Princeton Carbonworks ha vinto la causa contro SRAM su un brevetto

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Princeton CarbonWorks è l'azienda che in pochi anni si è fatta rapidamente un nome nel mondo delle ruote grazie all'adozione dei suoi prodotti da parte della Ineos-Grenadiers. In particolare grazie alle ruote con il profilo "a onda", o "a dente di sega", che ora equipaggiano anche alcuni modelli Pinarello in...
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filixeo

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Me la ricordo dell'Autobianchi usata come forno, non mi sovviene se se ne parlava in un corso di ingegneria o se venne fuori mentre scrivevo la tesi. Grande comunque!
Sarei invece curioso di capire le basi su cui si è vinto, se Priceton non viola il brevetto in termini di disegno, di principio o cosa.
 
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Ser pecora

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16 Aprile 2004
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Sarei invece curioso di capire le basi su cui si è vinto, se Priceton non viola il brevetto in termini di disegno, di principio o cosa.

Gli esperti di SRAM non sono riusciti a dimostrare che il brevetto copre esattamente quanto rivendicato in un punto preciso:

1) at least part of the radially inner edge [of the rim] has an undulating configuration and a radial distance that continuously varies between adjacent peaks and troughs of the undulating configuration,
2) each peak of the undulating configuration having a convex exterior profile in a plane of the wheel.

Ad esempio non avendo chiarito quale sia il bordo interno (inner edge) del cerchio ed in cosa si differenzi da quello esterno, e la confusione generata dalla descrizione dei "picchi adiacenti" del profilo seghettato, che però corrispondono a dove sono piazzati i raggi ed i nippli, che contrastano con quanto descritto per quella parte, oltre a non variare continuamente (an undulating configuration and a radial distance that continuously varies between adjacent peaks), i quanto i raggi sono distanziati uguali ed il profilo ondulato è quindi simmetrico.
 

Bordi

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Gli esperti di SRAM non sono riusciti a dimostrare che il brevetto copre esattamente quanto rivendicato in un punto preciso:

1) at least part of the radially inner edge [of the rim] has an undulating configuration and a radial distance that continuously varies between adjacent peaks and troughs of the undulating configuration,
2) each peak of the undulating configuration having a convex exterior profile in a plane of the wheel.

Ad esempio non avendo chiarito quale sia il bordo interno (inner edge) del cerchio ed in cosa si differenzi da quello esterno, e la confusione generata dalla descrizione dei "picchi adiacenti" del profilo seghettato, che però corrispondono a dove sono piazzati i raggi ed i nippli, che contrastano con quanto descritto per quella parte, oltre a non variare continuamente (an undulating configuration and a radial distance that continuously varies between adjacent peaks), i quanto i raggi sono distanziati uguali ed il profilo ondulato è quindi simmetrico.
Praticamente una
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filixeo

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Gli esperti di SRAM non sono riusciti a dimostrare che il brevetto copre esattamente quanto rivendicato in un punto preciso:

1) at least part of the radially inner edge [of the rim] has an undulating configuration and a radial distance that continuously varies between adjacent peaks and troughs of the undulating configuration,
2) each peak of the undulating configuration having a convex exterior profile in a plane of the wheel.

Ad esempio non avendo chiarito quale sia il bordo interno (inner edge) del cerchio ed in cosa si differenzi da quello esterno, e la confusione generata dalla descrizione dei "picchi adiacenti" del profilo seghettato, che però corrispondono a dove sono piazzati i raggi ed i nippli, che contrastano con quanto descritto per quella parte, oltre a non variare continuamente (an undulating configuration and a radial distance that continuously varies between adjacent peaks), i quanto i raggi sono distanziati uguali ed il profilo ondulato è quindi simmetrico.
Abbastanza chiaro, grazie!
Solo i due punti sembrano vaghi e mi sorge spontaneo chiedermi se non sia troppo vago il linguaggio in generale o se basare il ricorso su soli due punti non sia stato controproducente. Ma non ho certo letto tutto il brevetto e di quel tipo di diritto ne so ancora meno, tantopiù negli Stati Uniti.
 

