troppo in gara potrebbe pure essere un male
 
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Ser pecora

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Vorrei un ciclismo dove in un'attimo di disattenzione un uomo di classifica si butti in una fuga senza la certezza di essere scoperto in tempo reale, o che arrivi la fuga in pianura, o mille altre situazioni che ad oggi, con le radioline ed i powermeter, non possono succedere
Le radio si sono cominciate ad usare in corsa dai primi anni '90. I Pm 25 anni dopo. Prima di allora c'erano fughe a manetta che arrivavano sempre? In particolare degli uomini di classifica...

che poi levare i PM o lasciarli non cambia lo spettacolo, quando alla prima detonazione dopo N vittorie

Idem. Ma prima dei powermeter c'erano "detonazioni" continue?
Ma soprattutto: ogni corridore corre solo su stesso e sui numeri che vede sul garmin? ;nonzo%

Secondo me tanta gente non ha mica ben chiaro a cosa serve e come funziona...
 

Mardot

Velocista
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Le radio si sono cominciate ad usare in corsa dai primi anni '90. I Pm 25 anni dopo. Prima di allora c'erano fughe a manetta che arrivavano sempre? In particolare degli uomini di classifica...

La gestione delle fughe con/senza radioline a mio avviso è cambiata di molto per un fattore che ci accomuna con l'avvento delle rubriche telefoniche coi cellulari. Quanti numeri di telefono ci ricordavamo a memoria prima dell'avvento dei cellulari? Ennemila..... praticamente tutti i contatti quotidiani più tantissimi estemporanei, tutti a memoria. Oggi? A fatica ricordiamo il nostro numero e quello di moglie e figlio.

Bene, con le radio è successa la stessa cosa, i corridori hanno semplicemente disimparato a stare attenti a ciò che accade in corsa.

Quando si correva (a tutti i livelli) in bici senza radio la regola nr. 1 era: se parte un capitano lo segue un capitano, se parte un altro lo segue un gregario.

Che la fuga partisse a 60km dall'arrivo o a -10km o dopo 1km dalla partenza non faceva differenza.

Dovevi sempre stare attento A CHI partiva. Se andavi dal DS a chiedere chi c'era in fuga, 99 volte su 100 te lo diceva (se qualcuno lo aveva già informato) dopo averti insultato a bestia.

Se parte un Evenepoel non esiste che dietro ci vada un gregario, quand'anche riuscisse a tenergli la ruota, avrà mai le carte in regola per contrastarlo se arrivano in fondo?

Ora con le radio questi ragionamenti li fanno in ammiraglia e poi danno le informazioni, con il ritardo fisiologico che possono avere queste cose se devono passare attraverso un processo decisionale del genere.

Invece queste decisioni non sono assolutamente da prendere in auto, perché un Remco qualunque durante una gara Mondiale non ti da' il tempo, o tutti stanno attenti e poi mandano un capitano a seguirlo (e per noi significa Bettiol o Trentin) o puoi evitare di mettere in fuga un gregario, meglio usarlo per rincorrere il tempo ormai perduto.

Ormai corrono sempre con la radio, quindi correre senza per il MOndiale è una cavolata immensa.

Se è meglio con oppure senza invece è un discorso che lascia il tempo che trova, ormai la realtà è questa.

Ma soprattutto: ogni corridore corre solo su stesso e sui numeri che vede sul garmin? ;nonzo%

Secondo me tanta gente non ha mica ben chiaro a cosa serve e come funziona...
In corsa corri sugli altri, questo da sempre.
Però è indubbio che l'avvento del PM e di tutte le registrazioni durante gli allenamenti abbiano messo a disposizione degli atleti una base dati tale che possa essere utile utilizzarla anche in corsa.
Nelle gare in linea un po' meno, nelle gare a tappe credo che chi punta alla classifica generale lo strumento lo tenga d'occhio parecchio, ben sapendo che di fuorigiri te ne puoi permettere un tot. Idem per salite tipo lo Zoncolan, dove i big si mettono sui loro valori e stanno lì, infatti alla fine i distacchi sono minimi tra di loro.
 

