News Canyon collabora con un produttore di titanio sostenibile

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Non sono così convinto che l'atomizzazione delle polveri e la stampa siano processi così green vista la richiesta energetica ma staremo a vedere, sicuramente possono uscire componenti interessanti
 

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io non ho ancora capito cosa significhi concretamente il termine sostenibile che oggi usano tutti
Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Il concetto di sostenibilità è stato introdotto nel corso della prima conferenza ONU sull’nel 1972,ambiente anche se soltanto nel 1987, con la pubblicazione del cosiddetto rapporto Brundtland, venne definito con chiarezza l’obiettivo dello sviluppo sostenibile che, dopo la conferenza ONU su ambiente e sviluppo del 1992, è divenuto il nuovo paradigma dello sviluppo stesso. La sostenibilità sotto il profilo dei contenuti ambientali, discende dallo studio dei sistemi ecologici, tra le cui caratteristiche assumono rilevanza proprietà quali la capacità di carico, le possibilità di autoregolazione, la resilienza e la resistenza che, nel loro insieme, influiscono sulla stabilità dell’ecosistema. Un ecosistema in equilibrio è implicitamente sostenibile; inoltre, maggiore è la sua stabilità maggiori sono le sue capacità di autoregolazione rispetto a fattori interni, e soprattutto esterni, che tendono ad alterarne lo stato di equilibrio. I fattori che ancor più disturbano l’equilibrio degli ecosistemi sono le relazioni che gli stessi instaurano con un altro tipo di sistema complesso come quello antropico. L’interazione tra i due sistemi complessi aumenta le probabilità di perturbazioni e fa aumentare il rischio di alterazioni irreversibili. In particolare, la ricerca pone attenzione sulla possibilità che si verifichino le cosiddette reazioni non lineari, alterazioni irreversibili dell’equilibrio del sistema ambientale in prossimità di valori soglia della capacità di carico, o se si vuole di recupero, del sistema stesso. La capacità di risposta e regolazione dei sistemi interessati alle perturbazioni a sua volta è tanto maggiore quanto più grande è la varietà strutturale e funzionale del sistema.
Il concetto di sostenibilità, rispetto alle sue prime versioni, ha fatto registrare una profonda evoluzione che, partendo da una visione centrata preminentemente sugli aspetti ecologici, è approdata verso un significato più globale, che tenesse conto, oltre che della dimensione ambientale, di quella economica e di quella sociale. I tre aspetti sono stati comunque considerati in un rapporto sinergico e sistemico e, combinati tra loro in diversa misura, sono stati impiegati per giungere a una definizione di progresso e di benessere che superasse in qualche modo le tradizionali misure della ricchezza e della crescita economica basate sul PIL. In definitiva, la s. implica un benessere (ambientale, sociale, economico) costante e preferibilmente crescente e la prospettiva di lasciare alle generazioni future una qualità della vita non inferiore a quella attuale. Tale approccio può essere formalizzato mediante funzioni di benessere sociale, ossia relazioni tra il benessere della società e le variabili che concorrono allo stato economico e alla qualità della vita. In questo senso appare particolarmente importante la distinzione tra sostenibilità debole e sostenibilità forte. La prima ammette la sostituzione, all’interno del capitale da tramandare alle generazioni future, del capitale naturale con capitale manufatto (quello creato dall’uomo), mentre la sostenibilità forte introduce la regola del capitale naturale costante. Le argomentazioni a favore di quest’ultima si basano sul fatto che un sistema ambientale meno complesso sarebbe meno dotato di quelle proprietà (resilienza, stabilità, capacità di autoregolazione) che ammortizzano il rischio di reazioni non lineari.
La sostenibilità è un concetto dinamico, in quanto le relazioni tra sistema ecologico e sistema antropico possono essere influenzate dallo scenario tecnologico, che, mutando, potrebbe allentare alcuni vincoli relativi, per es., all’uso delle fonti energetiche. Sotto il profilo operativo, l’assunzione del paradigma dello sviluppo sostenibile implica l’adozione di un sistema di valutazione che determini la sostenibilità di interventi, progetti, sistemi e settori economici.
A partire dalla fine degli anni 1990 si è diffusa la tendenza a valutare la sostenibilità di aree territoriali e di programmi di sviluppo. Si parla così di sostenibilità urbana, di sostenibilità dell'agricoltura, di turismo sostenibile. In tutti i casi, nel sistema di valutazione si tende a considerare in un unico quadro la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e quella sociale di un intervento di sviluppo o di un settore della società o dell’economia.
 