Ser pecora

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Abbastanza chiaro, grazie!
Solo i due punti sembrano vaghi e mi sorge spontaneo chiedermi se non sia troppo vago il linguaggio in generale o se basare il ricorso su soli due punti non sia stato controproducente. Ma non ho certo letto tutto il brevetto e di quel tipo di diritto ne so ancora meno, tantopiù negli Stati Uniti.

No, quello è solo uno dei punti, figurati, sono pagine e pagine di roba. Comunque, in soldoni, il brevetto è troppo vago per impedire che altri usino quel profilo. Totale: non si può brevettare un profilo ondulato del cerchio e basta. EDIT: o meglio, non dimostrano che quello di Princeton sia identico a quello di Zipp.
Vengono infatti menzionate anche le vecchie Mavic Ksyrium, che in qualche modo avevano quel profilo "ondulato" (anche se non per ragioni aerodinamiche, ma solo per risparmiare peso).

ksyrium-elite-1170.jpg
 

bianco222

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Sto tizio è fissato con i tubercoli, anziché gruppo scoiattolo doveva essere gruppo balena!! :mrgreen:
(per chi non lo sapesse le balene hanno i tubercoli, con la stessa identica funzione)
 

Ser pecora

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....che poi il principio è stato criticato da alcuni (il team di Hope-Lotus ad es.) , in quanto la densità del fluido in cui si muovono le balene non è lo stessa di quella in cui si muovono i ciclisti.
Ma la comunità scientifica non è ancora unanime sulla questione. Alcuni pensano che, in particolare in discesa, i ciclisti si muovano nel vuoto ,in quanto l'aria si ritrae per paura al loro passaggio, per poi riempire di nuovo lo spazio per odio del vuoto dopo il passaggio del ciclista, consentendo cosi a chi è ruota di respirare e sopravvivere.
:maestro:
 

filixeo

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....che poi il principio è stato criticato da alcuni (il team di Hope-Lotus ad es.) , in quanto la densità del fluido in cui si muovono le balene non è lo stessa di quella in cui si muovono i ciclisti.
Ma la comunità scientifica non è ancora unanime sulla questione. Alcuni pensano che, in particolare in discesa, i ciclisti si muovano nel vuoto ,in quanto l'aria si ritrae per paura al loro passaggio, per poi riempire di nuovo lo spazio per odio del vuoto dopo il passaggio del ciclista, consentendo cosi a chi è ruota di respirare e sopravvivere.
:maestro:
Lo diceva ad alta voce a Posillipo Zenone di Elea, promettente ciclista di una squadra continental, per difendere le tesi del suo maestro bike personal coach Parmenide, che sosteneva che il movimento fosse un'illusione. La confutazione più immediata è del filosofo del cicloamatore Diogene di Sinope, che non disse nulla sugli argomenti portati da Zenone, ma si alzò e camminò in posizione vietata dall'UCI, allo scopo di dimostrare la falsità delle conclusioni di quest'ultimo.
Rimembranze di terza liceo
 

martin_galante

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Abbastanza chiaro, grazie!
Solo i due punti sembrano vaghi e mi sorge spontaneo chiedermi se non sia troppo vago il linguaggio in generale o se basare il ricorso su soli due punti non sia stato controproducente. Ma non ho certo letto tutto il brevetto e di quel tipo di diritto ne so ancora meno, tantopiù negli Stati Uniti.
Non sapevo neanche del contenzioso, ma ad occhio sembra solo l'ennesimo esempio di come si utilizzino oggi molti brevetti. Depositare un brevetto sostanzialmente non vuol dire niente, l'ufficio brevetti difficilmente neghera' ad un'azienda (seria) del proprio paese il deposito, senza contare che SRAM di certo sa come preparare il dossier e dove sia piu' facile farselo accettare. Altra questione e' farsi poi riconoscere dei diritti sulla proprieta' intellettuale.

A me sembra inverosimile pensare di prendere royalty sul profilo di un cerchio, anzi sembra proprio ridicolo, e lo dice uno che campa con la PI tecnico-scientifica che produce. Allora come mai SRAM avrebbe iniziato questa procedura legale? _ipotizzo_ una successione di eventi, su faccende che non conosco. Quindi quel che scrivo e' frutto della mia immaginazione, e se non corrisponde a realta' in questo caso vi assicuro che va proprio cosi' in molti altri.