Ser pecora

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In corsa corri sugli altri, questo da sempre.
Però è indubbio che l'avvento del PM e di tutte le registrazioni durante gli allenamenti abbiano messo a disposizione degli atleti una base dati tale che possa essere utile utilizzarla anche in corsa.
Nelle gare in linea un po' meno, nelle gare a tappe credo che chi punta alla classifica generale lo strumento lo tenga d'occhio parecchio, ben sapendo che di fuorigiri te ne puoi permettere un tot. Idem per salite tipo lo Zoncolan, dove i big si mettono sui loro valori e stanno lì, infatti alla fine i distacchi sono minimi tra di loro.

Certo, potrai tenerti le riserve piene per fare l'attacco, potrai persino tenere un certo wattaggio massimo durante l'attacco per non vuotarti completamente, ma proprio per quello che hai detto sopra: quante volte puoi decidere tu quando e cosa fare?
Se Pogacar scatta in faccia a Vingegaard questo lo deve seguire: che lo debba fare per 10" o 15" a x watt o y watt non importa...se no perde le ruote e ciao.
E dopo l'attacco non è che apre il widget del Garmin per vedere quando gli si ricarica W' per attaccare lui...e pure che glielo dicano dall'ammiraglia cambia poco...

E comunque, ripeto: prima dei powermeter in corsa (anche solo 10 anni fa) non mi ricordo gente di classifica che partiva all'assalto a caso o altri morti a bordo strada perchè saltati impietosamente....c'erano i trenini della UsPostal con Lance che partiva alla fine ed in pianura i treni del Cipo che risucchiavano ogni fuggitivo a 60km/h.

Figurarsi in corse di un giorno, tipo Roubaix...è l'analogo del mettersi a guardare il Pm in una corsa in circuito....se in una GF il Pm può essere utilissimo per gestirsi in un criterium o meni o ti buttano fuori...punto.
 
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Anche perche' in gara il PM lo si guarda fino ad un certo punto,non e' che perdi il gruppetto perche' sei 10 watt sopra ma poi hai 30km di pianura......ovvio che spingi finche' riesci.
Il PM serve soprattutto per allenarsi,in alcuni casi guardarlo troppo in gara potrebbe pure essere un male
Assolutamente d'accordo, al massimo lo guardano i preparatori atletici dopo la gara come analisi.
Ma anche l'essere telecomandati non ha fondamento, perchè se sei a tutta hai voglia a dare retta al DS che ti chiede 20W in più!
Al limite il PM ci regala vittorie di tappa come quella di Hushovd a Lourdes nel 2011 (vado a memoria), che salvò intelligentemente la gamba sul colle a metà tappa staccandosi e poi spinse nei punti più favorevoli alle sue caratteristiche riprendendo e sorpassando tutti!
 

Mardot

Velocista
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Certo, potrai tenerti le riserve piene per fare l'attacco, potrai persino tenere un certo wattaggio massimo durante l'attacco per non vuotarti completamente, ma proprio per quello che hai detto sopra: quante volte puoi decidere tu quando e cosa fare?
Se Pogacar scatta in faccia a Vingegaard questo lo deve seguire: che lo debba fare per 10" o 15" a x watt o y watt non importa...se no perde le ruote e ciao.
E dopo l'attacco non è che apre il widget del Garmin per vedere quando gli si ricarica W' per attaccare lui...e pure che glielo dicano dall'ammiraglia cambia poco...

E comunque, ripeto: prima dei powermeter in corsa (anche solo 10 anni fa) non mi ricordo gente di classifica che partiva all'assalto a caso o altri morti a bordo strada perchè saltati impietosamente....c'erano i trenini della UsPostal con Lance che partiva alla fine ed in pianura i treni del Cipo che risucchiavano ogni fuggitivo a 60km/h.