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Cosa s'intende per componenti?
In teoria anche il telaio è un componente di una bicicletta.
Al momento fare un telaio intero in stampa 3D è improponibile, i costi sono esagerati e non ci sono nemmeno le macchine per fare tale lavoro( ne esiste qualcuna, dal costo di svariati milioni, ma sono anche poche)
A meno di non farlo a pezzi tipo la bici di Ganna e poi incollarli
 

Ser pecora

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Al momento fare un telaio intero in stampa 3D è improponibile, i costi sono esagerati e non ci sono nemmeno le macchine per fare tale lavoro( ne esiste qualcuna, dal costo di svariati milioni, ma sono anche poche)
A meno di non farlo a pezzi tipo la bici di Ganna e poi incollarli

La riga:" Canyon sta quindi lavorando con IperionX dopo aver concordato un progetto iniziale per la prototipazione di parti di biciclette compresi i telai"
 
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Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri. Il concetto di sostenibilità è stato introdotto nel corso della prima conferenza ONU sull’nel 1972,ambiente anche se soltanto nel 1987, con la pubblicazione del cosiddetto rapporto Brundtland, venne definito con chiarezza l’obiettivo dello sviluppo sostenibile che, dopo la conferenza ONU su ambiente e sviluppo del 1992, è divenuto il nuovo paradigma dello sviluppo stesso. La sostenibilità sotto il profilo dei contenuti ambientali, discende dallo studio dei sistemi ecologici, tra le cui caratteristiche assumono rilevanza proprietà quali la capacità di carico, le possibilità di autoregolazione, la resilienza e la resistenza che, nel loro insieme, influiscono sulla stabilità dell’ecosistema. Un ecosistema in equilibrio è implicitamente sostenibile; inoltre, maggiore è la sua stabilità maggiori sono le sue capacità di autoregolazione rispetto a fattori interni, e soprattutto esterni, che tendono ad alterarne lo stato di equilibrio. I fattori che ancor più disturbano l’equilibrio degli ecosistemi sono le relazioni che gli stessi instaurano con un altro tipo di sistema complesso come quello antropico. L’interazione tra i due sistemi complessi aumenta le probabilità di perturbazioni e fa aumentare il rischio di alterazioni irreversibili. In particolare, la ricerca pone attenzione sulla possibilità che si verifichino le cosiddette reazioni non lineari, alterazioni irreversibili dell’equilibrio del sistema ambientale in prossimità di valori soglia della capacità di carico, o se si vuole di recupero, del sistema stesso. La capacità di risposta e regolazione dei sistemi interessati alle perturbazioni a sua volta è tanto maggiore quanto più grande è la varietà strutturale e funzionale del sistema.
Il concetto di sostenibilità, rispetto alle sue prime versioni, ha fatto registrare una profonda evoluzione che, partendo da una visione centrata preminentemente sugli aspetti ecologici, è approdata verso un significato più globale, che tenesse conto, oltre che della dimensione ambientale, di quella economica e di quella sociale. I tre aspetti sono stati comunque considerati in un rapporto sinergico e sistemico e, combinati tra loro in diversa misura, sono stati impiegati per giungere a una definizione di progresso e di benessere che superasse in qualche modo le tradizionali misure della ricchezza e della crescita economica basate sul PIL. In definitiva, la s. implica un benessere (ambientale, sociale, economico) costante e preferibilmente crescente e la prospettiva di lasciare alle generazioni future una qualità della vita non inferiore a quella attuale. Tale approccio può essere formalizzato mediante funzioni di benessere sociale, ossia relazioni tra il benessere della società e le variabili che concorrono allo stato economico e alla qualità della vita. In questo senso appare particolarmente importante la distinzione tra sostenibilità debole e sostenibilità forte. La prima ammette la sostituzione, all’interno del capitale da tramandare alle generazioni future, del capitale naturale con capitale manufatto (quello creato dall’uomo), mentre la sostenibilità forte introduce la regola del capitale naturale costante. Le argomentazioni a favore di quest’ultima si basano sul fatto che un sistema ambientale meno complesso sarebbe meno dotato di quelle proprietà (resilienza, stabilità, capacità di autoregolazione) che ammortizzano il rischio di reazioni non lineari.
La sostenibilità è un concetto dinamico, in quanto le relazioni tra sistema ecologico e sistema antropico possono essere influenzate dallo scenario tecnologico, che, mutando, potrebbe allentare alcuni vincoli relativi, per es., all’uso delle fonti energetiche. Sotto il profilo operativo, l’assunzione del paradigma dello sviluppo sostenibile implica l’adozione di un sistema di valutazione che determini la sostenibilità di interventi, progetti, sistemi e settori economici.
A partire dalla fine degli anni 1990 si è diffusa la tendenza a valutare la sostenibilità di aree territoriali e di programmi di sviluppo. Si parla così di sostenibilità urbana, di sostenibilità dell'agricoltura, di turismo sostenibile. In tutti i casi, nel sistema di valutazione si tende a considerare in un unico quadro la sostenibilità ambientale, la sostenibilità economica e quella sociale di un intervento di sviluppo o di un settore della società o dell’economia.