Prima SRAM deposita un brevetto, impensabile che non ci siano stati prima cerchi di profili ondulati, simili, fossero pure le ruote di legno del maniscalco del medioevo, ma tant'e', si deposita proprio per questo. Quindi Princeton, piccolissima societa', se ne esce con una ruota col profilo ondulato. A SRAM non va bene in generale che ci siano concorrenti che fanno ruote di alta gamma, ancor meno se rendono il suo design meno originale. Inizia a mandargli varie lettere 'cease and desist'. Qui per Princeton inizia il dramma. Per una piccola azienda, solo far valutare ad uno studio legale la validita' delle affermazioni delle lettere e' un problema, di soldi ma anche di tempo. C'e' una spada di Damocle che pende sulla testa della societa', mettetevi nei panni della proprieta'. Le ruote vendono bene, si e' abbastanza convinti che le richieste siano infondate, ma gli utili che fate li investite nello stesso business o magari li prendete e mettete in tasca che non si sa mai? O magari avete iniziato da poco quel business, ci state investendo i vostri risparmi ed il prestito di un istituto bancario... continuate a mettere dollari in questo buco nero?
Di certo avere contro un gigante come SRAM pieno di tanti brevetti, non vi spingera' ad investire. Alla fine i legali avranno rassicurato Princeton, quindi si decide di dire a SRAM marameo, e questi portano tutto in tribunale. La richiesta e' violentissima, neanche delle royalty, il profilo ondulato e' talmente importante nel definire la ruota che i prodotti vanno ritirati ed addirittura distrutto il magazzino. Per me siamo alle comiche, SRAM non ci pensa nemmeno a vincere... ma sa benissimo che e' molto lungo e costoso difendersi da una richiesta del genere, il costo dello studio legale e' proporzionale al valore della causa, e sostanzialmente SRAM chiede il valore massimo che puo', tutto cio' che l'azienda ha. Ci vogliono altri due anni a vedere la fine di questa pagliacciata, e chissa' quanti ne sono passati dalla prima lettera. In questi anni dubito che Princeton si sia lanciata in grandi campagne pubblicitarie, che sia riuscita ad avere finanziamenti esterni, e che proprieta' e dipendenti abbiano dormito sonni tranquilli. Per altro, se la societa' non fosse stata americana (ma avesse commercializzato in america), e' molto probabile che il giudizio sarebbe stato diverso o comunque si sarebbe deliberato tra altri quattro o cinque anni.
 
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Sono confuso, davvero, dov'è scritto scoiattolo? (Magari ce l'ho sotto gli occhi e sono solo strafatto dalla giornata che, ahimè, deve ancora finire)
In fondo all'articolo (incollato sotto). Usavano questa sorta di "nome in codice" derivato da un cartone animato. Comunque la mia era semplicemente una battuta. o-o


Poi questo genere di bici venne bandita dall’UCI nel 2000 per le competizioni, ma Katsanis nel frattempo aveva fondato la propria azienda, la Metron, e divenne consulente per la British Cycling, la federazione britannica, che per non fare riferimenti diretti per la concorrenza gli dette il nomignolo di Secret Squirrels Club, di cui avevamo parlato in un articolo di ben 10 anni fa (…).
 
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Non sapevo neanche del contenzioso, ma ad occhio sembra solo l'ennesimo esempio di come si utilizzino oggi molti brevetti. Depositare un brevetto sostanzialmente non vuol dire niente, l'ufficio brevetti difficilmente neghera' ad un'azienda (seria) del proprio paese il deposito, senza contare che SRAM di certo sa come preparare il dossier e dove sia piu' facile farselo accettare. Altra questione e' farsi poi riconoscere dei diritti sulla proprieta' intellettuale.

A me sembra inverosimile pensare di prendere royalty sul profilo di un cerchio, anzi sembra proprio ridicolo, e lo dice uno che campa con la PI tecnico-scientifica che produce. Allora come mai SRAM avrebbe iniziato questa procedura legale? _ipotizzo_ una successione di eventi, su faccende che non conosco. Quindi quel che scrivo e' frutto della mia immaginazione, e se non corrisponde a realta' in questo caso vi assicuro che va proprio cosi' in molti altri.

