Beh, a leggere i vari commenti non mi pare cosi scontata la risposta, anzi....siamo andati avanti 15 anni con la UsPostal-Sky che facevano i trenini e l'attacco all'ultimo kilometro, e Froome guarda solo il Pm, etc.etc...
Comunque mi pare che non si colga che la lamentela è rispetto la poca considerazione per i
piazzamenti
Dipende anche da chi la esprime questa considerazione, e di chi ne è oggetto... tanto per dire, per un Beppe Conti il trentaseiesimo posto di un ciclista italiano al Tour è sempre degno di considerazione.
Guardando le cose con spirito un po' critico, non credo che il secondo posto alla Vuelta 1975 di Domingo Perurena (davanti a gente come Lasa, Ocana e Kuiper, mica picopalla) gli abbia all'epoca fatto spuntare l'aura del campione, così come i piazzamenti di 'Ciccio' Uran al Giro lo abbano fatto considerare un brocco.
A me sembra che l'uscita di Indurain sia il solito refrain da 'ai miei tempi era meglio', tipico di noi anziani... non è meglio o peggio, è diverso. Sicuramente girano più quattrini, e questo avvantaggia tutto il movimento, gregari compresi.
Oggi un buon gregario guadagna ben più di un dirigente d'azienda medio italiano (
https://www.ciclonews.biz/quanto-guadagnano-i-ciclisti/), non credo proprio che ai tempi di Miguelon fosse così.
Ovvio che, a fronte di maggiori guadagni, sia richiesta a chi corre un certo livello di professionalità, che in passato non c'era: ma non c'era nemmeno in chi doveva controllare e gestire corridori e squadre, era fatto tutto 'alla buona', un tanto al chilo. Come in ogni settore, se cresce l'interesse cresce il business, e cresce il livello di professionalità richiesto dal 'sistema' per stare in piedi.
Oggi, per dire, sarebbe improponibile una gestione di una squadra alla Teofilo Sanson.