questo in teoria

in pratica la sostenibilità è "misurabile"?
quando un qualcuno dichiara la propria sostenibilità lo fà con dati concreti e quindi confrontabili oppure semplicemente dice di inquinare meno, di avere un occhio di riguardo per le persone e le loro esigenze, di favorire un miglior trattamento economico, ecc e quindi si autoproclama sostenibile?
 

Ser pecora

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in pratica la sostenibilità è "misurabile"?

Se riduci il consumo elettrico è misurabile in bolletta. Idem quello di combustibili e di acqua. Le emissioni di C02 vanno di conseguenza (e comunque ci sono enti che lo certificano).
E pure i kg di pattume che produci e che devi mettere da qualche parte. Se sono di meno sei più sostenibile di prima.
 
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Sicuramente l'obiettivo è interessante, ma tremendamente lontano, le macchine e i costi attuali sono elevati, forse un telaio a pezzi è fattibile, ma con costi e tempi di produzione decisamente impegnativi.
Se poi mettono giù una vagonata di macchine tipo slm ngx XII possono anche sperare di fare una produzione quasi di serie, ma il costo non lo voglio sapere :wacko: :wacko:
 

stambecco

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Se riduci il consumo elettrico è misurabile in bolletta. Idem quello di combustibili e di acqua. Le emissioni di C02 vanno di conseguenza (e comunque ci sono enti che lo certificano).
E pure i kg di pattume che produci e che devi mettere da qualche parte. Se sono di meno sei più sostenibile di prima.


si certo, in senso relativo se hai delle diminuzioni puoi dire di essere sostenibile

ma in senso assoluto esistono dei parametri di riferimento?
cioè: una ditta riduce del 20% i consumi di cui parli che sono, ipotizziamo, 100 ed a 80 si dichiara sostenibile, però ci sono altre ditte che operano nello stesso settore ed in condizioni simili che invece consumano 60
quello intendo, il sostenibile non credo sia misurabile ma a discrezione di chi lo dichiara
 
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Ser pecora

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stambecco

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C'è una moltitudine di indici. Uno a caso: https://www.oecd.org/innovation/green/toolkit/oecdsustainablemanufacturingindicators.htm

Chiaro che poi i parametri in Islanda sono diversi che in Cina. Ad ogni modo se uno riesce a ridurre qualcosa ben venga. Il punto è che passi il principio.


assolutamente d'accordo, osservo quotidianamente una serie di sprechi che sono intollerabili, in questi tempi poi lo sono ancora di più, se ognuno facesse la sua parte si potrebbe sicuramente migliorare
 

Ser pecora

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forse un telaio a pezzi è fattibile,
Non penso sia nemmeno detto che ebba essere fatto per forza intero. Cioè, non è che darebbe vantaggi particolari rispetto uno a pezzi, credo.
Ad ogni modo già un tot di costruttori sta integrando pian piano pezzi in titanio 3d nei telai in carbonio (congiunzioni, forcellini) quindi probabilmente è una strada a cui puntano vari.
Ad esempio in ottica "su-misura" (limitato) come il C68 di Colnago.
 