Prima SRAM deposita un brevetto, impensabile che non ci siano stati prima cerchi di profili ondulati, simili, fossero pure le ruote di legno del maniscalco del medioevo, ma tant'e', si deposita proprio per questo. Quindi Princeton, piccolissima societa', se ne esce con una ruota col profilo ondulato. A SRAM non va bene in generale che ci siano concorrenti che fanno ruote di alta gamma, ancor meno se rendono il suo design meno originale. Inizia a mandargli varie lettere 'cease and desist'. Qui per Princeton inizia il dramma. Per una piccola azienda, solo far valutare ad uno studio legale la validita' delle affermazioni delle lettere e' un problema, di soldi ma anche di tempo. C'e' una spada di Damocle che pende sulla testa della societa', mettetevi nei panni della proprieta'. Le ruote vendono bene, si e' abbastanza convinti che le richieste siano infondate, ma gli utili che fate li investite nello stesso business o magari li prendete e mettete in tasca che non si sa mai? O magari avete iniziato da poco quel business, ci state investendo i vostri risparmi ed il prestito di un istituto bancario... continuate a mettere dollari in questo buco nero?
Di certo avere contro un gigante come SRAM pieno di tanti brevetti, non vi spingera' ad investire. Alla fine i legali avranno rassicurato Princeton, quindi si decide di dire a SRAM marameo, e questi portano tutto in tribunale. La richiesta e' violentissima, neanche delle royalty, il profilo ondulato e' talmente importante nel definire la ruota che i prodotti vanno ritirati ed addirittura distrutto il magazzino. Per me siamo alle comiche, SRAM non ci pensa nemmeno a vincere... ma sa benissimo che e' molto lungo e costoso difendersi da una richiesta del genere, il costo dello studio legale e' proporzionale al valore della causa, e sostanzialmente SRAM chiede il valore massimo che puo', tutto cio' che l'azienda ha. Ci vogliono altri due anni a vedere la fine di questa pagliacciata, e chissa' quanti ne sono passati dalla prima lettera. In questi anni dubito che Princeton si sia lanciata in grandi campagne pubblicitarie, che sia riuscita ad avere finanziamenti esterni, e che proprieta' e dipendenti abbiano dormito sonni tranquilli. Per altro, se la societa' non fosse stata americana (ma avesse commercializzato in america), e' molto probabile che il giudizio sarebbe stato diverso o comunque si sarebbe deliberato tra altri quattro o cinque anni.
I brevetti non sono certo il mio pane..
Ma Americani usano piu' di altri la scrittura di brevetti per contrastare concorrenza...
Trovo strano ( ma ci saranno i motivi..) che abbiano operato in modo maldestro...
SRAM un 3 lustri fa vinse querelle con Brevetto shimano sulla MTB se nn ricordo male.....
Che gli frutto un bel po' di crediti.....
 

martin_galante

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I brevetti non sono certo il mio pane..
Ma Americani usano piu' di altri la scrittura di brevetti per contrastare concorrenza...

non solo gli americani, ognuno difende in casa sua. Samsung vs apple si sono fatti la guerra per diversi anni. Nei tribunali americani vinceva sempre apple, in Korea del Sud Samsung. Gli stati uniti hanno dalla loro che sono la piu' grande economia del mondo, quindi se ti si vieta di vendere un prodotto li', in molti casi e' un grosso guaio.

Trovo strano ( ma ci saranno i motivi..) che abbiano operato in modo maldestro...
SRAM un 3 lustri fa vinse querelle con Brevetto shimano sulla MTB se nn ricordo male.....
Che gli frutto un bel po' di crediti.....
Chi avrebbe operato in modo maldestro? Quel che cercavo di spiegare, e' che SRAM non ha operato in modo maldestro. Puo' darsi (non lo so in questo caso ma e' pratica comune) che abbia semplicemente forzato Princeton a passare anni nell'incertezza e a sostenere costi sventolando la sua lunga lista di brevetti. Solo per dar loro noia. E' un comportamento cinico e censurabile, ma non maldestro. Princeton ha tenuto la schiena dritta ed e' passata attraverso tutta la trafila, altri magari avrebbero cercato un compromesso per quanto ingiusto.
 