Figurarsi in corse di un giorno, tipo Roubaix...è l'analogo del mettersi a guardare il Pm in una corsa in circuito....se in una GF il Pm può essere utilissimo per gestirsi in un criterium o meni o ti buttano fuori...punto.
Sì sì senza dubbio nei frangenti caldi della corsa non hai modo di fare queste valutazioni, che invece magari vengono fatte a posteriori proprio guardando le registrazioni.
Però dire che la situazione attuale sia identica a quella degli anni in cui queste tecnologie non c'erano mi pare azzardato.
Io tendo a pensare che chi ne fa uso a livelo professionistico ne tragga un beneficio, che magari non è misurabile e tanto meno tangibile, in corsa.
 

Ser pecora

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Però dire che la situazione attuale sia identica a quella degli anni in cui queste tecnologie non c'erano mi pare azzardato.
Io tendo a pensare che chi ne fa uso a livelo professionistico ne tragga un beneficio, che magari non è misurabile e tanto meno tangibile, in corsa.
No, infatti, è proprio perché non è identica che secondo me non si puo' dire che togliendoli sarebbe "meglio". gli strumenti vanno valutati anche nel loro contesto, che appunto, nel ciclismo evolve parecchio.
 

Mardot

Velocista
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No, infatti, è proprio perché non è identica che secondo me non si puo' dire che togliendoli sarebbe "meglio". gli strumenti vanno valutati anche nel loro contesto, che appunto, nel ciclismo evolve parecchio.
E comunque sul PM e le altre tecnologie si discute su certe basi scientifiche, invece per il discorso delle radioline, che oggi in gruppo dormano più di un tempo è fuor di dubbio.

E' altrettanto vero che se domenica avessero avuto la radio, magari un nostro gregario (sveglio) poteva dire a Bettiol e Trentin (che stavano dormendo) di andar dietro a Remco.
 
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29 Maggio 2013
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ce l'ho
Certo, potrai tenerti le riserve piene per fare l'attacco, potrai persino tenere un certo wattaggio massimo durante l'attacco per non vuotarti completamente, ma proprio per quello che hai detto sopra: quante volte puoi decidere tu quando e cosa fare?
Se Pogacar scatta in faccia a Vingegaard questo lo deve seguire: che lo debba fare per 10" o 15" a x watt o y watt non importa...se no perde le ruote e ciao.
E dopo l'attacco non è che apre il widget del Garmin per vedere quando gli si ricarica W' per attaccare lui...e pure che glielo dicano dall'ammiraglia cambia poco...

E comunque, ripeto: prima dei powermeter in corsa (anche solo 10 anni fa) non mi ricordo gente di classifica che partiva all'assalto a caso o altri morti a bordo strada perchè saltati impietosamente....c'erano i trenini della UsPostal con Lance che partiva alla fine ed in pianura i treni del Cipo che risucchiavano ogni fuggitivo a 60km/h.

Figurarsi in corse di un giorno, tipo Roubaix...è l'analogo del mettersi a guardare il Pm in una corsa in circuito....se in una GF il Pm può essere utilissimo per gestirsi in un criterium o meni o ti buttano fuori...punto.
Devi però considerare che prima del powermeter ci si allenava e si correva senza, e tutti non lo avevano, perciò tutti si imparava a conoscersi. Con l'avvento, se te ti alleni con, son sicuro che fai fatica a regolarti senza, o per lo meno la maggior parte faranno fatica a farlo. Come per le radioline.se impari a correre con, dubito che senza tu possa avere una visione gara così nitida.
Le cose o si usano o si vietano, non un po' si un po' no.
 
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Preferisco un ciclismo più istintivo piuttosto che il ciclismo teleguidato che nelle tappe di pianura lascia a mollo la fuga tarando il ritmo, giusto per riprenderli alla fine, o in montagna che lasciano andare la fuga solo dopo che l'ammiraglia controlli tutti i componenti della fuga.