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Non penso sia nemmeno detto che ebba essere fatto per forza intero. Cioè, non è che darebbe vantaggi particolari rispetto uno a pezzi, credo.
Ad ogni modo già un tot di costruttori sta integrando pian piano pezzi in titanio 3d nei telai in carbonio (congiunzioni, forcellini) quindi probabilmente è una strada a cui puntano vari.
Ad esempio in ottica "su-misura" (limitato) come il C68 di Colnago.
Sicuramente è una strada decisamente interessante, specialmente se si vuole ottenere la personalizzazione, ma appunto per ora ha senso su piccoli pezzi appunto, un telaio ha costi troppo elevati.

Una macchina da un milione abbondante e 4 laser spannometricamente in 1 giorno produce forse un telaio, a pezzi, poi devi metterlo in forno, tagliarlo, pulire i supporti, incollarlo e lucidare
Al momento lo vedo poco sostenibile economicamente
Molto più sensato per parti piccole personalizzazioni manubri ecc
 

Petgold969

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29 Dicembre 2010
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Caad 12 + MTB full 29"
Non penso sia nemmeno detto che ebba essere fatto per forza intero. Cioè, non è che darebbe vantaggi particolari rispetto uno a pezzi, credo.
Ad ogni modo già un tot di costruttori sta integrando pian piano pezzi in titanio 3d nei telai in carbonio (congiunzioni, forcellini) quindi probabilmente è una strada a cui puntano vari.
Ad esempio in ottica "su-misura" (limitato) come il C68 di Colnago.
Anche @OttoTubi ha realizzato una bici titanio carbonio con pezzi stampati in 3d mi pare. o-o
 

emi wakane

Gregario
15 Novembre 2018
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Reggio Emilia
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Pinarello Angrilu
@stambecco uno non a caso è la cosidetta Carbon Foot Print, che ricordo tanti anni fa fece uscire la UNI CEN ISO/TS 14067:2014 “Gas ad effetto serra – Impronta climatica dei prodotti (Carbon footprint dei prodotti) – Requisiti e linee guida per la quantificazione e comunicazione, ma forse non sono agggiornato, gli investitori in aziende invece parlano di ESG attualmente, che di fatto ingloba la precedente in un nuova cornice più ampliata e per loro più interessante.
 

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Apprendista Cronoman
23 Ottobre 2020
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Specialiezed
Non penso sia nemmeno detto che ebba essere fatto per forza intero. Cioè, non è che darebbe vantaggi particolari rispetto uno a pezzi, credo.
Ad ogni modo già un tot di costruttori sta integrando pian piano pezzi in titanio 3d nei telai in carbonio (congiunzioni, forcellini) quindi probabilmente è una strada a cui puntano vari.
Ad esempio in ottica "su-misura" (limitato) come il C68 di Colnago.
Colnago appunto lo usa solo per le congiunzioni, così da avere a disposizione qualsiasi misura.

Io nel breve vedo possa essere impiegata questa tecnologia per realizzare parti quali manubri integrati ecc...
Nessun Vincolo ipotetici di progettazione niente magazzino.., niente stampi...
I processi poi in ottica economia di scala si possono ottimizzare e ridurre i costi...

Per telaio intero bo..... Al momento ho qualche dubbio...
Ma è vero anche che non ci sono a disposizione solo tecnologie piu' conosciute ( nel settore..) Ma anche altre...

Al momento mi sembra tanto 30% di reale... 70% di possibile... e vedremo...
 
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