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Non sapevo neanche del contenzioso, ma ad occhio sembra solo l'ennesimo esempio di come si utilizzino oggi molti brevetti. Depositare un brevetto sostanzialmente non vuol dire niente, l'ufficio brevetti difficilmente neghera' ad un'azienda (seria) del proprio paese il deposito, senza contare che SRAM di certo sa come preparare il dossier e dove sia piu' facile farselo accettare. Altra questione e' farsi poi riconoscere dei diritti sulla proprieta' intellettuale.

SRAM non ha depositato un brevetto, lo ha rilevato da un assegnatario precedente (e si tratta di solo 1).
Comunque, in generale quello che scrivi è vero, in particolare negli USA brevettano qualunque idiozia, basta rispetti certi criteri. Qui un esempio: https://patents.google.com/patent/US6055910
Poi "difenderlo" è un altro paio di maniche.


Però....la narrazione del piccolo Davide che lotta col Golia di turno in questo caso non so se sia proprio veritiera....prova a cercare info su Princeton CarbonWorks....
Qua e la si trova che è stata fondata nel 2017 da 3 studenti di Princeton e Boston, di cui uno che possiede anche altre aziende, tra cui Tactic racing, che fa mozzi. Si sa però che è "venture capital backed".....quindi non so, forse oltre i 3 ex-universitari dietro c'è qualcuno di un po' più corposo. Si spiegherebbe anche questa ascesa fulminea nel mercato, sino ad arrivare ad equipaggiare Pinarello di primo montaggio.
 
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martin_galante

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SRAM non ha depositato un brevetto, lo ha rilevato da un assegnatario precedente (e si tratta di solo 1).
Comunque, in generale quello che scrivi è vero, in particolare negli USA brevettano qualunque idiozia, basta rispetti certi criteri. Qui un esempio: https://patents.google.com/patent/US6055910
Poi "difenderlo" è un altro paio di maniche.


Però....la narrazione del piccolo Davide che lotta col Golia di turno in questo caso non so se sia proprio veritiera....prova a cercare info su Princeton CarbonWorks....
Qua e la si trova che è stata fondata nel 2017 da 3 studenti di Princeton e Boston, di cui uno che possiede anche altre aziende, tra cui Tactic racing, che fa mozzi. Si sa però che è "venture capital backed".....quindi non so, forse oltre i 3 ex-universitari dietro c'è qualcuno di un po' più corposo. Si spiegherebbe anche questa ascesa fulminea nel mercato, sino ad arrivare ad equipaggiare Pinarello di primo montaggio.
Si, ho scritto che non conoscevo la vicenda. Comunque che lo abbia rilevato non cambia il senso (il sospetto in verita') della faccenda.

Sul fatto che abbiano comunque le spalle grosse e' probabile perche' appunto sono andati fino in fondo. Comunque pure questo non cambia piu' di tanto, nel senso che anche una proprieta' molto ricca di suo, non e' necessariamente disposta a spendere per difendere un piccolo business. Certo il fattore psicologico e' diverso in questo caso.
 

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Apprendista Cronoman
23 Ottobre 2020
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SRAM non ha depositato un brevetto, lo ha rilevato da un assegnatario precedente (e si tratta di solo 1).
Comunque, in generale quello che scrivi è vero, in particolare negli USA brevettano qualunque idiozia, basta rispetti certi criteri. Qui un esempio: https://patents.google.com/patent/US6055910
Poi "difenderlo" è un altro paio di maniche.


Però....la narrazione del piccolo Davide che lotta col Golia di turno in questo caso non so se sia proprio veritiera....prova a cercare info su Princeton CarbonWorks....
Qua e la si trova che è stata fondata nel 2017 da 3 studenti di Princeton e Boston, di cui uno che possiede anche altre aziende, tra cui Tactic racing, che fa mozzi. Si sa però che è "venture capital backed".....quindi non so, forse oltre i 3 ex-universitari dietro c'è qualcuno di un po' più corposo. Si spiegherebbe anche questa ascesa fulminea nel mercato, sino ad arrivare ad equipaggiare Pinarello di primo montaggio.
Ipotizzo.... :roll:
Letto il tuo articolo, probabile che siano arrivati a Pinarello attraverso Ingegnere Greco protagonista, visto che sia da un bel po' che collabora con la Casa Villorbese... Dai Tempi di SKY... Per la Fornitura di prodotti in Additiva...
 

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