Vorrei un ciclismo dove in un'attimo di disattenzione un uomo di classifica si butti in una fuga senza la certezza di essere scoperto in tempo reale, o che arrivi la fuga in pianura, o mille altre situazioni che ad oggi, con le radioline ed i powermeter, non possono succedere
E' irreale quanto affermi. Un uomo importante che andasse in fuga, se la fuga non dura 5 minuti (le fughe durano ore di solito) sarebbe individuato dalle ammiraglie o di persona o tramite la tv che avrebbero tutto il tempo di comunicarlo in pochi minuti ai propri corridori. Con le radioline si abbrevia l'informazione solo di qualche istante. Inoltre il passaparola in gruppo di un uomo importante in fuga sarebbe velocemente veicolato.
 
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9 Ottobre 2013
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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
E comunque sul PM e le altre tecnologie si discute su certe basi scientifiche, invece per il discorso delle radioline, che oggi in gruppo dormano più di un tempo è fuor di dubbio.

E' altrettanto vero che se domenica avessero avuto la radio, magari un nostro gregario (sveglio) poteva dire a Bettiol e Trentin (che stavano dormendo) di andar dietro a Remco.

non credo stessero dormendo. come già detto, credo che, Bettiol marcasse WVA, Trentin "puntasse" ad un arrivo di gruppo ristretto
 

Mardot

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non credo stessero dormendo. come già detto, credo che, Bettiol marcasse WVA, Trentin "puntasse" ad un arrivo di gruppo ristretto

sicuramente sarà stato così, ma ciò significa aver battezzato come unico avversario su cui fare la corsa WVA, una specie di marcatura a uomo per così dire

poi succede che va via un altro uomo (ed è un capitano pure lui) e nessuno dei nostri capitani gli va dietro, come è effettivamente accaduto

invece se sei una squadra come l'Italia attuale, che non può e non deve fare la corsa, devi stare all'erta a ciò che fanno gli altri con un unico grande schema
  • se parte una fuga di comprimari ci va dentro uno dei nostri gregari
  • se nella fuga c'è un capitano, uno dei nostri capitani ci deve essere dentro
Un Trentin che punta ad un arrivo ristretto non ce lo possiamo permettere in questo momento, altrimenti corriamo con uno in meno.
 

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modena, ma col cuore, ed originario, di Reggio Emi
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(advanced pro nox, argon 18 gallium), ora Cervèlo S3
sicuramente sarà stato così, ma ciò significa aver battezzato come unico avversario su cui fare la corsa WVA, una specie di marcatura a uomo per così dire

poi succede che va via un altro uomo (ed è un capitano pure lui) e nessuno dei nostri capitani gli va dietro, come è effettivamente accaduto

invece se sei una squadra come l'Italia attuale, che non può e non deve fare la corsa, devi stare all'erta a ciò che fanno gli altri con un unico grande schema
  • se parte una fuga di comprimari ci va dentro uno dei nostri gregari
  • se nella fuga c'è un capitano, uno dei nostri capitani ci deve essere dentro
Un Trentin che punta ad un arrivo ristretto non ce lo possiamo permettere in questo momento, altrimenti corriamo con uno in meno.

ma dentro al gruppetto Remco, noi eravamo in 3
il "ns" livello è questo.
io credo che si sia corso bene
 

Mardot

Velocista
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ma dentro al gruppetto Remco, noi eravamo in 3

eravamo in tre ma dei 3 nessuno era capitano, Remco è capitano

il "ns" livello è questo.

certo, ma livello modesto non significa che si debba usare una tattica sbagliata

io credo che si sia corso bene

io no, perché a me hanno insegnato (quando correvo) che i capitani marcano i capitani e i gregari marcano i gregari

se quando parte un capitano gli vai dietro con un gregario sbagli sempre
 
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